Una sfida per la nostra isola. La situazione è grave. Culle vuote da una parte e invecchiamento della popolazione dall’altra, difficoltà di finanziamento delle pensioni, crescenti tensioni sociali. È il cosiddetto – inverno demografico – che da anni si profila all’orizzonte di molti Paesi occidentali, confrontati con tassi di natalità sempre più bassi compensati finora da migranti di ogni parte del mondo.
Per invertire la tendenza, pare necessario e opportuno rilanciare le nascite all’Elba. Per la politica locale, la natalità, la famiglia, devono diventare una priorità. I soldi per le nascite non sono da considerare un costo, ma invece un importante investimento per il futuro.
Ciò comporta un cambio culturale, avere figli non deve considerarsi mai un peso ma un valore aggiunto e andrebbe promossa la famiglia attraverso il dialogo con le generazioni più giovani. Occorre sostenere maggiormente le famiglie e le madri singole, dove il fattore economico non deve essere un motivo per cui una coppia, una donna non fa figli.
I genitori non devono vivere il dramma di dover scegliere tra la famiglia e la carriera professionale. Un giovane che acquista la propria prima abitazione contribuisce in modo significativo allo sviluppo del territorio e della società elbana. Questo deve comportare massima attenzione dai nostri amici sindaci, dalle organizzazioni datoriale, commerciali e finanziarie elbane, non da ultima la Banca dell’Elba, con delle misure favorevoli ai giovani affinché possano restare o tornare sulla nostra meravigliosa isola che deve vivere tutto l’anno e non solo durante la stagione turistica.
Tuttavia, il tempo è scaduto, se non si interviene subito non ci sarà domani per l’Elba e ci ritroveremo a vivere tra badanti straniere che devono occuparsi di vecchi soli i cui figli sono emigrati. Purtroppo, all’Elba non ci sono case per le giovani coppie e le madri singole che sono una ricchezza con i propri figli a cui la comunità elbana forse dovrebbe assumersi ogni impegno per garantire ai bambini ogni possibile conforto a cominciare dai servizi degli asili nido, dei trasporti che devono essere sostenuti dalle amministrazioni comunali e dagli imprenditori elbani, balneari compresi.