Balneari, “neanche legge statale può prevedere indennizzo”

Il sindaco Corsini commenta articolo di ElbaPress: "Contrasta con ordinamento europeo"

Concessioni balneari, sarà molto difficile  che una legge regionale possa prevedere – come si è scritto in questi giorni – un equo indennizzo per il concessionario uscente, a carico di quello subentrante.

Questo in sintesi il commento del sindaco del comune di Rio Marco Corsini alla approvazione di una  proposta di legge in tal senso  da parte della Giunta Regionale Toscana, in attesa di un eventuale atto o indicazione da parte del governo.

“Ci aveva già provato la Toscana nel 2016 – scrive Corsini nel suo  commento di un articolo di ELBAPress –  con una norma identica nella legge regionale n. 31, che è stata dichiarata incostituzionale dalla Corte Costituzionale (sentenza 157/2017) perché la norma attiene alla concorrenza, materia che spetta alla competenza legislativa dello Stato”.

Come si ricorderà, il sindaco di Rio Marco Corsini è stato il primo in Toscana e tra i primi in Italia a dare in concessione le spiagge dopo aver effettuato un bando di gara in applicazione della direttiva Bolkenstein.

“Tuttavia – aggiunge Corsini –  anche un’eventuale norma statale in tal senso temo incontrerebbe problemi serissimi e forse insormontabili per l’assai probabile contrasto con l’ordinamento europeo. La direttiva Bolkestein infatti vieta ogni attribuzione di vantaggio a favore del prestatore uscente. La previsione di un indennizzo svincolato nella sua determinazione da ogni parametro oggettivo e ragionevole potrebbe ritenersi un vantaggio ingiustificato, ove si osservi che gli investimenti fatti da concessionario uscente devono presumersi abbondantemente ammortizzati nel lunghissimo arco temporale della concessione fin qui goduta, e un ipotetico valore di avviamento non sarebbe immaginabile in presenza di concessioni che fin dal 2006 si sa essere destinate alla cessazione”.

“Inoltre, la stessa previsione di un indennizzo da versare al subentro influisce sensibilmente sulle prospettive di acquisizione della concessione, e quindi restringe la possibilità di accesso al mercato costituendo un palese disincentivo alla partecipazione al concorso che porta all’affidamento”.

“Tutte queste considerazioni furono prospettate alla Corte Costituzionale già nel 2017, ma non furono affrontate perché assorbite dal prevalente difetto di competenza legislativa in capo alla regione; tuttavia  – conclude il sindaco di Rio –  esse mantengono intatta la loro consistenza e potrebbero inficiare la legittimità anche di un eventuale intervento statale di identico contenuto”.

14 risposte a “Balneari, “neanche legge statale può prevedere indennizzo”

  1. Coccone Rispondi

    Senza indennizzo la vedo dura, io personalmente dopo averci speso oltre 1 milione negli anni farei sicuramente demolire il mio locale; così chi partecipa alla gara se lo può ricostruire come meglio crede no?

    4 Giugno 2024 alle 7:56

  2. Grazia Rispondi

    Se le strutture sono amovibili come dicono che problema c’è a smontarle? Purtroppo credo ci sia assai cemento! Le piscine sono amovibili? Niente accadrà! I balneari son forti e danarosi!

    4 Giugno 2024 alle 6:58

    • Massimo rocchietti Rispondi

      Verissimo…la pacchia per loro è finita .
      sono riusciti per decenni a fare tutto ciò che volevano , senza permettere a nessun altro di entrare in quel mercato chiuso e privilegiato

      4 Giugno 2024 alle 18:21

  3. Maurizio Rispondi

    Un vero far west all’Italiana. Chi subentra con un progetto non ancora passato in sovrintendenza vincerebbe con una promessa? Chi va via lascia beni immobili incamerati dallo Stato che passano ad un privato che ne trae vantaggio? Società che nascono per partecipare alle evidenze pubbliche che son li che abbozzano rendering a tutto spiano in certi posti, in altri chissà. Se avessi saputo che tutto andava a finire in una baruffa avrei fatto altro. Avete rovinato la mia vita ma la soddisfazione di sentirmi male non ve la do proprio. Veniteci a lavorare sul mare. Ma perché ogni 6 anni chi lavora nella PA non fa un concorso per migliorare la competitività? Io parteciperei volentieri, sono anche laureato. Perché oggi lavorare nella PA è da privilegiati più di coloro che hanno una concessione demaniale marittima.

