“Storie sulla pelle – Parlare di violenza attraverso l’arte” è il titolo dell’ incontro che si è svolto martedi 12 marzo nell’Aula magna dell’Istituto scolastico Cerboni, a Portoferraio e che ha visto la presenza di studenti e studentesse, accompagnati dai loro insegnanti e dalla preside Lorella Di Biagio.
L’iniziativa è stata organizzata dalla Provincia insieme alla consigliera provinciale di parità, Maria Grazie Dainelli, e con la collaborazione di Provincia di Livorno Sviluppo (Plis), nell’ambito degli eventi dedicati alla Giornata della Donna.
“Come Provincia – ha sottolineato la consigliera provinciale Lia Galli, che ha aperto i lavori con i saluti istituzionali – abbiamo ritenuto importante coinvolgere ragazzi e ragazze in una riflessione su un tema così delicato come la violenza sulle donne, andando un po’ oltre il mero dibattito. Inoltre, abbiamo scelto di promuovere l’iniziativa in due sedi, a Livorno e Portoferraio, proprio per raggiungere anche le scuole più decentrate ed è stato emozionante vedere con quanta attenzione gli studenti e le studentesse hanno seguito le letture su questo difficile argomento”.
Le storie sulla pelle sono state quelle narrate nelle loro opere letterarie da Barbara Sarri, con il personaggio di Isabel Blanco, la detective che lotta contro la violenza di genere, Elisa Sironi e Sergio Consani, che hanno affrontato i l tema degli abusi sessuali nel romanzo scritto a quattro mani “Il rumore della luna di Giove” e da Stefania D’ Echabur, che nel libro “Non scriverò la tua storia”, racconta il doloroso segreto celato da una madre alle figlie.
“Sono storie dure e drammatiche – ha detto la consigliera di parità Dainelli – che hanno sollevato l’interesse dei ragazzi presenti, i quali, stimolati dall’ascolto dei brani tratti dalle opere presentate, sono poi intervenuti nel dibattito che è seguito”.
“Confrontarsi con i giovani – ha aggiunto Maria Giovanna Lotti, dirigente di Plis – ci fa capire quanto sia importante trattare questi temi e far emergere gli stereotipi che ancora sono ben presenti anche tra i ragazzi quando si parla di violenza sulle donne”.