La presentazione del bel libro ‘I Non Rappresentati’, della Prof.ssa Valentina Pazé (Università di Torino), in programma con l’ Autrice presso la Libreria Giunti per Venerdì 24 maggio h 17, è un’ occasione per ragionare sulle cause del fenomeno, sempre più esteso, della non partecipazione agli appuntamenti elettorali da parte degli aventi diritto o, tra chi partecipa, della percentuale sempre più consistente delle schede nulle e bianche. Si tratta di un fenomeno che lede la democrazia, a partire dal rapporto di fiducia tra cittadini e Istituzioni. L’ abitudine riguarda il voto nazionale, europeo e anche amministrativo locale. Per cogliere il trend basti pensare che, nel voto alla Camera, in Italia, si è passati dal 93,4% del 1976 al 63,8% del 2022. Le leggi elettorali, sempre più maggioritarie e con il disegno ‘furbesco’ dei collegi uninominali, portano al Governo coalizioni con maggioranza di seggi cui non corrisponde sempre analoga maggioranza di consensi assoluti. Illuminante l’ esempio della guerra e dell’ invio delle armi, scelta che vede contraria la maggioranza degli italiani che vorrebbero invece un ruolo di mediazione italiano ed europeo e i miliardi così buttati impiegati sulla sanità pubblica, bene comune per eccellenza. Non c’ è quindi da meravigliarsi se la mancanza di rispetto per la volontà dei cittadini – elettori, così privati della rappresentanza, si traduce nell’ astensionismo. Sullo sfondo, preparato da leggi elettorali e da comportamenti governativi di questo tipo, c’ è il frutto avvelenato del premierato, non a caso oggetto, da parte dell’attuale Governo, del disegno di legge costituzionale n. 935 dello scorso novembre. Ma il fenomeno riguarda a cascata anche le competizioni locali; nel 2019 a Portoferraio, ad esempio, i voti validi furono il 56,92% degli aventi diritto (sul 62,3 di votanti), mentre cinque anni prima, nel 2014, vi fu un 5% in più di voti validi (il 62,08 sul 65,84% di votanti). Moltiplicare l’ offerta politica può motivare più persone a partecipare al voto, così come sottolineare in un programma elementi radicalmente innovativi, quali ad esempio una reale partecipazione dei cittadini al governo della Città, come ad esempio propone Bene Comune con il Bilancio Partecipato e i Consigli di Quartiere e con il mettere le persone al centro delle proprie proposte, a partire dalle fragilità di persone e famiglie, in aumento costante. Ragionare di come contrastare l’ astensionismo elettorale è quindi strettamente legato alla difesa della democrazia e alla qualità della vita dei cittadini, argomento che, ci auguriamo, susciterà, venerdì prossimo, l” interesse anche di tutti coloro che all’ Elba si propongono per governare i nostri Comuni. (Bene Comune – Portoferraio)
Astensione dal voto, l’invito a partecipare di Bene Comune
di Lista Civica Bene Comune
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