All’Isola d’Elba la disponibilità di appartamenti economici potrebbero evitare maggiori disagi alle persone e risparmiare molti aiuti sociali da parte delle amministrazioni comunali. È un gatto che si morde la coda. Da anni è uno dei problemi maggiori.
Vi sono sempre più persone che vogliono vivere e hanno un lavoro all’Elba e non trovano un appartamento a costi moderati. Solo come esempio, presso il carcere di Porto Azzurro sono stati assunti dei giovani funzionari che hanno trovato alloggio fino alla fine di maggio o affitti brevi. Dopo cosa faranno, andranno in tenda ovvero saranno costretti a chiedere il trasferimento sul continente o in ultima istanza licenziarsi?
Per un neo assunto, ma anche per altro personale delle amministrazioni pubbliche è impossibile fare fronte alle richieste di pagamento di un canone di affitto a prezzi di un mercato immobiliare elbano drogato dal turismo. Per un proprietario è maggiormente conveniente affittarlo nel periodo estivo ai turisti a settimana e lasciare l’appartamento sfitto per il resto dell’anno.
Il fabbisogno di alloggi a pigione moderata all’Elba è in costante aumento, i comuni elbani, tranne Portoferraio, hanno più del 60% con punte fino al 75% degli appartamenti vuoti finita la stagione estiva. Uno scandalo! Ma così va la vita.
I comuni elbani invece di costruire partendo dal patrimonio pubblico con una vera politica di alloggi popolari a pigione moderata si sono dimenticati dei giovani che vogliono vivere all’Elba che è stata trasformata in un’oasi per pensionati o faccendieri a cui interessa solo il loro tornaconto, il loro profitto abbandonando la visione, le speranze di un’isola verde ricca di bambini che giocano nelle piazze dei borghi elbani. Facendo diventare un incubo stare sullo scoglio per chi non è proprietario di un appartamento.
Le autorità cittadine dovrebbero cambiare politica sociale e abitativa, dando la priorità ai bisogni sociali di una parte della popolazione sempre più fragile economicamente. La responsabilità è di tutti, nonostante ciò è possibile reagire. Per cambiare marcia è necessario bloccare, vietare qualsiasi vendita di immobili pubblici a vocazione abitativa. Va rivista la politica degli investimenti infrastrutturali: rinunciare alle speculazioni immobiliari e privilegiare l’acquisizione di immobili abitativi già esistenti per offrire alloggi a pigione – molto – moderata, anche attraverso il diritto della prelazione da parte dell’ente pubblico. Poi, bisogna requisire gli appartamenti sfitti da almeno due anni ovvero sul periodo 2019-2023, i quali contribuiscono a mantenere elevati gli affitti.
Tuttavia, queste sono alcune proposte iniziali per sviluppare una politica popolare dell’alloggio che sostenga con forza i redditi medio e bassi dalle famiglie che vivono all’Elba.
Alloggi popolari, un cambiamento radicale è necessario
di Enzo Sossi
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