Regalo di Natale del Governo, più elettrosmog per tutti

di Andrea Isolani *

 Il 19 dicembre 2023 la Camera dei Deputati, respingendo tutti gli emendamenti portati dalle opposizioni, con i voti di Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia, si è assunta una gravissima responsabilità morale e storica. Sono stati aumentati i limiti di esposizione della popolazione italiana ai campi elettromagnetici da 6 volt/metro (il precedente, oramai, limite) a 15 volt/metro. Potrebbe sembrare un piccolo aumento (2,5 vole in più) ma questa è la misura che riguarda la sola componente elettrica dei campi elettromagnetici; in realtà, trattandosi di elettromagnetismo, bisogna considerare la cosìddetta “densità di potenza” (espressa in watt al metro quadrato). In questo fondamentale parametro, la variazione sarà dai precedenti 0,1 W/m2 a 0,6 W/m2. La densità di potenza del fondo naturale elettromagnetico (statico) terrestre si attesta sui 100 pW/m2. Considerando che un 1 picoWatt equivale a 1×10−12 W = 0,000000000001 W (1 millimiliardesimo di Watt), è evidente lo stravolgimento dei valori di fondo del campo naturale terrestre, il quale fin dalla notte dei tempi, è bene ricordarlo, ha contribuito, con quei valori, alla nascita e all’evoluzione, fino alle forme attuali, della Vita quale entità bioelettrochimica.  Con l’attuale provvedimento si passerebbe da valori che si attestano a circa 1 milione di volte i valori di fondo a valori di circa 6 milioni di volte. Tutto ciò, è ovvio, ha gia e sempre più avrà, ricadute negative sulla salute della popolazione così esposta. Avrà ricadute immediate, come succede per le radiazioni ionizzanti? Certo che no. Anche il fumo di sigaretta ha ricadute negative sulla salute dei fumatori (attivi e passivi) ma i relativi danni (a seconda dell’individuo), in particolare i danni seri e irreversibili, possono manifestarsi anche a distanza di anni o decenni dall’inizio del consumo assiduo; la stessa cosa succede con l’esposizione ai campi elettromagnetici artificiali quali quelli emessi da dispositivi wireless e dai ripetitori per la connettività mobile, ma anche da elettrodotti o dal semplice impianto elettrico di casa. Abbiamo detto che in generale i danni alla salute possono manifestarsi sul medio e lungo termine, con l’eccezione però della categoria di coloro che già adesso sono – in grado variabile da lieve a grave e invalidante – elettro e iperelettrosensibili. Va da sè, il provvedimento di cui sopra non rispetta il Principio di Precauzione, secondo il quale, in caso di incertezza scientifica, è meglio non fare niente che agire. Agire potrebbe essere più pericoloso. Tuttavia, il principio di precauzione è stato sottoscritto da tutti gli Stati europei e fa parte del trattato di Maastricht.

Non sono stati presi in considerazione 70 anni di studi scientifici, che sostengono la pericolosità delle onde elettromagnetiche per la salute e l’ambiente. Vale la pena ricordare come gli studi effettuati da enti indipendenti e senza conflitto di interesse, in una percentuale del 70% depongono per l’evidenza del danno biologico da irradiazione da elettrosmog. Al contrario gli studi commissionati e finanziati dalle aziende del settore (quindi in conflitto di interesse) danno una percentuale del 30% a favore dell’evidenza, o comunque di una non irrilevanza, del danno. La notizia quindi è che pur in conflitto di interesse, il 30% (una percentuale relativamente alta) di tali studi depone per l’evidenza del danno biologico.

Fra l’altro gli esperti hanno già appurato danni significativi alle popolazioni di uccelli e Api causati da esposizione cronica a radiofrequenza (1), così come induzione di antibiotico-resistenza in alcuni microorganismi abitualmente protagonisti di infezioni ospedaliere per le quali già oggi il SSN si trova in gravi difficoltà.(2)

Coloro che hanno approvato l’innalzamento dei limiti hanno cercato di dare rassicurazioni che non ci sarà un proliferare di antenne ma che sarà accresciuta la potenza di quelle esistenti. Ma non si tiene conto che maggiore potenza comporterà un rischio di ammalarsi ancora più forte; e quando si parla di malattie indotte da tali esposizioni si parla di disordini immunologici, cardiovascolari, neurologici (maggiore rischio di Alzheimer, disturbi del sonno, cefalee, disturbi del comportamento e della concentrazione), infertilità, rischio di malformazioni neonatali e induzione di patologie tumorali.

C’è un altro principio da rispettare, sempre presente nei documenti fondanti dell’UE, il principio A.L.A.R.A., in base al quale la popolazione va esposta al minor rischio possibile e creare antenne molto più potenti lo contraddice in pieno.

Se ci poniamo dunque la domanda: “A chi serve potenziare le antenne già esistenti”, la risposta è ovvia: a far risparmiare i gestori, perché nuove antenne costano. Un ennesimo favore a chi accumula extraprofitti.

