Il bastione degli Spagnoli, le “avanzate” del fronte di attacco

di Marcello Camici

Immediatamente dietro la piscina comunale di Portoferraio è il  primo bastione degli Spagnoli.

Il primo bastione degli Spagnoli fa parte  delle opere aggiuntive,dette anche “avanzate” del fronte di attacco verso terra delle fortezze mediceo-lorenesi.

Costituiva  la parte nord di queste  fortificazioni “avanzate” con funzione di cavaliere cioè di opera fortificata bastionata  alta ,costruita  a cavaliere sopra la batteria di cannoni del bastione di S Fine e sopra la batteria  di cannoni del bastione delle Fornaci  senza interferire con la capacità di fuoco di entrambe le batterie. Le “avanzate” sono così chiamate in gergo militare in quanto opere di difesa poste verso il nemico  in posizione avanzata   rispetto alla linea  di difesa bastionata retrostante medicea  buontalentiana del fronte di attacco di terra ,di cui fanno parte.

Avevano una funzione militare sussidiaria  importantissima nella difesa da un attacco nemico da terra. Sorte in epoca successiva a quella medicea quale adeguamento necessario  del sistema difensivo ai mezzi di offesa che si erano evoluti  in particolare le artiglierie che si erano potenziate.

Davanti alle “avanzate “  era  solo il fosso del Ponticello che   le divideva dal nemico assediante dalla parte di terra.

Il bastione delle Fornaci  ed il fosso del Ponticello non esistono più .

Il primo  bastione degli Spagnoli e il bastione di S Fine  sono invece  fortificazioni  avanzate ancora oggi esistenti  (non sottoposte a vincoli militari).

Se restaurate,recuperate e  valorizzate aprendole al pubblico   con un riuso adeguato  ed appropriato  al ricordo della loro funzione militare, sarebbero state da lungo tempo mèta di interesse culturale e motivo non solo  di attrazione turistica aggiunto a quello della vicina  stupenda spiaggia delle Ghiaie ma anche mezzo di introito di denaro nelle casse del comune  di Portoferraio.

In questa zona,recentemente è stato aperto un cantiere dove è appeso  il manifesto  “Comune di Portoferraio.Provincia di  Livorno.Appalto dei lavori di recupero e restauro e valorizzazione mura storiche della città per accessibilità pubblica spazi finora interdetti Bastione di S. Fine,Bastione Spagnoli,Torre Linguella

Questi lavori , il manifesto, chiarisce essere aperti   per rendere accessibili al pubblico spazi  finora interdetti  delle fortificazioni . Il  manifesto chiarisce anche che si tratta di lavori di appalto per recupero e restauro  e valorizzazione finanziati dalla regione toscana nell’ambito  della legge “Città murate”,  da intendersi città munite di cinta muraria bastionata .

Committente  dei lavori  è il comune  di Portoferraio.

Il progetto esecutivo dei lavori è stato approvato con determina  del Dirigente n 589 del  04.10.2021

Il comune ha reso  noto  cosa hanno riguardato tali lavori (vedi

https://www.tenews.it/2022/10/17/completati-i-lavori-al-bastione-di-santa-fine-ed-alla-batteria-degli-spagnoli-1100536/ ) e ha ripulito l’area dalla vegetazione invadente .Tramite erezione di rete metallica ha inoltre chiuso tutta la zona  rendendola inaccessibile e non fruibile al pubblico . Ciò che da fuori la rete metallica si può vedere è la persistenza del forte stato di degrado esistente in questi monumenti storici come ad esempio la parte basamentale  della garitta di vedetta sulla punta del bastione di S Fine  nonché  il tessuto murario  dello stesso bastione : il pietrame intonacato del muro del bastione sta perdendo pezzi.

Che cosa è il bastione ?

Essendo il bastione elemento architettonico militare importante nella difesa  di Portoferraio (per  il quale la città di Portoferraio è stata inclusa nel bando regionale “città murate” sopra accennato) nelle righe che seguono mi soffermerò in breve tentando di rispondere alla domanda  prendendo spunto dal  bastione di S. Fine e dal primo bastione degli Spagnoli .

Essi ,come sopra detto,contrapponevano al nemico una difesa avanzata nella parte nord del fronte di attacco di terra. Avevano funzione di impedire al nemico  l’avvicinamento  alla linea di difesa  principale retrostante  locata nei bastioni  medicei in alto.

Questa  linea difensiva bastionata medicea ,   partendo dal bastione della Carciofaia,posto immediatamente davanti al forte Falcone, estremo ed ultimo luogo di difesa,terminava nei bastioni Cornacchia e Cornacchino.

Il sistema dei bastioni che costituisce le “avanzate” del fronte di attacco di terra è mirabile e complesso  sistema perché costruito in modo tale che espugnato il primo bastione  resta subito l’altro in difesa.L’ultima difesa  è il sistema bastionato di Forte Falcone.

Per tale motivo le “avanzate”sono tutte  collegate  tra loro tramite camminamenti  che consentivano alle truppe spostamenti rapidi e sicuri.

