“Le dichiarazioni del FIALS non rispecchiano la reale situazione dell’ospedale di Portoferraio”. Andrea Lenzini, direttore del dipartimento delle professioni infermieristiche e ostetriche della Asl, interviene per chiarire quali sono i compiti svolti dagli infermieri e sulla dotazione organica.
“I sistemi PoCT (apparecchiature per effettuare analisi al di fuori del laboratorio) – dichiara Andrea Lenzini – sono utilizzati da diversi anni anche in altri pronto soccorso della ASL Toscana nord ovest e il loro impiego rientra pienamente nell’ambito delle competenze degli infermieri, anche in considerazione dell’evoluzione normativa che ha riguardato la professione infermieristica negli ultimi decenni. Inoltre, l’utilizzo dei PoCT nel pronto soccorso di Portoferraio è previsto soltanto nei periodi con livelli ridotti di accesso dell’utenza e verrà interrotto dal 15 aprile al 1° ottobre, periodo in cui si si prevede un incremento dell’attività”.
“Ciò premesso – continua Lenzini – occorre anche ricordare che negli ultimi anni il pronto soccorso ha registrato un sensibile potenziamento di personale che ha permesso a Portoferraio di mantenere i livelli previsti durante l’emergenza pandemica. In particolare, durante la fascia oraria notturna (quando è previsto l’impiego dei PoCT), il pronto soccorso può contare sulla presenza di 3 infermieri e 2 OSS a fronte di 6/8 accessi medi per turno”.
“Relativamente all’infermieristica di famiglia e comunità faccio presene che dal 1° dicembre scorso il servizio è stato esteso anche al comune di Portoferraio coprendo così tutto il territorio elbano. Ricordo che l’ambito di competenza degli infermieri di famiglia e di comunità (IFeC), come previsto nelle linee di indirizzo contenute nella delibera Regione Toscana 597/2018, integra l’attività dell’assistenza domiciliare. Infatti, il rapporto fra IFeC e popolazione residente è definito dal recente DM 77 e declinato in ambito regionale dalla Delibera di Giunta numero 1508 del 2022, in cui si prevede uno standard di un IFeC ogni 3000 abitanti”. “Tale standard è da intendersi come numero complessivo di Infermieri di Famiglia e Comunità impiegati nei diversi setting assistenziali in cui l’assistenza territoriale si articola e corrisponde, nel territorio elbano, a 17 infermieri. Ciò determina un rapporto IFeC / popolazione di un infermiere ogni 1800 abitanti, ben al di sopra di quanto previsto dalle normative nazionali e regionali”.
“Infine – chiude il dirigente – per quanto riguarda l’area chirurgica, si specifica che l’attuale dotazione, a seguito della riorganizzazione del setting, con l’incremento dell’attività a regime diurno e riduzione a 14 dei posti letto ordinari, prevede l’assegnazione di 10 unità infermieristiche, in coerenza con gli standard previsti per i setting chirurgici di livello 2. L’impiego di personale di altri servizi si è reso necessario in alcune occasioni, in maniera estemporanea, a causa di numerose assenze contestuali a vario titolo”.