Dopo tre tappe sa già che dovrà fare il gregario ai suoi compagni di squadra dell’Astana Qazaqstan, Lorenzo Fortunato e Alexey Lutsenko, che sono rispettivamente sesto e nono in classifica nella scia della partenza al fulmicotone di Tadej Pogacar, ma non mancheranno per lui i momenti di gloria da qui al 26 maggio. Per Simone Velasco questo è il secondo Giro d’Italia e il primo con la maglia tricolore. E’ facile riconoscerlo in corsa , e per questo richiama l’attenzione di molti tifosi, quando nel gruppo vedono passare la sua maglia tricolore. E in tv fa lo stesso effetto, soprattutto agli appassionati di ciclismo elbani che fanno il tifo per lui.
“Intanto pensiamo a partire nel migliore dei modi e poi vedremo come sarà la situazione. Mi sono preparato bene, ma quando sono rientrato dall’altura mi sono ammalato, ma adesso ho ripreso bene. Dobbiamo vedere che situazione si creerà con il trascorrere delle tappe e come sarà la condizione e poi dobbiamo anche vedere come la classifica sarà delineata, per poter capire noi come squadra cosa potremo fare”.
Simone Velasco rappresenta il nostro paese in corsa con il tricolore stampato sulla maglia: è convinto che il ciclismo sia cambiato e che la crescita degli italiani sia più lenta, raggiungendo il massimo livello in età più matura rispetto agli stranieri, che appena ventenni vincono nelle massime competizioni. “Trovare un altro corridore come Nibali non è facile ma non solo per l’Italia, ma anche per altri paesi e quindi c’è da aspettare. Penso che l’andamento sia quello giusto, purtroppo adesso il ciclismo è cambiato, si guarda molto più ai giovani, il tempo passa in fretta ed è tutto velocizzato e questo non aiuta il ciclismo italiano che invece è abituato a crescere gradualmente ed è abituato ad arrivare ai massimi livelli più avanti. Parlando di italiani, quest’anno in squadra ritrovo Lorenzo Fortunato, siamo molto amici, ci conosciamo da più di 15 anni, non abbiamo segreti ed è bello correre con un amico di sempre e mi auguro che sia anche per lui la stessa cosa”.
L’Astana è arrivata al Giro d’Italia con una buona formazione, in cui Lutsenko è il capitano, ma ci saranno anche altri corridori che potranno fare bene nei 21 giorni di corsa
“Tappa dopo tappa vedremo quello che succederà, sono a disposizione della squadra e siamo venuti al Giro con una formazione ben attrezzata. Alexei è il nostro capitano e Fortunato è il nostro uomo da salita e abbiamo anche dei buoni attaccanti che potranno ben figurare nelle tappe mosse e nelle volate e non dobbiamo dimenticare un uomo come Ballerini, che potrà fare sicuramente un buon Giro”.