L’8 e il 9 giugno si voterà per rinnovare – o riconfermare – le squadre amministrative di tre comuni elbani: Portoferraio, Capoliveri e Marciana.
Nel caso di Portoferraio, i futuri candidati stanno via via uscendo allo scoperto – ultimo in ordine di tempo l’attuale sindaco, Angelo Zini, che in un’intervista al quotidiano “Il Tirreno” ha ufficializzato la sua ricandidatura. Accanto a lui, in questa corsa al ponte di comando di Palazzo della Biscotteria, almeno per il momento, ci sono Marco Bertucci, consigliere regionale del Lazio ma interessato al governo della Città di Cosimo, e Tiziano Nocentini, imprenditore elbano della GDO.
Dagli altri versanti, invece, ancora tutto tace: sappiamo solo che sia a Capoliveri che a Marciana, gli attuali sindaci – Walter Montagna e Simone Barbi – tenteranno un mandato bis.
Almeno per il momento, quindi, nessuna futura sindaca all’orizzonte. Sarebbe la prima volta – una bellissima e storica prima volta – per Portoferraio e Capoliveri, la seconda per Marciana, che, in passato, è riuscita ad appendere l’agognato “fiocco rosa” fuori dal Comune due volte, con l’ex sindaca Anna Bulgaresi.
Oggi, dei sette comuni dell’Elba, solo Marciana Marina è guidato da una sindaca, Gabriella Allori, al suo secondo mandato.
Al momento, le amministrative 2024 non sono ancora entrate nel vivo del confronto politico delle piazze e le diverse fazioni stanno ancora mettendo a punto e “cesellando” programmi, liste elettorali e candidati. Quel che ci auguriamo, soprattutto oggi, 8 marzo, Giornata Internazionale della Donna, è che la “quota rosa” del discorso politico nostrano non venga relegata ad una mera questione di burocrazia, ma sia una presenza tangibile, evidente, significativa, partecipativa. Non perché si deve, ma perché si può.
Abbiamo avuto la prima donna Presidente del Consiglio. Prima o poi, arriveremo anche al Quirinale. Intanto, sull’Elba, cominciamo a rimpinguare le fila delle amministrazioni comunali. Lasciamo le mimose sugli alberi e approfittiamo dell’8 marzo per festeggiare, certamente, ma soprattutto per riflettere.
In attesa di nuovi sviluppi della politica nostrana, continuiamo ad augurarci che ci riservi qualche bella sorpresa di qui a giugno. E speriamo che sia femmina.