I carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Portoferraio, hanno proceduto all’arresto di un 30enne maghrebino, residente a Portoferraio, per la violazione del provvedimento di allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa al quale era sottoposto dall’inizio del mese di dicembre.
L’uomo, più volte resosi responsabili di aggressioni fisiche e verbali nei confronti della sua compagna, una giovane di 26 anni italiana, lo scorso mese di settembre era stato tratto in arresto per maltrattamenti ai danni della donna che, paradossalmente nonostante le continue angherie che è stata costretta a subire, non aveva mai avuto il coraggio di denunciare. Infatti le indagini all’epoca sono partite grazie alla delazione di una parente della giovane donna che ha rivelato ai carabinieri di Portoferraio tutti gli episodi di violenza che la sua familiare aveva subito negli anni. A seguito dell’arresto, l’uomo, dopo aver trascorso un periodo ritenuto relativamente congruo ristretto alla casa circondariale di Livorno, all’inizio del mese è stato rimesso in libertà ma sottoposto al divieto di avvicinamento alla donna.
Nel pomeriggio però l’uomo, in compagnia della donna, è stato sorpreso da un carabiniere libero dal servizio all’interno di un’attività commerciale dell’isola, mentre erano impegnati a fare acquisti. Il militare, riconoscendo l’uomo e i suoi pregressi, non ha esitato a chiamare i colleghi in servizio di pattuglia che, immediatamente intervenuti sul posto, non hanno potuto fare altro che accertare con i loro occhi quanto riferito dal collega e pertanto, hanno tratto in arresto (che è obbligatorio in questi casi) il giovane straniero per violazione del provvedimento summenzionato.
Nel corso delle rituali formalità il giovane è stato scoperto anche detenere nella tasca del pantalone 2,5 grammi di sostanza stupefacente tipo hashish per cui è stato segnalato come assuntore alla Prefettura di Livorno, quindi, su disposizione dell’AG, il 30enne è stato accompagnato e ristretto presso il proprio domicilio in regime di arresti domiciliari.
A seguito di udienza presso il Tribunale di Livorno, il Giudice ne ha convalidato l’arresto e disposto il divieto di dimora su tutto il territorio dell’isola d’Elba.