Affettività e sessualità, all’Elba progetto per 500 bambini

I ragazzi delle scuole primarie saranno coinvolti nell'iniziativa di Asl e Consultorio

Quasi500 tra bambini e ragazzi delle scuole primarie e secondarie di primo grado dell’Isola d’Elba parteciperanno, assieme ai loro insegnanti, a un progetto sulle tematiche dell’affettività e della sessualità. L’iniziativa è organizzata dalConsultorio di Portoferraio e dall’Educazione e promozione alla salute della Azienda USL Nord Ovest area sud.

“La gestione dell’affettività e della sessualità sono tematiche che in questi giorni stanno riempiendo le pagine delle cronache nazionali – ricorda Luigi Franchini, direttore dell’Educazione e promozione alla salute della Azienda USL Nord Ovest area sud – a dimostrazione di quanto sia sempre più necessario parlare con i ragazzi a aiutarli a sviluppare atteggiamenti maturi e consapevoli. Gli obiettivi di questo progetto superano il concetto di semplice educazione sessuale e si dispongono all’interno di un vero e proprio percorso di crescita individuale con presa di coscienza di dinamiche esistenziali come l’identità di genere, l’autostima, l’educazione, il valore della sessualità e la nascita della vita”.

Tre sono gli istituti comprensivi interessati che coprono tutti i Comuni elbani: Pertini di PortoferraioCarducci di Porto Azzurro che gestisce i plessi anche di Capoliveri e RioGiusti di Campo nell’Elba che gestisce i plessi anche diMarciana e Marciana Marina.

“Il percorso con approcci ovviamente differenziati per gli oltre 150 bambini delle classi V della primaria e i circa 300 ragazzi delle III della secondaria di primo grado – spiegano Maria Antonietta Ienco, responsabile del Consultorio  di Portoferraio e Rita Ferrini, referente per l’Elba dell’Educazione e promozione alla salute della Azienda USL Nord Ovest – mira ad aumentare la consapevolezza dell’unicità della propria persona e la conoscenza di sé nella sfera emotiva e nella dimensione della affettività e della sessualità. La metodologia e gli strumenti scelti dai professionisti si adattano volta volta ai diversi gruppi seguendo il metodo delle cosiddette Life Skills che mette la persona al centro del processo di apprendimento e allenamento grazie ad un percorso interattivo, esperienziale e multi-sensoriale. In questo contesto anche i bambini vengono stimolati a partecipare al percorso attraverso l’azione attiva, che può prevedere lavori individuali o lavori in piccoli gruppi come disegni, cartelloni, momenti di confronto. Gli interventi in classe vengono tenuti da professionisti qualificati e aggiornati, che da tempo e con strumenti validati lavorano con singoli o gruppi nel rispetto del loro pensiero e del loro spazio”.

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