Rio

E’ molto critica la minoranza sull’assestamento di bilancio

di Gruppo consiliare Cambiamo!

All’ultimo consiglio comunale è stata approvata con i soli voti della maggioranza, la manovra di assestamento del bilancio 2023. Il gruppo di minoranza CAMBIAMO! ha criticato la gestione complessiva, evidenziando che a fronte di una spesa corrente che viaggia a 9,5 milioni di euro, non ci sono entrate correnti sufficienti a reggere tale peso (8,7 mln). Per la qual cosa, si assiste, per pareggiare il bilancio a poste eventuali e ipotetiche, come la vendita delle ville Pescetti e Palombo per 417,0, i gioielli di famiglia del paese, ricorrendo anche a 725,0 di utilizzo di avanzo di amministrazione del 2022 (quando in via di approvazione del preventivo, se ne prevedeva di utilizzare 125,0). Si è quindi dovuto incrementare il fondo vincolato di 490,0, tenuto conto che con una precedente variazione a settembre, si erano accertate minori entrate generali per 277,0. Sono poi spariti 143,0 per la sistemazione della fontana di Piazza del popolo e altri 179,0 per la sistemazione del muraglione di accesso, entrambi a Rio nell’Elba. In più, si è pensato in via cautelativa di aumentare il fondo di riserva di cassa di altri 177,0, portandolo a più di 3,6 milioni. Evidente segno quest’ultimo, che non si è proprio sicuri di avere una liquidità di cassa sufficiente per fare fronte alle spese necessarie ed improcrastinabili. Abbiamo sottolineato questa situazione perché la maggioranza non può fare finta di niente e continuare sulla propria strada come se nulla fosse: i paesi sono in uno stato di manutenzione penoso, e si va aventi a lustrini e cotillons come se nulla fosse. Occorre una gestione oculata della spesa pubblica, mirata ad interventi utili davvero (illuminazione, marciapiedi, sfalci erba, depuratore al Cavo, etc), e che non gravi sulla spesa corrente: come graveranno irresponsabilmente i 268 mila euro fissi all’anno che dovremo dare alla società di pubblica illuminazione per venti anni, senza poter usufruire dei miglioramenti economici dovuti ai presumibili risparmi energetici che seguiranno a seguito del progredire della tecnologia. E’ l’ora che i cittadini si pongano domande, perché questi temi che come minoranza trattiamo, li riguarderanno molto da vicino: soprattutto quando termineranno completamente i proventi della fusione. Allora, resteranno solo macerie, e saremo senza soldi da spendere. Sapremo chi ringraziare.

 

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