Durante un incontro che si è tenuto a Portoferraio, la Fials (Federazione italiana autonomie locali e sanità) ha messo l’accento sulla sofferenza conseguente all’ormai conclamata difficoltà sulle assunzioni nell’azienda sanitaria. Un buon primo punto di partenza potrebbe essere “coprire i pensionamenti” fa presente Daniela Boem della segreteria del sindacato. Mancano infermieri ed operatori socio sanitari ( Oss) all’ospedale di Portoferraio e questo comporta tutta una serie di problematica a cascata che vanno a ripercuotersi sui turni dei dipendenti e sui servizi. La Boem si dice anche preoccupata del continuo ricambio dei medici nella struttura elbana, che non garantisce una continuità nell’operatività. “Adesso che molto altro personale andrà in pensione continuano a non esserci prospettive di sostituzione – aggiunge – sarebbe il minimo necessario a risolvere la carenza di personale ma non accade. Potrebbero attingere alle graduatoria tra infermieri ed Oss che hanno accettato di andare nelle zone disagiate – suggerisce – altro strumento su cui potrebbe contare l’azienda è la “formazione lavoro” che, dopo tre anni aduna formazione acquisita, permetterebbe la stabilizzazione di ruolo. Ma anche questa non è stata presa in considerazione, se non per gli assistenti amministrativi”. Una situazione di sottorganico da cui deriva un maggiore carico di lavoro per il personale presente. Emblematico di questa l’inserimento al pronto soccorso del Potc. Si tratta di apparecchiature per effettuare alcune analisi, utilizzate per diagnostiche al di fuori del laboratorio di analisi dell’ospedale. Al Ptco lavorano gli infermieri del pronto soccorso e secondo Fials questo “non rispetta le competenze specifiche tra tecnici di laboratorio e infermieri”. “Queste apparecchiature sono utilizzate quando non è disponibile un laboratorio di analisi – specifica Boem – ma qui l’azienda ha scelto di ridurre l’attività del laboratorio analisi caricando sugli infermieri queste prestazioni. Questo ha permesso all’ azienda di non assumere tecnico di laboratorio per mantenere il laboratorio analisi h 24. Quindi non ci si impegna per l’assunzione del personale ma si utilizza lo stesso del pronto soccorso”. Il risparmio sul personale diventa la strada più breve per ridurre i costi “senza un’attenta analisi delle risorse che potrebbero essere risparmiate”. La Federazione chiede invece di mantenere il laboratorio analisi h24 sette giorni su sette “senza dover impegnare personale del pronto soccorso”.
C’è poi la questione del cosiddetto “infermiere di famiglia” che ha una funzione specifica nelle strutture territoriali. “Abbiamo chiesto un incontro urgente all’azienda su questo aspetto – spiega – perché su Portoferraio si parla di sette infermieri ma questo non vuol dire che ci sia personale in più. Sono gli stessi che si occupavano dell’assistenza domiciliare integrata che ha una funzione diversa. Chiediamo di capire se siamo nel rapporto giusto tra infermieri e popolazione perché secondo noi i numeri non tornano”. Altri problema del personale riguarda il reparto di chirurgia e medicina. “Il numero di personale in chirurgia è talmente ridotto – fanno presente – che si è creata una sorta di consuetudine di spostamento a chiamata tra i reparti in un sistema che non va bene per la sanità. L’azienda “cottimizza” il personale facendo fare ore aggiuntive – aggiunge – Siamo contrari a questo strumento che può essere attivato solo nell’eccezionalità, non istituzionalizzato. L’ospedale ad oggi è carente di una trentina di unità tra infermieri ed oss, e forse qualcosa di più, necessari per il funzionamento dell’azienda”.
Carenza di personale in ospedale: “Nessuna prospettiva”
La Fials mette l'accento sui problemi nell'azienda sanitaria. Il resoconto dell'incontro
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Gianfranco
Non frega ne al granducato ne tanto meno aj signori sindaci,mai fatto niente se ne sono sempre fregati,mai una protesta mai,ovvio che adesso siamo arrivati al capolinea,occhio che sparirà anche l’ospedale
17 Dicembre 2023 alle 10:59