Sebastiano Lambardi,cosmopolitano come lui stesso si definisce,nel 1791 scrivendo del principio delle fabbriche di Portoferraio e perché fu fabbricato afferma che “…sborsò pertanto il duca Cosimo una buona somma di denaro,volendolo avere in compra(acciò gniun’altro potesse avere sopra più azione) al Principe Appiani di Piombino ,che ne era il Padrone ,sotto la tutela però del Re di Spagna…… nell’isola istessa furono spediti i Tagliatori di Legna,acciocchè con ogni speditezza preparassero legne per bruciare Fornaci da Calcina , e Mattoni per il bisogno .Altri poi preparavano Sassi in quantità ,non essendo difficile prepararli per esservene in grande abbondanza e appunto dove si fabbricavano le Mura cavavano le Pietre.Anche nelle antiche Rovine della Fabbriche dei Gentili vi raccolsero molti sassi .In un altro piano,detto oggidì lo Stiopparello,ovvero lo Stagno Marcianese,trovarono terra da fare mattoni, e a capo di detto piano fecero Fornaci a tale uso,che ancora ai giorni d’oggi si vedono,chiamate le Fornacette, a pie’ del Monte detto il Fabbrello”
(Passo tratto da “Compra di Porto Ferrajo” pg 106-107 di “Memorie antiche e moderne dell’isola dell’Elba “ S.Lambardi 1791. Ristampa fotomeccanica, Forni Editore Bologna 1966)
Le fornaci per far calcina e mattoni sono tra le opere che per prime furono costruite fra le strutture a carattere campale, ad uso accampamento dalle truppe del duca Cosimo sbarcate all’Elba nel 1548. Fornaci quali opere strategiche indispensabili per edificare cortine murarie e bastioni in quanto non era sufficiente il materiale che arrivava dal continente con le galere. Per fare calcina usarono sassi che trovarono in abbondanza nel declivio della collina della parte di terra su cui dovevano edificare il fronte di attacco di terra . Per fare mattoni ed embrici , usarono terra che trovarono allo Schiopparello ,terra che poi cuocevano in fornaci nel piano detto le Fornacette ai piedi del monte chiamato Fabbrello.
E’ lo stesso Camerini,ingegnere militare, che ce lo fa sapere scrivendo il 19 giugno 1549 al duca Cosimo “…e si è fatto i fornacci da mattoni dopo la partita di Vostra Eccellenza , e così si fa quella degli embrici e perché ancora per conto delle galere s’è auto a ‘mpalcar quasi la seconda delle conserve e mattonare e intonacare drento e la forno far loro stanze per tenere loro farine e altro…”
(Mediceo del Principato, 393,cc. 621r-622r Archivio di stato Firenze)
In questo modo le opere di fortificazioni procedono speditamente.Infatti un mese dopo lo sbarco dei primi fanti ,zappatori , guastatori e forzati, lo stesso Cosimo scrivendo nel maggio del 1548 a don Francesco di Toledo afferma che ”la fortificazione dell’Elba si tira innanzi gagliardamente per quanto avisano il Signor Pirro et il Signor Otto per l’ultime lettere ,fra dieci giorni sarà in termine da potersi guardare sicchè i Genovesi venghino a posta loro a far le pazzie ,che ne resteranno col capo torto”
(Archivio Mediceo .Filza 11. c. 118. 5 maggio 1548)
I genovesi guardavano con sospetto che “la fortificazione dell’Elba si tira innanzi gagliardamente” e si erano opposti alla fondazione di Cosmopoli insieme con la “Signora di Piombino “ (Elena Salviati) .
Le fornaci da calcina dove la calcina era ottenuta dalla cottura di sassi dentro la fornace,erano state costruite sotto il Falcone verso la punta di S. Fine .
