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Davide Mazzarri e la pesca sub: una questione di famiglia

di Lorenzo Giannini

Amante del profondo blu. Il mare, la sua seconda casa. Con la passione per la pesca subacquea è nato e cresciuto grazie soprattutto a suo zio Renzo, tre volte campione del mondo di pesca in apnea. Davide Mazzarri, 24 anni, figlio d’arte – anche suo padre Nilo è  stato grande agonista della pesca sub  –  ha deciso di seguire le orme della famiglia. Anche quest’anno è riuscito a centrare il suo obiettivo di stagione qualificandosi per i campionati italiani di prima categoria. Motivo di soddisfazione e crescita personale che gli ha permesso di confrontarsi con atleti con alle spalle grande esperienza e allenamento.
La pesca subacquea in apnea, da non confondere con la caccia subacquea, è un’attività di pesca praticata con la tecnica dell’immersione senza l’ausilio di attrezzature autonome di respirazione. Generalmente effettuata con l’uso di maschera, boccaglio, pinne e fiocina. Per chi la pratica a livello agonistico è a tutti gli effetti uno sport riconosciuto dalla FIPSAS (Federazione Italiana Pesca Sportiva e Attività Subacquee).
” La storia d’amore per questo sport è nata quando ero bambino –  racconta Davide –  mio padre e mio zio mi hanno sempre raccontato le loro esperienze sott’acqua e io ne rimango ancora oggi affascinato. L’attrazione e la curiosità forse era inevitabile che non mi venisse trasmessa, nonostante i miei genitori non abbiano mai influenzato le mie scelte. Ormai è parte di ciò che sono e la coltiverò con cura “.
Fondamentali i consigli e la guida che rappresenta Renzo. ” Chiamarsi Mazzarri è sempre stato e sempre sarà un privilegio e un onore –  spiega –  forse qualcuno penserà che avere questo cognome sia un peso, ma in realtà mi sono sempre sentito fortunato ed è grande motivo di ispirazione. Ripetere o anche avvicinarmi a ciò che ha compiuto mio zio è impossibile per me ora come ora, ma cercherò con tutte le mie forze di mantenere in alto il nome della mia famiglia”.
L’Elba con le sue acque e fondali rappresenta l’ambiente ideale per chi pratica queste attività sportive.  “Nascere su un’isola aiuta molto nell’abituarsi a pescare profondo –  aggiunge Davide – avere la possibilità di immergersi frequentemente aiuta in tanti aspetti,dall’allenamento fino ad arrivare alla conoscenza delle creature marine”.
La pesca in apnea non è solamente uno sport, ma è anche una magnifica opportunità per osservare da vicino, studiare e ammirare la flora e la fauna marina. Ti permette di fotografare le infinite creature che la natura ci dona.  “L’ecosistema marino è uno scrigno popolato da qualsiasi specie –  racconta –  tra queste, l’essere marino che mi ha da sempre affascinato è il polpo. Unico nel suo genere e con un’intelligenza incredibile. Ormai è sempre più difficile trovarne, ma quando accade, perdo sempre qualche minuto della pescata per dedicargli qualche attimo di gioco e di studio. Con il tempo ho imparato a conoscerlo e ad amarlo tanto che oggi non lo catturo più”.
Sogno nel cassetto, nuotare insieme alle balene. “Appena avrò l’opportunità –  conclude –  desidererei compiere un viaggio alla ricerca di queste creature, in particolare dello squalo balena. Cetaceo, il più grande pesce esistente che purtroppo non abita nel Mediterraneo”.

2 risposte a “Davide Mazzarri e la pesca sub: una questione di famiglia

  1. Massimo Rispondi

    Una precisazione: non è un cetaceo (mammifero acquatico), è un pesce.

    6 Novembre 2023 alle 13:27

  2. MASSIMO Rispondi

    Complimenti! A proposito dello squalo balena, io ci ho nuotato assieme nel Mar Rosso: fantastico! Auguri!

    6 Novembre 2023 alle 8:02

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