Portoferraio - Il video e l'intervista

“Il comune soffre, ma ne usciremo. Buone le prospettive”

Commento positivo del sindaco Zini che snocciola i dati nell'incontro di fine anno

“Un anno impegnativo e complesso ma anche con qualche soddisfazione”. Così ha definito il 2023 il sindaco di Portoferraio Angelo Zini durante la conferenza stampa di fine anno. Un anno che ha impegnato l’amministrazione su due questioni in particolare: il piano strutturale, portato all’adozione nel consiglio comunale convocato per oggi e l’iter intrapreso per ripianare il disavanzo che la Corte dei Conti ha quantificato in sette milioni di euro dopo i controlli effettuati sui bilanci dal 2015 al 2019 e poi a cascata su quelli fino al 2022. Ora però il comune è in austerity. “Siamo in gestione provvisoria – spiega – si può spendere solo per interventi ritenuti obbligatori. Ed infine i festeggiamenti di fine anno a cui Portoferraio non intende rinunciare. Per far fronte alle ingenti spese il comune negli anni ha già individuato nuovi canali di finanziamento. Le spese per i diversi settori del sociale ammontano infatti a circa 3 milioni di ero, e due milioni e mezzo sono quelle per il personale che ora può contare su 28 nuove assunzioni. Nonostante la situazione però è riuscita ad avere una capacità progettuale e ad attrarre investimenti per progetti che il sindaco considera fondamentali, il tutto per un ammontare di circa 6 milioni di euro su progetti come il nuovo polo scolastico agli ex Macelli, la ristrutturazione del palazzo ex Cromofilm, l’arsenale delle Galeazze che diventerà museo dei cetacei e anche una novità importante, “Abbiamo trovato chi prenderà in carico il palazzo Coppedè e lo ristrutturerà ad uso privato, lasciando 200 metri quadri a disposizione del comune”.

 

Una risposta a ““Il comune soffre, ma ne usciremo. Buone le prospettive”

  1. Marcello Camici Rispondi

    Al sindaco Zini

    Il debito riscontrato dai controlli della corte dei conti relativo al periodo in cui era all’amministrazione comunale prima la giunta Ferrari e poi Zini
    Leggo che la Corte dei Conti ha quantificato in sette milioni di euro dopo i controlli effettuati sui bilanci dal 2015 al 2019 e poi a cascata su quelli fino al 2022.
    Perchè non si è provveduto sin dal 2019 a rispondere alla corte dei conti evitando così di pagare l’odierno conto ?
    C’è qualche amministratore che ha responsabilità diretta in quello che è avvenuto ?

    30 Dicembre 2023 alle 10:08

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