Il terzo workshop di informazione e disseminazione di idee concrete sulla Grande Traversata Elbana tenutosi al B&B Capo Pero a Cavo e stato l’ultimo tassello di un percorso iniziato da Legambiente, Parco Nazionale Arcipelago Toscano e proseguito insieme al CAI e ad un gruppo di imprenditori turistici visionari che, attraverso gli incontro precedenti a Fonte di Zeno a Poggio e all’Enfola a Portoferraio ha costruito un percorso unitario e di disponibilità e impegni come raramente si era visto all’Isola d’Elba.
Non a caso l’incontro di Capo Pero aveva per tema “Organizzare la Bellezza” e coloro che hanno partecipato – Comune di Rio, Legambiente, CAI, imprenditori, guide e trakkers – hanno e affinato le ipotesi sulla governance futura di quella che sta emergendo la spina dorsale dell’ossatura del turismo sostenibile, esperienziale e di conoscenza di un futuro che è già presente.
La GTE è emersa come occasione e catalizzatore per mettere a sistema i problemi che affliggono l’Elba – a partire dall’abbandono dei rifiuti, dai trasporti pubblici e a servizio del nuovo turismo e di una nuova infrastrutturazione leggera che accompagni i turisti in cammino – e per collegare il grande cammino di cresta ai molti percorsi naturalistici, storici, culturali, gastronomici, sportivi che sono disseminati all’Elba spesso senza “parlarsi”, senza fare sistema.
In questo senso è stata molto importante l’impegno preso dall’assessora all’ambiente Costanza Cignoni a far sì che il Comune di Rio – porta di una delle 3 partenze/arrivi del percorso – sia il capofila nella richiesta alla Regione Toscana per il riconoscimento ufficiale della GTE come Cammino.
Umberto Mazzantini di Legambiente Arcipelago Toscano conclude: «In tutti coloro che hanno partecipato a questo percorso c’è l’impressione di aver fatto qualcosa che in molti ritenevano impossibile. mettere gli Elbani – Comuni, operatori turistici, ambientalisti e trekkers – di fronte a un percorso partecipato che portasse a un progetto comune che, abbandonate le lamentele eterne, punti a risolvere i problemi e a costruire il turismo del futuro. Ora comincia la vera sfida, quella di dare sostanza a questo percorso con una nuova struttura organizzativa che nasca da un patto tra Parco Nazionale, Amministrazioni Comunali, associazioni di impresa e ambientaliste e che coinvolga Comunità del Parco, Gestione Associata del Turismo, Pro Loco e Regione. Un Cammino con al centro la GTE e la sua bellezza che veda ognuno rinunciare a qualcosa per fare meglio e di più insieme, per valorizzare, tutelare, curare questo bene comune che è diventato il Cammino dell’Elba che per troppo tempo abbiamo trascurato e che si è trasformato quasi spontaneamente in un’occasione da non perdere. Ora viene il tempo dell’assunzione di responsabilità, dell’impegno, il tempo concreto per definire gestione e ruoli della GTE del futuro e per inaugurare entro un anno, con una grande iniziativa di livello nazionale, il Cammino dell’Elba e la sua struttura di governo. Bisogna trasformare finalmente le parole in fatti e farlo presto e bene, traendo ispirazione anche dalle esperienze di successo già in atto».