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Pianosa: ieri i mafiosi al 41bis, oggi i “liberi” che lavorano

Ancora un reportage sull'ex Isola del Diavolo, stavolta sulla vita dei detenuti presenti

Il primo dei tre reportage che corriere.it ha realizzato su Pianosa ha colpito nel segno, attirando decine di commenti dei nostri lettori. Nella sua conclusione  –  e nel nostro commento – si lamentava l’assenza di progetti per la fruizione di questo vero e proprio gioiello dimenticato dell’Arcipelago Toscano.

Eppure, i progetti su Pianosa ci sono. Il primo riguarda ancora il carcere, con la presenza di 15 detenuti-lavoratori. Una realtà totalmente divers da quella del vecchio supercarcere dismesso nel 1998. A raccontarla ancora una volta è corriere.it, con il suo servizio, di cui vi riproponiamo il testo di accompagnamento e il video, estremamente interessante per capire la situazione attuale.

 

Dopo la chiusura del supercarcere e del carcere normale, per un paio di stagioni non ci sono stati detenuti a Pianosa. Ma da una decina d’anni sono stati trasferiti qui gruppi di detenuti «selezionati» del vicino carcere di Porto Azzurro, all’Isola d’Elba, con un regime particolare, quello regolato dall’articolo 21 che consente di lavorare con un regolare contratto fuori dal carcere e, nel caso di Pianosa, di poter anche tenere il cellulare. Un esperimento di successo quello in corso a Pianosa, come raccontano i responsabili della Polizia Penitenziaria: chi passa di qui ha solo lo 0,5 % di recidiva e riceve una formazione al lavoro che sarà fondamentale quando esce.

Elisa Messina, produzione Melania Imerio Corriere Tv / CorriereTv

 

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