Nel tardo e gelido pomeriggio di sabato 20 gennaio al Centro Culturale De Lauger nella sala “Nello Santi” gremita all’inverosimile si è svolta l’interessantissima conferenza sul tema che io definisco con queste parole: “Chi soffre nel fisico e nella mente sa amare e sa apprezzare in modo particolare quello che la vita in quel momento le concede”.
Il convegno è stato aperto dall’ottimo conduttore Federico Regini anche se molti, me compreso, si aspettavano che lo facesse il primo cittadino di Portoferraio o un suo delegato alla sanità visto l’importanza dei temi in programma da discutere quali: “ L’approccio simultaneo alle cure” – “Nutrizione e qualità della vita nel paziente oncologico” — “La spiritualità è cura”. Temi di quotidianità che la politica Locale e Regione avrebbero dovuto raccogliere come ha avuto modo di farlo il Consigliere Regionale Marco Landi quale unico politico da me visto in sala . Sono state affrontate tematiche importanti come la formazione di un servizio multidisciplinare oncologico con il compito di supporto per intervenire in tempi stretti al bisogno del malato oncologico qualora si presentasse la necessità di visite o esami urgenti fuori dalla sfera oncologica. (stesse necessità si riscontrano per i pazienti Dializzati).
Inoltre la presenza della politica era di vitale importanza per organizzare una maggiore presenza e collaborazione delle cure palliative sul nostro territorio che non sono, al contrario di quanto si crede, solo trattamenti di fine vita ma ben altro e di estrema importanza per il malato e per la sua famiglia. Si sta parlando e discutendo tanto sul “Fine Vita” ma se funzionassero in modo ottimale le “Cure Palliative” in maniera continua e costante e con personale preparato si otterrebbero, nei confronti del malato e della sua famiglia, risultati confortanti per dolori, sofferenze, disturbi dello spettro depressivo, di ansia, di paura e anche di rabbia che sono forse il motivo per manifestare una richiesta di fine vita.
Le quasi due ore di Conferenza sono passate in un attimo ascoltando gli interventi di specialisti e dei componenti di questa eccellente Associazione e posso assicurare, visto il mio girovagare in questi ultimi tempi in molti ospedali, che nessuna città o località può vantare una Associazione come “Diversamente Sani” efficiente nel suo insieme ed efficace nella sua umanità che si prende cura a 360 gradi del malato oncologico nei momenti di solitudine, di sofferenza e di paure e fa di tutto per sostenere la sua famiglia con la creazione di gruppi quali: “Di auto mutuo Aiuto” – “Gruppo del Lutto” — “Gruppo di Familiari”. In ogni famiglia di un malato oncologico c’è una persona che si fa carico più di altri della cura: è il cosiddetto caregiver primario, che per molti assorbe ogni energia fisica e mentale.
All’Associazione “Diversamente Sani” non mi resta che dire: GRAZIE DI ESISTERE.