Nella giornata di lunedì 18 dicembre è stata organizzata nel porto di Piombino un’esercitazione complessa, volta a comprendere in un unico contesto molteplici scenari emergenziali, dalla minaccia della presenza di un possibile ordigno (maritime security), allo scoppio di un incendio (antincendio portuale), per concludere con l’evacuazione di un marittimo ferito da bordo della nave rigassificatrice Golar Tundra ed il disormeggio in emergenza della nave stessa.
Lo scenario ideato, in cui sono stati mescolati vari aspetti interconnessi per rendere la simulazione quanto più realistica possibile, dietro l’imput dell’Autorità Marittima ha visto il diretto coinvolgimento di tutte le Forze dell’Ordine interessate (Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza sia territoriale che navale), delle istituzioni preposte alla gestione delle emergenze (Vigili del Fuoco e 118), dei Servizi Tecnico Nautici, delle articolazioni di security del porto e delle banchine pubbliche (Autorità di Sistema Portuale) nonché dei terminal in concessione (J.S.W. e Snam), nell’ottica della più ampia e sinergica collaborazione tra istituzioni, enti ed attori del panorama portuale piombinese.
Le attività sono state avviate da una segnalazione ricevuta dalla Sala Operativa della Guardia Costiera: un soggetto in evidente stato di agitazione, animato da forti rivendicazioni sociali, paventava di aver posizionato degli ordigni esplosivi nel porto di Piombino. Gestita correttamente la telefonata ed avvisato il dirigente del Commissariato di Polizia, sotto la sua supervisione sono state immediatamente organizzate le ricerche dei possibili oggetti sospetti, perlustrando le aree sia a terra – con l’impiego e la collaborazione di tutte le forze dell’ordine e degli elementi organizzativi di security – sia negli specchi acquei portuali, con l’impiego di due mezzi nautici della Guardia Costiera e di una motovedetta della Sezione Navale della Guardia di Finanza.
L’intensa quanto tempestiva attività di ricerca ha comportato il rinvenimento di un primo oggetto sospetto nell’area passeggeri del porto (Banchina Pecoraro), analizzato – con esito negativo – da parte degli Artificieri, nonché di un ulteriore pacco sospetto nelle vicinanze del fanale verde posto all’imboccatura del porto.
La deflagrazione del secondo ordigno ha consentito l’evoluzione della simulazione verso ulteriori scenari emergenziali, legati all’espansione di un conseguente incendio nelle aree della Banchina Est, nonché alla necessità di evacuazione di un marittimo infortunato a bordo dell’unità rigassificatrice, con il coordinato intervento di Vigili del Fuoco e personale sanitario del 118.
L’intero evento è culminato, infine, con la simulazione dell’operazione di disormeggio in emergenza della nave Golar Tundra, con rapida attivazione del personale dei Servizi Tecnico Nautici: a seguito delle indicazioni del Comandante del porto, infatti, i Piloti si sono immediatamente recati a bordo della nave, i Rimorchiatori si sono posizionati in corrispondenza dei cavi d’emergenza e gli Ormeggiatori hanno effettivamente operato lo sgancio on site di uno dei cavi di ormeggio, garantendo nel breve volgere di pochi minuti la prontezza al trasferimento dell’unità.
L’esercitazione, in definitiva, ha lanciato la sfida della gestione di molteplici emergenze simultanee ed è risultata un’ottima occasione per verificare l’intervento ed il coordinamento di tutti i soggetti, istituzionali e non, chiamati ad intervenire: la risposta di tutti è stata soddisfacente, all’insegna della piena collaborazione e della pronta risoluzione delle problematiche riscontrate, registrandosi positivi riscontri in ordine a tempi e mezzi di comunicazione, fornendo anche spunti operativi utili per la continua tensione al miglioramento della reazione a fronte di situazioni emergenziali, a tutto beneficio della sicurezza per la pubblica incolumità.