Portoferraio 1702: la Chiesa Granucale del SS.Salvatore

di Marcello Camici

(quinta parte) La Chiesa del SS Salvatore  fu  la più frequentata delle chiese di Portoferraio in quanto vi  erano celebrate messe mattutine, molto comode per coloro che poi dovevano andare a lavorare. Don Enrico Lombardi  scrive che fu consacrata il 17 settembre 1606 dal vescovo diocesano Alessandro Petrucci(“Lo Scoglio .Elba ieri oggi domani “1988)

Nei primi anni dell’ottocento ,chiesa e convento sono trasformati in caserma chiamata prima di San Francesco e poi  intitolata al generale De Laugier.
Avanti,al lato sud della caserma,ma al di sotto di essa fu costruito uno stabile dettagliatamente descritto da Leoni  nel 1877:
“…Forni e Magazzini di San Francesco. Questo stabile venne costruito dal 1811 al 1814 e fu fatto appositamente per uso di magazzino e forni militari…”

(“Descrizione delle fortificazioni e fabbriche di Portoferraio “ Leoni. Manoscritto 1877. Archivio privato)

Una struttura logistica  connessa  funzionalmente e strutturalmente con la  caserma

Dopo il bombardamento del secondo conflitto mondiale la caserma è stata restaurata e trasformata  nel complesso culturale De Laugier mentre il  Magazzino e forni militari ha avuto varie destinazioni di riuso ed oggi, questo storico edificio,  è chiuso al pubblico e abbandonato(VEDI  FOTO 1)
La chiesa granducale del SS Salvatore al presente può ancora essere individuata  nel pianterreno  di questo complesso culturale e precisamente   nella sala intitolata al SS Salvatore e nell’annesso locale adibito ad archivio storico del comune di Portoferraio.

Voluta e fatta costruire da Cosimo I, la chiesa era  non solo la più frequentata dai fedeli  ma anche tra le più ricche di  quelle presenti dentro la Piazzaforte.

Cosimo  fu  prodigo di doni  per essa .In particolare merita ricordare che fece abbellire un altare ,a lui riserbato   chiamato “Altare della Pietà di Sua Altezza Reale”situato in Cornu Evangeli della navata della chiesa .E’ un quadro opera del Bronzino, con tema la Pietà di cui ho in passato  scritto pubblicando una  foto erronea del dipinto.(vedi  https://www.elbareport.it/arte-cultura/item/61912-la-piet%C3%A0-nella-citt%C3%A0-di-portoferraio-parte-1 )

E’  da  una   pianta  dei primi anni del settecento  che si viene a sapere  quanto la chiesa  fosse bella e ricca in altari e  come questi  fossero stati  distribuiti all’interno della unica navata  presente. La pianta fa conoscere come fosse stata  edificata  la chiesa dal Camerini nel 1558 avendo allegata  una dettagliata legenda.

La pianta è un disegno a china acquerellato su carta allegato alla lettera datata 15 gennaio 1702:poco più i cento anni dopo l’atto di fondazione.

La lettera è scritta  dal governatore di Portoferraio Alessandro del Nero alla segreteria di guerra  di Firenze(Archivio di stato di Firenze.Arch. Mediceo foglio 2541)

Dalla lettura della legenda si evince quanto segue:

 

ALTARE  MAGGIORE

Nel disegno la chiesa è a pianta rettangolare e  a navata unica ed è chiamata “Chiesa di San Francesco”

Un solo altare maggiore posto al termine della navata  al  centro  di un transetto che divide il coro dal resto della chiesa.Dietro l’altare maggiore  è la “sagrestia”. Accanto a questa  è una “porta del coro che va nel medesimo claustro” (segnata sulla mappa col numero 2) cioè una porta che connette la chiesa col chiostro del convento di San Francesco.Attraverso questa porta i frati entrano ed escono per espletare le loro funzioni  liturgiche.

IN CORNU EVANGELI

Guardando l’altare maggiore,sul lato sinistro è la zona chiamata in tutte le chiese cristiane in Cornu Evangeli,perché ivi avviene la lettura del vangelo durante la liturgia.Sulla parete della navata , in cornu evangeli ,sulla mappa si leggono a partire dall’altare maggiore :

“organo”

“residenza ,ove stava prima monsignore Vescovo ad udir la predica “ (Lettera D)

“Altare della Pietà di Sua Altezza Reale”(lettera G)

“Residenza, ove sta oggi monsignore Vescovo ad udir la predica”(lettera E)

“Residenza e luogo ove sta il Governatore ad udir la predica: restando un gradino più basso”(lettera F)

“Cappella di S. Barbara”(lettera  I)

“Cappella di S. Francesco” (lettera L)

“Altare della Madonna degli Angioli”(lettera N)

IN CORNU EPISTULAE

Guardando l’altare maggiore,sul lato destro, è la zona chiamata in Cornu Epistulae  in tutte le chiese cristiane d’occidente  ,perché ivi avviene la lettura  delle epistole ossia le lettere del nuovo testamento scritte dagli apostoli ai cristiani .Sulla parete della navata in cornu epistulae,sulla mappa si leggono a partire dall’altare maggiore:
“Altare della SS Concettione “(lettera H)
“Porta di fianco ,che sorte fuori nel claustro”(lettera P)
“Il pulpito ove si predica”(lettera C)
“Altare della SS Annunziata”(lettera K)

“Altare di S. Giuseppe “(lettera O)

“Cappella  di S. Antonio (lettera M)

 

La dettagliata descrizione della chiesa che si ottiene  dalla lettura della legenda della mappa è importante ed interessante perché fa comprendere quanto bella e grande fosse . Si  trattava di una chiesa  che può essere catalogate tra le granducali e per la magnificenza e per la strutturazione:  un altare maggiore  con ben 8 altari minori (quattro per ogni lato della navata) e 3 cappelle ,due nella navata in Cornu Evangelii   ed una nella navata in Cornu Epistulae.

Una caratteristica della cappelle rispetto agli altari è quella di essere ottenute ricavando spazio fuori dalla parete del muro perimetrale : in particolare le due cappelle in Cornu Evangeli (S. Barbara e S Francesco) si espandevano dentro il vicino  orto del  convento, mentre quella  in  Cornu Epistulae( S. Antonio ) verso l’interno del  vicino chiostro del convento.

Purtroppo non vengono riportate  le dimensioni esatte : lo dice espressamente la legenda “Non si sono messe le misure particolari per appunto,per la spedittione, e per non essersi stato il tempo: che volendone restar servita si potrìa far con le diligenze dovute  e secondo insegna la professione “

 

Dopo circa ottanta anni ,nel 1783, questa pianta di Alessandro del Nero del 1702 viene sconvolta da lavori di ristrutturazione :

“Nel 1783 viene separata la cappella di S. Barbara dallo spazio della chiesa ,vengono rifatti gli stucchi nell’altare della Pietà ,della SS. Comcezione ,della SS. Annunziata , di Santa Barbara ,viene levato dall’altare della Pietà il quadro rappresentante Gesù morto e inviato a Firenze in Galleria,vengono restaurati il tetto dela chiesa  e quello del convento  dal tenente ingegnere Giovanni Mori , secondo il progetto dell’ingegnere Giovanni Grazzini viene rifatto il cornicione del prospetto principale  e l’organo,rimosso dalla parete laterale,viene collocato sulla controfacciata con una balaustrata”

(Cfr pg 18 di Portoferraio architettura e urbanistica 1548-1877” Amelio Fara Tipolito Subalpina srl Rivoli. Torino.1997)

 

Questi lavori del 1783 sono eseguiti  essendo governatore militare e civile di Portoferraio Carlo de Langhen.

Ce lo fa sapere Sebastiano Lambardi  che nel 1791 scrive “… fu parimenti nel detto governo rimodernata con tutta la buona regola la Chiesa dei Padri di S. Francesco,serrata la cappella di S Barbara che s’internava nell’orto del Convento e rifatti gli stucchi  di un disegno uniforme,i quattro Altari dei lati,cioè quello della Pietà ,quello della SS Concezione,quello della SS Nonziata e quello di S. Barbara…”

(Cfr,pg 215 di”Memorie antiche e moderne dell’isola dell’Elba” S. Lambardi 1791.Ristampa fotomeccanica Forni Editore Bologna 1966)

Nel rilievo altimetrico( in sezione)  del genio militare francese eseguito nei primi anni dell’ottocento l’interno   della chiesa è ben visibile nella sua dimensione altimetrica    dove la parte del coro è separata dal restante corpo della fabbrica da un’arcata a tutto sesto e nel piano sotterraneo vi sono cripte voltate  con pilastri parzialmente interrati.

Rimane qualcosa  che ancora oggi di questa chiesa  e convento si può vedere ed ammirare  ?

 

Nel loggiato del cortile interno  dell’attuale complesso culturale  si possono ammirare ,in quanto lasciati liberi dall’intonaco bianco,  i peducci in pietra  con decorazione scolpita, mensole su cui si impostava la volta dell’antico loggiato del convento.

Non sono visibili perché non accessibili al pubblico,gli ambienti sotterranei  con le cripte voltate  capolavoro di  ingegneria edile rinascimentale  del Camerini

 

Fuori  e lontano da chiesa  e convento sono invece  ancora oggi ben  visibili:”il pulpito ove si predica”   che era  sito in cornu epistulae all’interno della navata della chiesa  e il quadro della “Deposizione di Cristo del Bronzino che era collocato  dentro l”altare della Pietà di Sua Altezza Reale” in cornu evangeli  che oggi si trova a Firenze.

 

Negli anni della soppressione della chiesa e convento  con loro trasformazione in caserma ,il pulpito della chiesa  del SS Salvatore fu trasferito dentro la chiesa della SS Natività di Portoferraio, conosciuta come Duomo,dove ancora oggi è situato in cornu epistulae come lo era dentro la chiesa del SS Salvatore :  visibile  al terzo pilastro della navata centrale ,pulpito a cui si accede per mezzo di una scalette a chiocciola.

E’ in marmo liscio ,grigio,ha cinque lati privo di decorazioni

 

 

MARCELLO  CAMICI

(FOTO: Portoferraio.Forni e magazzini di S. Francesco  sec XVIII Lato sud est  e  scalinata Napoleone, ex  scalinata dei Mulini )

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli correlati

Il grande amore di Mario Foresi per l’Isola d’Elba

In San Niccolò a San Piero in Campo si parla di Mario Foresi il 21 settembre

Un sentiero sotto le mura dal Grigolo a Forte Stella

Tre i percorsi da realizzare nel progetto fra Comune, CAI e alcuni appassionati