La nota più rilevante fra il pubblico in platea alla Sala Congressi del Centro Culturale De Laugier era costituita dalla presenza degli studenti della 3a Informatico, 3a Grafico e 4a turistico dell’Istituto Tecnico Cerboni di Portoferraio, affluiti per partecipare al convegno sul tema: “Microplastiche: un mare di problemi” organizzato nella mattinata di sabato 18 maggio dal Lions Club Isola d’Elba con il patrocinio del Comune di Portoferraio e del Consolato Onorario del Principato di Monaco.
Dopo l’introduzione del Presidente del Lions Club Fabio Chetoni e l’intervento di presentazione della lion Gabriella Solari, membro della sezione Lions per il Mare del Dipartimento Ambiente del Distretto Lions 108LA Toscasna, il convegno, con la moderazione del giornalista Gabriele Canè, è entrato nel vivo con le relazioni di sei esperti a vario titolo del settore.
A prendere per primo la parola è stata la Prof.ssa Anna Maria Di Biasi del Centro Interuniversitario di Biologia Marina che, dopo aver esaminato alcune delle fonti di minaccia per l’ambiente marino, quali contaminazione, rifiuti, exploitation, disturbi fisici e acustici, ancoraggi su posidonie e palesato le difficoltà per un’adeguata analisi dell’ambiente a causa della sua complessità, ha voluto indirizzare ai numerosi giovani presenti un messaggio di incoraggiamento ed incitazione a rendersi attivi partecipi nel prossimo futuro che li attende del processo di prevenzione e decontaminazione dalla plastica nell’ambiente marino.
È stato quindi il turno del Prof. Valter Castelvetro ricercatore dell’Università di Pisa il quale, premettendo che l’utilizzo delle materie plastiche ha consentito di migliorare la qualità della nostra vita, ha altresì sottolineato l’aspetto negativo di tale prodotto, rappresentato dalla sua trasformazione in rifiuti durevoli e di difficile gestione soprattutto da parte dei paesi poveri. Più della metà quantificabile fra 5 e 10 milioni di tonnellate, come precisato da Castelvetro, va a finire in mare, in parte formando isole galleggianti in parte depositando sul fondo e comunque producendo nanoparticelle che entrano nella catena alimentare, circolano nell’atmosfera, le ritroviamo depositate nelle componenti dell’organismo umano e animale all’interno delle membrane cellulari a contatto con il DNA. Secondo il relatore si dovrà limitare la creazione di plastica, ma non criminalizzare chi la produce bensì chi la butta via indiscriminatamente.
Ha preso quindi la parola il Prof. Franco Biagi, esperto di biologia marina, membro dello staff scientifico della Commissione Europea, che, dopo essersi soffermato sul ruolo della UE in merito all’argomento dell’incontro, ne ha descritto alcune direttive in materia di disciplina della pesca, di trasporto via mare, di portualità, di pianificazione dell’utilizzo del mare, di politica marittima in genere, concludendo che la via intrapresa è quella giusta con obiettivi da raggiungere entro date stabilite, ma che non debbono intendersi come finali, ma come tappe di un percorso che deve proseguire.
L’evento è proseguito con l’intervento a distanza on line della Dott.ssa Maria Grazia Petronio del Dipartimento Prevenzione USL Toscana Centro che ha descritto ulteriori aspetti dannosi della diffusione delle microplastiche nell’ambiente che, essendo assunte nel terreno per via radicale dalle piante, le ritroviamo nel tessuto di ortaggi e frutta e quindi in bevande, acqua in bottiglie, acqua potabile di acquedotto, tè, ecc., La Petronia si è soffermata quindi sull’inquinamento prodotto dall’usura degli pneumatici, che è superiore a quello prodotto dalle emissioni dei motori, sui danni causati dai pavimenti in PVC le cui emissioni sono state trovate nella placenta, nel latte umano, nel feto di donne incinte, causando altresì infertilità maschile, ritardi di sviluppo neurologico, obesità, aumento del colesterolo, facilitazione della contrazione del morbo di Parkinson.
È seguita la relazione dell’Ing. Walter Bresciani Gatti, Direttore Generale dell’ERSU SpA del comprensorio Apuo-Versiliese, menager dell’ESA SpA di Portoferraio, che, entrando subito in argomento, ha fatto rilavare che i ben 235 milioni di tonnellate di rifiuti prodotti annualmente in Europa sono causati dai circa 500 Kg annuali generati in media da ogni abitante. Come precisato da Gatti il 25% dei rifiuti va interrato mentre il resto è ripartito fra incenerimento, compostaggio e riciclo nel quale l’Italia si colloca in posizione media nella statistica europea, mentre è la prima al mondo per il recupero di carta e cartone. Secondo il relatore l’obiettivo finale non deve essere il riciclo ma il non produrre rifiuti e fra questi in particolare gli imballaggi. Un ruolo importante secondo l’Ing. Gatti è affidato ai consorzi che, imponendo una tassa ai produttori, riescono a finanziare una efficiente raccolta differenziata ed al conseguente riciclo.
Ultimo intervento è stato affidato al CF (CP) Santo Altavilla, Comandante del Porto di Portoferraio e del relativo Compartimento Marittimo, che si è soffermato sul ruolo di prevenzione, di controllo e sanzionatorio attribuito alle Capitanerie di Porto a tutela del mare, sulla entrata in vigore della legge detta Salvamare a protezione dell’ambiente marino, che prevede anche la possibilità per le navi di scaricare in porto prima della partenza i rifiuti di bordo e quelli raccolti in mare con le reti da pesca, prospettando l’utilità di incoraggiarne il recupero attraverso l’istituzione di appropriati incentivi. A tal proposito l’Ufficiale ha voluto ricordare la recente introduzione nella nostra Costituzione di un articolo a tutela dell’ambiente ed il ruolo svolto dalla Guardia Costiera nel coinvolgimento e sensibilizzazione degli alunni di tutte le scuole.
Il convegno si è concluso con alcune domande poste agli esperti dal pubblico presente in sala e con il saluto finale del Presidente lions Chetoni.
La giornata dedicata alla tutela del mare ha avuto un epilogo nel pomeriggio con una nuotata dalla spiaggia delle Ghiaie allo Scoglietto di Portoferraio e ritorno, condotta da Pierluigi Costa e Lionel Cardin, fondatori dell’Associazione Messaggeri del Mare che, con contatti in varie parti del mondo, si occupa della salvaguardia di un ambiente senza confini come quello del mare. Il loro prossimo appuntamento, come confermato da Costa, sarà a nord della Scozia alle Isole Faroer per la difesa dei delfini.