    4 Giugno 2024 alle 6:40

  4. Antonio graziosi Rispondi

    Corsini ma che dice….noi non avevamo scadenze perché altrimenti all inizio della concessione avremmo chiesto il riconoscimento aziendale se avevamo una scadenza certa…tutte le concessioni ante 2009 facevano riferimento alla legge Baldini e all art. 37 CDn che ti permetteva d investire. Poi stranamente abolito nel 2011 ma non il 49 del cdn…sulle nostre concessioni c era scritto rinnovo concessorio non proroga o rinnovo automatico…inoltre per avere una scadenza certa si doveva inizialmente stabilire la cessazione di questa nero su bianco..oppure in base all art. 48 CDn la concessione cessava solo se c erano determinati requisiti come se eri un mafioso oppure in quel tratto di concessione si doveva fare un qualcosa per la comunita….dopo che ho avviato l attività da zero lei mi dice ciao ….furbo ….io creo e gli altri si accomodano…perché non comincia da zero come ho fatto io,? Oppure perché non dimostra che non si possono dare nuove concessioni perché l area e satura ? La risorsa scarsa va dimostrata perché le regioni nelle delibere hanno già stabilito la percentuale di libere .Lo sa cosa vuol dire stato dei luoghi? Io non avevo spiaggia ora c e una spiaggia insieme ad un attività …se io la riporto allo stato dei luoghi pensa che sia ancora appetibile….il valore aziendale deve essere riconosciuto non che io delocalizzo …..

    3 Giugno 2024 alle 22:11

  5. Zeno Rispondi

    Il principio della bolkestein si basa sul fatto che il demanio è di tutti quindi è giusto che a rotazione facendo delle gare giuste e equilibrate ne godano tutte quelle ditte o societa che ne facciano richiesta magari sistemando in modo decoroso quelle situazioni fatiscenti

    3 Giugno 2024 alle 21:11

  6. Stefano lucchesi Rispondi

    Il governo meloni ha promesso di risolvere questo problema ma ad oggi ha solo aperto la bocca e basta. Problemi che scottano non si possono risolvere soltanto parlando. Loro il voto lo chiedono ma in cambio non hanno fatto nulla.

    3 Giugno 2024 alle 20:56

  7. guy l europeo Rispondi

    colui che subentra non deve indennizzare nessuno semmai il contrario chi perde deve ripristinare allo stato originale la concessione od indennizzare lui stesso il subentrante per mancato ripristino della concessione.

    3 Giugno 2024 alle 19:18

  8. Davide Rispondi

    Credo che il discorso su un ipotetico indennizzo,più che riferirsi al cosiddetto avviamento,debba essere relativo a tutto lo stabilimento nel suo essere (cabine,ombrelloni,strutture amovibili ecc.)
    Tutto ciò è di proprietà del concessionario eventualmente uscente e andrebbe trovato l’accordo economico con quello entrante che rileverebbe il tutto.Ho letto che va a gara solo la concessione e che tutto il resto andrebbe impacchettato e portato via per lasciare libero il posto.Ma fatico a credere che ad esempio una famiglia o una persona normale possa realmente attrezzare uno stabilimento dal nuovo così,come se niente fosse…Dove voglio arrivare? Che il discorso di aprire alla concorrenza il comparto a giovani,famiglie e persone comunque diverse dalle attuali mi pare fumo negli occhi.Vengono privilegiati grandi gruppi che hanno il potere economico di trasformare a proprio piacimento il tratto di spiaggia aggiudicato…

