“Allora facciamo così. Vieni in banca e apriamo una linea di credito”. Furono queste le parole che mi disse Pasquale, in un giorno del gennaio del 1997, seduti al Bar Roma sorseggiando un caffè. Parlavamo del Parco Nazionale appena istituito. C’era da fare tutto, ma un piccolo dettaglio: non avevamo una lira. Poi arrivarono i finanziamenti, e la banca di Pasquale divenne il primo tesoriere del PNAT. Ma il ricordo tangibile che mi resta di Pasquale, sono le sue cartoline natalizie. Erano le prime, annunciavano il Natale. E sono restate sempre le stesse: un acquerello della sua Marina , una busta di elegante grammatura e un francobollo, anche quando email, sms, wa, avevano cambiato il mondo.
Ciao Pasquale, amico mio, sei stato un grande uomo. Un uomo giusto. Riposa in pace nell’abbraccio di quella umanità e di quel credo che guidò sempre i tuoi passi. Un abbraccio forte ai tuoi cari.
Beppe