Il Duomo di Portoferraio, ha ospitato i Carabinieri della compagnia di Portoferraio e delle stazioni dell’Elba in occasione della patrona dell’Arma, la Virgo Fidelis. La Messa solenne è stata officiata dal parroco Don Kevin Sciberras. Alla cerimonia erano presenti oltre al comandante della Compagnia Carabinieri di Portoferraio, il Capitano Giuseppe Boccia, molte autorità e rappresentanti delle altre forze dell’ordine, delle associazioni locali, autorità civili e cittadini. Molto belle e profonde le parole spese dal Parroco e dal Capitano Giuseppe Boccia per ricordare a tutti il ruolo e l’importanza dei Carabinieri nella nostra società e nella nostra comunità, ed i valori di fedeltà e dedizione che la storia dell’Arma da sempre testimonia.
Riportiamo di seguito il testo dell’intervento del Capitano Boccia durante la cerimonia.
“Autorità civili, (sindaci e militari, associazioni di volontariato, Gonfaloni dei comuni presenti, Carabinieri tutti, di ogni ordine e grado, in servizio e in congedo, gentili Signore e Signori,
rivolgo a tutti voi un sincero ringraziamento ed un riconoscente saluto per la significativa presenza, che conferma i sentimenti di stima e considerazione nei confronti della nostra istituzione.
Mi sia concesso di esprimere la mia personale gratitudine al coro che ha solennizzato la celebrazione liturgica e al reverendo Parroco don Kavin per aver voluto officiare personalmente, così conferendo maggiore solennità, l’attuale cerimonia, tanto semplice nella forma quanto significativa nella sostanza e la cui magistrale omelia, poc’anzi profferta, rende assai ardua la ricerca di ulteriori riflessioni, rimesse al mio intervento.
Ai commilitoni dell’associazione nazionale carabinieri, porgo un rispettoso omaggio: il condividere i significativi momenti è la testimonianza più diretta del legame ai tradizionali valori dell’Arma.
“Suscita in ognuno di noi l’entusiasmo di testimoniare con la fedeltà sino alla morte l’amore a Dio e ai fratelli italiani”. Con questa frase si è conclusa la preghiera del Carabiniere, oggi recitata dal Luogotenente C.S. Lampunio. Ripetevo tra me e me queste parole e riflettevo sulla loro assoluta attualità. Oggi come ieri, forse oggi più che mai, c’è bisogno di tanto entusiasmo. E mi rivolgo a tutti i carabinieri qui presenti, rinnovando i suggerimenti che quotidianamente faccio nel mio girovagare tra le stazioni della Compagnia. In particolare parlo ai giovani (arruolati da poco) carabinieri con cui cerco di condividere momenti del mio tempo, confrontandoci in maniera aperta e sincera. A voi che – come mi piace sempre sottolineare – non siete un futuro incerto, bensì un presente solido, l’invito sincero a impegnarvi in questa nostra missione sempre con grande entusiasmo nelle sfide della vita”.
“ Come è stato letto nella traccia poc’anzi, Il 21 novembre di ogni anno, l’arma dei carabinieri celebra la sua patrona, la “Virgo Fidelis”. Data, questa, che coincide con la conclusione dell’epica battaglia di Culqualber, combattuta in Africa Orientale dal 1° Battaglione Carabinieri mobilitato, schierato a presidio del caposaldo posto a sbarramento dell’avanzata britannica verso Gondar. Vogliamo allora oggi, ancora una volta, noi, carabinieri del comando Compagnia di Portoferraio, con questa celebrazione rinnovare la fedeltà a Dio e al giuramento prestato, sapendo che portare l’uniforme significa assolvere ad una missione, nel solco della nostra storia ormai più che bicentenaria “.
“Maria ci mette davanti agli occhi il grande valore della fedeltà. E in questi giorni difficili, dove il male più bieco ed assassino sta seminando il terrore nel cuore d’Europa come in medio-oriente, dobbiamo ancor più ricorrere allo sguardo confortatrice della nostra patrona e prendere a modello proprio i martiri di Culqualber i quali ci testimoniano concretamente quanto sia grande il patrimonio di efficienza e abnegazione tramandato da tutti i Carabinieri caduti, che, in pace e in guerra, in Italia e all’estero, hanno saputo tener fede al giuramento prestato fino all’estremo sacrificio”.
“Come dico sempre, eroi si diventa, non si nasce. Nessuno si alza la mattina con il desiderio di ingaggiare un conflitto a fuoco e sacrificare la vita per poter essere ricordato ed onorato come eroe. Nessuno. Ma essere un fedele servitore in armi della Patria presuppone l’impegno, la coerenza e l’entusiasmo di fare fino in fondo il proprio dovere e, qualora la situazione lo richieda, a mettere anche a repentaglio la propria vita”.
Possa dunque l’amore per la Virgo Fidelis e per la nostra professione, infonderci coraggio, spingendoci a dare il massimo contributo per costruire una società ispirata alla massima tutela dei diritti umani ed alla solidale fraternità, rammentandoci sempre che la vita è un dono di Dio, una preziosa moneta da spendere per il bene e la felicità altrui.
“Ma i carabinieri che oggi gremiscono questa splendida Chiesa non sono assolutamente eroi. Vogliamo essere fedeli servitori dello Stato capaci di assolvere il proprio dovere in maniera silenziosa ma operosa. L’Italia, l’Europa ha tanto bisogno di questo. C’è tanto bisogno di una sana ed onesta normalità.
E fra i tanti che hanno terminato il loro “turno di guardia”, indossando queste onerose veste, siano esse verdi, nere o blu, osservo, al fianco delle personalità intervenute, la presenza della Forza Armata in congedo, a testimonianza di una fedeltà che, in quanto tale, non si esaurisce con il collocamento a riposo, ma dura per tutta la vita ed alla quale rivolgo il mio ringraziamento per quanto, mirevolmente, continuano ad offrire alla collettività.
Nel concludere desidero infine ricordare gli orfani, cui l’odierna giornata è altresì dedicata; vittime innocenti di un destino infausto che li ha privati degli affetti più cari, seminando un vuoto incolmabile, un insopportabile dolore, che il nostro impegno potrà solo lenire.
Ed è proprio agli orfani, assistiti e confortati con amorevole cura dalla nostra Istituzione e dall’Organizzazione Nazionale per l’Assistenza degli Orfani dei militari dell’Arma, che Noi Carabinieri vogliamo rivolgere il nostro ultimo e più caloroso pensiero.
Ecco il video: