Portoferraio, anno 1795. Convento dei Frati Francescani in situazione economica disastrosa (sesta parte)
Alla fine del settecento la situazione economica del convento dei frati e della chiesa annessa, non era delle migliori. Il loro mantenimento, che sin dal tempo di Cosimo III de’Medici era stato accollato all’istituto dell’ Abbondanza di Portoferraio, non era più sufficiente.
Lo conferma un documento di archivio del 1795 che ho ritrovato, nel quale i frati del convento supplicano la magistratura civica di Portoferraio,chiamati i “Molto Magnifici Signori Pronendissmi Colendissimi” , di aumentare il denaro che la comunità paga al convento poiché l’assegnamento annuo di lire 3700 non è sufficiente ad un decoroso mantenimento della chiesa e di tutti i suoi arredi nonché per supplire alle loro “giornaliere incombenze e spese”.
Implorano e sperano di ottenerlo perché nonostante questa situazione di povertà hanno continuato e continueranno ad assistere gli infermi della città.
Il documento (due carte) costituisce memoria interessante ed importante perche si tratta degli ultimi anni della plurisecolare presenza della comunità religiosa dei frati francescani in Portoferraio :di lì a qualche anno, nel 1802, il convento e chiesa scompariranno in quanto soppressi e sostituiti con una caserma militare: La comunità religiosa dei frati francescani abbandonerà per sempre la città.
Questa che segue è la trascrizione completa ed integrale del documento di archivio ,inedito :
“Molto Magnifici Signori Pronendissmi Colendissimi
I padri Minori Osservanti di S. Francesco abitanti in questo Convento di Portoferraio rispettosamente rappresentano alle signorie loro molto magnifiche.( )
L’annuo assegnamento di Lire 3700 che da molti anni indietro la comunità di detto luogo paga ai medesimi per il mantenimento decoroso alla chiesa e di tutti i suoi arredi dei mobili ed utensili e vestito non è altrimenti sufficiente per supplire alle loro giornaliere e incombenze spese atteso l’eccessivo prezzo dei viveri e manifatture d’ogni genere come la SS LL molto magnifiche ben potran sapere.
Perciò rispettosamente implorano dalla munificenza della comunità e dalla carità delle SS. LL. MM. magnifiche, che sì degnamente le rappresentano, un conveniente aumento dell’indicato assegnamento giacchè senza di questo è assolutamente impossibile a i poveri supplicanti di potersi più a lungo sostenere contentandosi come ben sapranno di un parco,e limitato alimento e con tutto questo ritrovarsi sempre in debito con il lor procuratore, atteso i surriferiti motivi hanno finora procurato e procureranno gl’avvenisse di prestare al pubblico non tanto in Chiesa quanto all’assistere gli infermi della città, fa sì che essi si lusingano di vedere esaudite le loro giuste preghiere e sperano di ciò per sempre più impegnarsi a pregar l’Altissimo che spanda sopra questo popolo le sue numerosissime celesti benedizioni
Che dalla grazia
Io Frate Ignazio Manarini di Livorno Vicario confermo quanto è sopra
Io Frà Gerardo ( ) di Portoferraio Guardiano mano propria dichiaro come sopra”
(Filza “Istanze e negozi della comunità dal 1795 al 1798” C30. Carta senza numero di pagina. Carteggio magistrale .Archivio della comunità di Portoferraio 1554-1800. Archivio storico comune Portoferraio)
Marcello Camici