Si chiama Tuscany Health Ecosystem (abbreviato con THE) e si traduce con Ecosistema Salute Toscana. E’ un progetto per l’innovazione finanziato dal PNRR, coordinato e gestito dalle Università di Firenze, Pisa e Siena, dalla Scuola Superiore Sant’Anna, dalla Scuola Normale Superiore, dalla Scuola Alti Studi Lucca, dall’Università per Stranieri di Siena, dall’Istituto Italiano di Tecnologia, dal Cnr, da Toscana Life Sciences, dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e da Confindustria Toscana.
Le attività di THE si articolano in dieci settori di ricerca. La Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, guidata da Sabina Nuti, è il soggetto capofila del settore Population Health (salute della popolazione) che punta a promuovere un nuovo approccio ai bisogni dei cittadini delle aree interne e periferiche della Toscana, attraverso la sperimentazione di modelli e tecnologie innovative.
Come, per esempio, il progetto che interessa nello specifico l’Isola d’Elba: creare un’infrastruttura per i servizi di telemedicina.
“La U.O.C. Medicina Interna di Portoferraio – spiega il direttore Riccardo Cecchetti – ha un ruolo cruciale nei percorsi clinico-assistenziali, sia per la gestione delle patologie acute che necessitano di ricovero ospedaliero, sia per la gestione delle patologie croniche, quali quelle pneumologiche, lo scompenso cardiaco e le malattie reumatologiche infiammatorie autoimmuni sistemiche”.
«Il progetto THE – spiega Fabio Chetoni, direttore della Zona Distretto Elba, comprende il programma Chronic Care Telemedicine, per la presa in carico e il monitoraggio dei pazienti cronici attraverso la telemedicina. Per sperimentare soluzioni innovative in questo campo è stata scelta la Rete Pneumologica di Prossimità attivata sull’isola dall’U.O.S. Presa in carico precoce e gestione Insufficienza respiratoria, di cui è responsabile Guido Vagheggini, costituita in seno alla Medicina Interna dell’ospedale di Portoferraio».
«La rete pneumologica sviluppata all’isola d’Elba è composta da due ambulatori di prossimità – dice Vagheggini – uno a Porto Azzurro per i residenti nei comuni di Porto Azzurro, Capoliveri, Rio Marina e Rio nell’Elba. L’altro a Marina di Campo per i residenti di Campo nell’Elba, Marciana, Marciana Marina. Sono ambulatori integrati con l’ambulatorio pneumologico dell’unità Insufficienza Respiratoria di Portoferraio e che accorciano le distanze tra medici e pazienti e migliorano l’accesso alle cure per le malattie cardiorespiratorie, in modo da ridurre la necessità di ricoveri ospedalieri. Le malattie respiratorie croniche, infatti, hanno un decorso lungo, spesso imprevedibile, costellato da eventi critici che spesso richiedono il ricovero in ospedale e che possono determinare una grave compromissione dell’autonomia. Hanno quindi un grande impatto sui servizi socio-sanitari e sulla qualità di vita dei pazienti e delle loro famiglie».
«Grazie al progetto THE, in queste strutture verranno realizzate delle postazioni ad elevata tecnologia per effettuare prestazioni diagnostiche di secondo livello e di teleconsulto specialistico – aggiunge Vagheggini – con la collaborazione dei medici di medicina generale elbani, i pazienti affetti da malattie cardiorespiratorie croniche potranno essere inseriti in programmi di telemonitoraggio per prevenire l’aggravamento o le riacutizzazioni della loro patologia».
Il team di professionisti che, insieme a Vagheggini, collaborerà al progetto è composto da medici specialisti ospedalieri come Liborio Sardo e Claudia Meschi, da medici di medicina generale e delle cure primarie come Ornella Fabozzi, Amerigo Mattera, e da infermieri che operano nei poliambulatori, come Lucia Giardelli, Paola Galeazzi, Alessandra Mancusi, Alina Barnea, Raffaele Marucci, Alessandra Marzocchella, Giovanni Francesconi.
«Stiamo parlando della possibilità di monitorare a distanza e in piena sicurezza pazienti affetti da patologie pneumologiche croniche – precisa Riccardo Cecchetti, direttore della Medicina Interna dell’ospedale di Portoferraio – con un progetto realizzato in stretta collaborazione con la Scuola Superiore Sant’Anna e che rappresenta il primo passo di un’azione più ampia di applicazione della telemedicina in altre aree, come il trombo-embolismo venoso, lo scompenso cardiaco, l’embolia polmonare e le malattie reumatologiche infiammatorie autoimmuni sistemiche».
«Vogliamo identificare i modelli di telemonitoraggio e le tecniche di connettività più adatti a questo scopo – spiega il professor Alberto Giannoni, referente del progetto THE per la Scuola Sant’Anna all’Isola d’Elba – e sviluppare le tecnologie necessarie. Ecco perché è stata creata una cartella clinica territoriale collegata con la cartella clinica degli ambulatori e dei reparti ospedalieri, che permetterà la condivisione delle informazioni tra tutti i professionisti».
«Sarà anche condotto uno studio per sviluppare algoritmi di intelligenza artificiale per l’analisi di dati clinici – aggiunge il professor Claudio Passino, responsabile THE per lo sviluppo della telemedicina nelle aree remote della Toscana – così da supportare l’attività dei medici».
«In un contesto come quello dell’Isola d’Elba – dice Amerigo Mattera – è fondamentale la sinergia tra specialisti e medici di medicina generale per sviluppare percorsi di diagnosi e presa in carico territoriale condivisi. L’utilizzo di nuove tecnologie faciliterà l’integrazione delle cure in ambito territoriale ed ospedaliero, con un grande vantaggio per i pazienti, che potranno ricevere cure di alta specializzazione direttamente nel proprio ambiente di vita».
La sperimentazione clinica “Implementazione sostenibile della telemedicina nelle aree interne” è stata approvata dal Comitato etico di Area vasta nord ovest ed autorizzata dalla direzione generale dell’Azienda USL Toscana nord ovest.
Maddalena
All’Elba manca un cardiochirurgo e la strumentazione necessaria per il cuore. OTTIMA INIZIATIVA LA TELEMEDICINA .GRAZIE DOTTORE CECCHETTI.
4 Maggio 2024 alle 6:08
Francesco Semeraro
L’Elba ha bisogno immediatamente di un cardiologo e a seguire un endocrinologo, e un responsabile di chirurgia, la telemedicina seppur utile e importante deve essere considerata un servizio aggiuntivo e non primario.
Francesco Semeraro
3 Maggio 2024 alle 13:12