Di questi bastioni facenti parte delle “avanzate” così nel 1791 si esprime  il ‘cosmopolitano’ S. Lambardi “…Io non mi estenderò qui a descrivere pezzo per pezzo tutti quelli che si vedono ; dirò solo che sono almeno trenta , e tutti disposti in modo che espugnato il primo ,resta subito l’altro in difesa .Così bene sono state disposte e distribuite tutte quelle fortificazioni ,che per poco non s’intenda delle matematiche militari,può facilmente capire la simetrìa delle medesime”

(cfr pg 201 di “Memorie antiche e moderne dell’isola dell’Elba” 1791.Ristampa fotomeccanica.Forni editore. Bologna 1966)

Sono stati edificati come bastioni perché nel  bastione risiede il punto di maggiore forza difensiva  armata in una guerra di assedio  in quanto  sul suo spalto era  posizionata la batteria costituita da pezzi di cannone di artiglieria pesante.

Il bastione   è infatti  elemento di architettura  militare ,tra i più importanti,messi in opera  nella difesa di Portoferraio. Progettato dagli ingegneri militari del rinascimento   per una guerra di difesa(guerra di assedio) , dove l’arma da fuoco (il cannone)aveva fatto il suo ingresso sostituendosi a frecce e olio bollente scagliati dalla torre medioevale.

Il bastione è per questo  opera imponente con mura spesse per sostenere l’urto delle palle di artiglieria del cannone nemico .

Le mura del bastione ,costruite in pietra tenuta da malta (pietrame intonacato), contengono un terrapieno (terra riportata) che termina con uno spalto, cioè una spianata, un piano di vita,un piazzale dove truppe potevano muoversi  liberamente e facilmente  al riparo del parapetto ,muro che recinge lo spalto alzando visi sopra a circa di altezza d’uomo consentendo da un lato di guardare verso l’esterno senza troppo scoprirsi   e  dall’altro di far fuoco  contro  il nemico dalle batterie di cannoni attraverso la troniera .Lo spalto poteva essere raggiunto o abbandonato con facilità attraverso camminamenti . Lo spalto era  inoltre provvisto di un camminamento di ronda .

Nella difesa,il bastione rinascimentale trasforma la difesa da piombante in radente. Si sostituisce così  alla torre medioevale tramite la quale era praticata una difesa  di tipo piombante(lancio di frecce. olio bollente, sassi) .Rispetto alla torre medioevale diviene più basso , dovendosi  adattare alla difesa di tipo radente che si poteva eseguire tramite il cannone.

Questa difesa di tipo radente era praticata dallo spalto del bastione col  fuoco del cannone attraverso le diverse angolature delle troniere .

Rino Manetti si sofferma a parlare della tecnica di costruzione dei bastioni medicei delle fortificazioni

di Portoferraio “…La tecnica costruttiva seguita in queste opere è stata prevedibilmente quella di iniziare con le muraglie a valle e,man mano che queste si innalzavano ,venivano riempiti i vuoti col materiale risultante dai lavori preparatori di smussamento per la formazione dei ripiani a monte . In nessun punto si individuano speroni interni atti a rendere più sicure  le pareti a retta del terreno.Però durante l’ultima guerra ,nello scavare alcuni rifugi antiaerei alla base delle muraglie ,ne sono stati individuati alcuni,Anzi in uno di quedsti lavori la scoperta fu fatta in modo drammatico Infatti non sospettando la presenza di questi speroni di catenamento ,fu tolta la terra dal basso senza opportuni accorgimenti,così mancando ad essi il sostegno di base ,franarono(per fortuna senza seppellire alcuno) secondo quanto ci è stato riferito verbalmente. Si tratta di pareti verticali in pietra incrociantisi ad angolo retto al centro del ripiano del bastione e colleganti le due pareti opposte esterne .Quelle pareti-speroni interne venivano costruite prima del riempimento,con la funzione: in parte di tiranti ,anche se questa azione è debole ; in parte come setti di separazione della grande mole di terra e sassi di riporto ,e capaci di frazionare e ridurre la forza spingente del materiale inerte di riempimento ,contro le pareti interne dei bastioni…”

(Cfr pg 64  di “Portoferraio e le sue antiche fortificazioni” Rino Manetti .Libreria editrice fiorentina. 1966)

 

Quanto Manetti scrive è di grandissima importanza per la conoscenza del luogo.

Fa capire perché e come  le mura dei bastioni del fronte di attacco di terra non siano ancora  collassate, dopo quasi cinque secoli ,sotto la forza spingente dell’enorme materiale inerte di riempimento  riportato costituito dalla  grande mole di terra e sassi che riempiendo il bastione termina nella spianata ,nel piazzale dello spalto.

Accanto  alle mura visibili ,esiste dunque  un sistema di mura che non si vede perché interrato , il quale  si trova sotto i nostri piedi quando andiamo a visitare gli spalti delle fortezze mediceo-lorenesi.

 

MARCELLO   CAMICI

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