E’ Sebastiano Lambardi ancora che ce lo fa sapere scrivendo:
“Le Fornaci da Calcina che erano sotto il Falcone verso la Punta di S. Fine (che ora più non esistono)furono fatte da S.A.R. e apportavano in quei tempi molto utile ,giacchè nel luogo istesso dove erano poste ,si cavavano abbondantemente pietre per la Calcina , e Terra per i Mattoni ,con avere anche l’acqua sorgente in più pozzi e contigua al detto Fosso…”
(Passo tratto da “Fornaci diverse” S .Lambardi pg149 idem come sopra)
Fornaci che ,come prima accennato ,facevano parte di opere ancora campali ,opere di accampamento affidate a Pirro Colonna ,Otto di Montauto e Giovanni Battista Bellucci, le quali poi si trasformeranno in opera fortificata e permanente. Strutture di accampamento indispensabili non solo per i lavoranti nel cantiere che si era appena aperto ma anche al tempo stesso servire da difesa da eventuali attacchi di nemici. Vi era sempre il rischio dell’arrivo improvviso dei turchi barbareschi.
Le fornaci aperte con le cave sotto il Falcone dalla parte di S Fine erano parte di tutte le opere campali per costruire il fronte di attacco di terra e dovevano essere difese .
Palizzate e fossi si adattano allo scopo di difesa
Trovarono una valida difesa con l’apertura di un fossato stretto lungo ,rettilineo, sul cui decorso si aprono pozze, terminante in una pozza molto più grande subito dietro la spiaggia delle Ghiaie ,pozza che per la sua dimensione è chiamata in mappe di epoca successiva “lago delle Saline”.
Saline in quanto l’acqua di mare che riempiva il fossato trovò condizione ideale per la salificazione spontanea per calore solare dando luogo alla nascita di saline alla paesana.
In questo fossato l’acqua di mare entrava facilmente per la forza della marea ,ivi presente imponente. Per renderci conto della forza della marea con la quale l’acqua di mare entrava nel lungo rettilineo fossato possiamo andare oggi sulla sponda opposta lungo la diga foranea che unisce le terme di San Giovanni all’albergo Airone.
Il fossato che si riempiva di mare con la forza naturale della marea, creava una difesa naturale alle fornaci e ,alle cave di pietra,alle strutture campali site nel declivio della collina dalla parte di terra sotto il Falcone verso S Fine , sin dal 1548.
Tutto ciò è documentato in un disegno a penna e inchiostro ,acquerello marrone conservato nella biblioteca comunale di Siena databile 1553 ,autore forse Giovanni Camerini.
In esso si vede molto bene il fossato lungo stretto che partendo dal mare si dirige rettilineo verso la spiaggia delle Ghiaie dove termina dietro di essa aprendosi in una grossa pozza che, come sopra accennato, verrà poi chiamata” lago delle Saline“.Nel disegno è ben evidente che il fronte di attacco di terra non ha ancora ricevuto l’apporto difensivo aggiunto dei bastioni costruiti dal Buontalenti voluti dal granduca Francesco I de’ medici, inoltre ad osservar bene sotto Forte Falcone nel declivio della collina verso la spiaggia delle ghiaie e S .Fine,sono presenti fornaci
Nei primi anni del seicento essendo governatore militare e civile di Portoferraio Marzio Montauto avviene il taglio definitivo del fossato del fronte di terra, nel piano davanti alle due colline su cui era stata costruita la piazzaforte.
“Erano già passati molti anni ,quando Marzio Montauto governatore di Portoferraio,osservato che al piano delle Colline della Piazza non vi erano fortificazioni e che di abbordo si potevano investire le Mura Castellane,pensò di far tagliare un fosso per passare l’acqua ,la quale comunica i due mari,cioè quello del Porto con quello di fuori ,e alle teste di questo fosso fece fare dei fortini; ma perché riuscì più stretto del dovere , e di poca capacità ,i suddetti fortini furono al tempo del generale Tornaquinci ampliati e ridotti in miglior forma…”
(Passo tratto da “Fosso primo del Ponticello”S. Lambardi pg 148 idem come sopra)
Le cave che servirono per estrarre sassi all’epoca della fondazione di Cosmopoli sono ancora evidenti in un dipinto , olio su tela, di GM Terreni databile ultimo decennio del seicento .
Il dipinto è intitolato “Disegno delle nuove fortificazioni perfezionate per la parte di terra della piazza di Portoferraio “ .
Il quadro è distinto in una parte superiore ed una inferiore.