    3 Giugno 2024 alle 19:16

  9. Pino Rispondi

    Buona sera Sig. Sindaco Corsini. Le faccio presente che tutte le strutture regolarmente autorizzate ante direttiva servizi sono state regolarmente autorizzate ed accatastate con il relativo pagamento della tassa IMU e con in teste il diritto di insistenza, pertanto si configurerebbe il diritto di superficie, inoltre con la legge 145 del 2018, legge non fatta dai titolari degli stabilimenti balneari ma bensì, dal governo, veniva estesa la durata delle concessioni al 2033 regolarmente registrate. Inoltre illustrissimo Sig. Sindaco forti di cio’ abbiamo contratto dei mutui con gli istituti di credito non per ultimo con la Regione col titolo ll turismo, alla luce di tutto, lei come si comporterebbe se i sacrificati fossero suoi figli?, smonterebber l’intere strutture e butterebber alla spazzatura tutti i sacrifici di una vita con tanta leggerezza di come parla ivi compreso il futuro dei suoi figli?. Sig. Sindaco ognuno di noi sa quanti problemi e quanti sacrifici e mi creda non deve mai compiacersi nel parlare così del sudore degli altri deve usare sempre la diligenza del buon padre di famiglia. Un Distinto saluto.

    3 Giugno 2024 alle 18:33

    • Vincenzo Rispondi

      I problemi giuridici da lei sollevati sono degni di approfondimento, ma credo che potranno essere affrontati sono in sede giurisprudenziale e nei confronti di chi – Stato, Regioni, singoli amministratori – li ha creati con provvedimenti discutibili. Non potranno invece essere risolti per legge e nemmeno a carico dei subentranti.

      3 Giugno 2024 alle 19:49

  10. Renzo Sciavilla Rispondi

    Al Sindaco Corsini, ad Assogna Gioacchino e a Lu lebbr, chiedo:
    A) con le leggi dello Stato sul diritto di insistenza, che hanno ingannato gli attuali balneari, come la mettiamo?!!! (Art 10 della 88/2001) e (secondo comma dell’art. 37 del CDN
    B) la BOLCKSTEIN, impone all’Italia di mettere a gara le sue spiagge con tutte le decine di migliaia di attività imprenditoriali “private” per lo più a conduzione familiare, sopra esistenti, avviate da diverse generazioni, per le quali, hanno il diritto a partecipare 500.000.000 (dico cinquecento milioni) di cittadini europei, dei 27 Stati membri; gli italiani, a quali gare di quali spiagge con sopra migliaia di stabilimenti balneari, potranno partecipare nelle nazioni europee?!!!
    In altri termini, le specificità italiane, uniche al mondo, saranno disconosciute?!!!
    C) considerando i fatti di Jesolo, che hanno “saggiato” la BOLCKSTEIN, credete che qualche comune “mortale” cittadino, potrà mai vincere almeno una gara delle 30. OO0 concessioni che saranno messe a disposizione?!!!

    3 Giugno 2024 alle 16:46

  11. Lu lebbr Rispondi

    Buongiorno caro Gioacchino,
    Neanche l’avviamento dell’attività può essere riconosciuto perché non è quest’ultima che va a gara ma la sola concessione che permetterebbe al nuovo concessionario di aprire una nuova attività sull’area avuta in concessione appunto.
    Il vecchio concessionario che non vince la gara per la concessione avrà il dovere di lasciare l’area sgombra da tutte le opere amovibili e potrà aprire la sua avviata attività da un’altra parte. Con ciò si spiega anche quanto affettato nell’articolo…
    Ribadisco….non vanno a gara le attività che insistono su aree demaniali ma vanno a gara le sole concessioni per l’utilizzo delle aeree demaniali

    3 Giugno 2024 alle 10:23

  12. Assogna Gioacchino Rispondi

    La Meloni e il centrodestra hanno mandato una categoria allo sbando e in 18 mesi di governo non sono riusciti a realizzare un Decreto per uniformare con criteri obiettivi e imparziali i bandi di concessione delle spiagge.
    La norma in atto del Codice di Navigazione prevede che se il Concessionario non ripristina i beni demaniali, questi diventano proprietà del Demanio stesso.
    Dovrebbero prevedere solo l’avviamento commerciale per la clientela acquisita.

    3 Giugno 2024 alle 9:15

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