Del tutto bypassato anche il ripristino della misurazione dei campi elettromagnetici sulla media dei valori riscontrati su 6 minuti nel momento di maggior picco, come era prima del 2012 quando fu imposta la misurazione sulla media delle 24 ore, includendo le ore notturne, durante le quali la maggior parte dei cellulari sono spenti, per cui la media risulta molto più bassa. Ciò significa che durante il giorno accadrà molte volte che il picco di questi valori possano superare valori altissimi come 30 o 40 volt/metro.

Ringraziamo le opposizioni che hanno mostrato di voler difendere la salute e l’ambiente, mentre il centro-destra ha ignorato ogni preoccupazione. Un grazie in particolare per gli interventi di Eleonora Evi e di Francesco Emilio Borrelli, di Europa Verde, e di Vinicio Peluffo, del PD.

Completamente ignorati – come già accennato – gli elettro e gli iperelettrosensibili, cioè le persone che denotano sintomatologie particolari (come insonnia, mancanza di concentrazione, mal di testa, debolezza e altri sintomi neurologici anche invalidanti) in presenza di valori di campo ai quali – al momento – una persona normale mostra tolleranza. Queste sintomatologie non sono mai state riconosciute come vere e proprie malattie; anche quando c’era il limite a 6 volt/metro, ora non se ne parlerà proprio più perché ammettere che sono malate comporterebbe ammettere che le onde elettromagnetiche fanno male. In questo campo da notare come in altri Paesi, qua in Europa e in alcuni Stati degli Usa ad esempio, si inizi a porre una maggiore attenzione. In Svezia l’elettrosensibilità è considerata condizione invalidante e interi quartieri senza elettrosmog sono stati appositamente costruiti per le persone elettrosensibili. In Germania e in Francia negli ultimi 10 anni si sono registrate diverse sentenze (che adesso fanno giurisprudenza) che hanno riconosciuto la condizione invalidante a persone elettrosensibili che non potevano più svolgere le proprie mansioni lavorative in quanto abitualmente esposti all’irradiazione da dispositivi elettronici e/o wireless.

Per 25 anni abbiamo avuto un limite di esposizione della popolazione piuttosto basso, 6 volt/m, era troppo salutare? Un elettrosensibile comincia ad avere sintomi di malessere già a 0,02 volt/metro. Così il centro-destra lo ha alzato a 15 volt/metro e questo fatto si commenta da solo.

 (1) “The potential dangers of electromagnetic fields and their effect on the environment”, Report to the committe on the environment, agricolture and local and regional affairs, DOC 12608 6 maggio 2011 (rapporto del consigliere Jean Huss che ha portato alla risoluzione 1815 della assemblea plenaria del consiglio d’Europa del 27/5/2011)

“Electromagnetic radiation (EMC) clashes with honeybees”. Sainudeen P, Journal of entomologyand nematology, Vol. 4 gennaio 2012

“Electromagnetic radiation of mobile telecommunication antennas affects the aboundance and composition of wild pollinators”. Journal of insect conservation, Springer international Publishing Switzerland, 2016

(2) https:www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/?term=pseudomonas+aeriginosa+and+wi-fi

“Elettrosmog e 5G? Livorno” è un movimento di cittadini preoccupati per salute pubblica, determinati a ridurre l’elettrosmog. Ci puoi rovare su:

 www.facebook.com/elettrosmog5G/www.youtube.com/@elettrosmog5Gnograzie/www.amazon.it/dp/B0CH292BLX

Bibliografia e riferimenti essenziali:

Il fascino discreto dell’elettromagnetismo. M. Scalia, M. C. Mazzi, G. Sacco, F. Pulcini, F. Guidi, M. Sperini, F. Marinelli, Edizioni Andromeda, 2012

 Manuale di autodifesa per elettrosensibili. Maurizio Martucci, Terra Nuova edizioni, 2018

I limiti elettromagnetici non vanno innalzati. Legambiente, 4 marzo 2022, https://www.legambiente.it/comunicati-stampa/limiti-elettromagnetici-non-vannoinnalzati/

 https://www.infoamica.it/ (sito di informazione scientifica sulle malattie croniche ambientali, fra cui sensibilità chimica multipla, elettrosensibilità, fibromialgia, stanchezza cronica)

Epistemologia, scienza e scientismo applicate. Il caso dell’effetto biologico da esposizione ai CEM. A cura di Stefano Gallozzi (INAF).(https://comitatotutelamonteporziocatone.files.wordpress.com/2020/06/epistemologia_scienza_e_scientismo_applicata-1-1.pdf)

Elettrosmog: a chi serve il 5G? #effetti #elettrosmog #ambiente #soluzioni. Gabriele Volpi , Beatrice Bardelli , Elisa Gasperini , Andrea Isolani, Alessandro Maurri, Enrico Mazzantini , Cristina Quartarone , Giancarlo Altavilla, Independently published, Livorno, 2023

Laniakea, Incommensurabile Paradiso. Fra spiritualità, scienza e poesia. Andrea Isolani, Independently Published, novembre 2023

Da Andrea Isolani per Movimento “Elettrosmog e 5G?”

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