Le cave, nella parte superiore, sono chiamate “Diverse caverne per il declivio del Monte”(legenda n 6) e ,nella parte inferiore, sono chiamate “Diverse Caverne nel declivio del Monte fatte tutte riempire” (legenda n 16)
Molte,infatti, in questa parte inferiore, sono scomparse ma non tutte.
La scomparsa di queste caverne,le antiche cave di sassi della fondazione durante il periodo dell strutture campali ,avvenne sotto il governo di Mario Tornaquinci.
Costui ,governatore militare e civile di Portoferraio per lungo tempo, dal 1687 al 1701, in un documento di archivio dal titolo “Nota di lavori di fortificazioni et altri civili fatti da me Mario Tornaquinci nella Cittò.Presidio e Fortezze di Porto Ferraio cominciati l’anno 1688 e terminati nel 1695” scrive che nel 1692 lavori furono fatti nel declivio da sotto il Falcone fino al bastione delle Palle per riempire tutte le caverne che potevano servire al nemico per ripararsi “…Declivio del Monte.Messo in declivio e vera forma di scarpa la pendenza del monte da sotto il Bastione del Falcone sino a quello delle Palle ,avendo ripieno tutte le caverne ,che potevano servire all’inimico ,per stare al coperto dai tiri della piazza senza essere offesi, e spianto le piccole colline et eminenze che vi erano et in particolare fatta riempire una strada antica assai fonda che passava della pendenza del monte sotto il Bastione delle Palle et andava di contro la Porta della Città,ove poteva agiatamente alloggiar l’inimico… “
(Miscellanea Medicea.Filza 464.Inserto n°E,cc.32 .Archivio di stato di Firenze)
“La strada antica assai fonda che passava della pendenza del monte sotto il Bastione delle Palle et andava di contro la Porta della Città,ove poteva agiatamente alloggiar l’inimico“ che il Tornaquinci riferisce nel 1692 aver fatta riempire è quella che era stata costruita nel secolo precedente per consentire ai fondatori di Cosmopoli di poter lavorare per estrarre sassi per la calcina e gettare così le fondamenta della cinta muraria con bastioni del fronte di attacco di terra,cinta muraria ideata dal Camerini.
Ciò che scrive il Tornaquinci nel 1692 è molto importante perchè consente poter affermare che la parte superiore del predetto dipinto del Terreni intitolato “ Disegno delle nuove fortificazioni perfezionate per la parte di terra della piazza di Portoferraio “ è riferibile ad una situazione antecedente il 1692.
Questa situazione antecedente il 1692 è descritta in una pianta del fronte di terra di Portoferraio che Raffaello del Bianco eseguì nel 1673 con matita nera,penna e inchiostro,acquerello policromo:in questo anno l’antica fornace sotto il Falcone è ben visibile alla lettera “H” della legenda ma dove la muraglia, sotto la fornace per difesa della sentinella, era ancora da farsi.
Le antiche fornaci sotto il Falcone verso la punta di S Fine furono affiancate da altre nuove fornaci nel 1727 “…nell’anno 1726 seguìta la morte del Generale Vieri,restò al comando il Sergente Maggiore Bardi,dal quale furono fatte le due Fornaci a lato di una Fornaciera che vi era sotto la Chiesa delle Anime del Purgatorio nella Spianata del Ponticello, e queste furono fatte nel 1727…”
(Passo tratto da “Governo del mastro di campo Carlo Vieri” di S. Lambardi pg 191 idem come sopra)
Nel 1732 fino al 1734 gli spagnoli erano presenti all’Elba ad occupare Portoferraio.
Questo accadde perché eravamo nel periodo di passaggio dei poteri dai Medici ai Lorena al governo del granducato di Toscana e le potenze europee erano intente a trovare un accordo per il passaggio di questi poteri.
In questi tre anni di permanenza gli spagnoli costruiscono la batteria sopra le Fornaci detta anche primo bastione degli Spagnoli , in quanto da loro costruita .Un secondo basyione,chiamato secondo bastione degli Spagnoli, lo costruiranno un po’ più in alto
Tale batteria sopra le Fornaci o primo bastione degli Spagnoli con troniere per cannone, è ancora oggi presente e visibile ,chiusa al pubblico e in stato di completo abbandono .
MARCELLO CAMICI