/ ELBA PITTURA

La intrigante “Torre del Tempo“ di Stefano Angiolucci

di Alberto Zei

La mostra – E stato molto interessante visitare a Portoferraio l’esposizione di pittura che nei locali della Gran Guardia della vecchia Cosmopolis si alterna settimanalmente dall’inizio dell’estate, con nuovi artisti. La settimana è stata quella del pittore Stefano Angiolucci. Il quadro preso a riferimento è uno dei più emblematici tra i soggetti presentati in questa interessante rassegna di talenti dei pittori, non solo dell’Elba, ma che qui esprimono opere meritevoli di considerazione professionale. In realtà si tratta della storica Torre degli Appiani, costruita a Rio Marina intorno al 1540, quindi qualche anno prima della medicea Cosmopolis, quando il principato degli Appiani si estendeva a quasi tutta l’Isola d’Elba.           Il pittore ha inteso rievocare questa struttura nel suo lavoro artistico insieme al territorio limitrofo, per conferire al quadro un interessante significato semantico, connesso al passare del tempo.

Il soggetto –  L’immagine strettamente legata al soggetto dipinto è quella di uno scenario composto da una Torre centrale che sorregge un orologio, con due quadranti visibili sulla sommità.  A sinistra del quadro, nello sfondo, si intravedono minacciose nubi che si profilano sopra il dorato orizzonte. Più avanti si apre una vista ampia dell’acqua del mare che si estende prospetticamente fino alle spalle della Torre. Verso il margine destro del dipinto, al posto dell’acqua vi è soltanto uno scorcio paesaggistico limitato è un sentiero che si inerpica dalla Torre fino a scomparire al margine. Tutto ciò rappresenta in modo esauriente il soggetto nell’ambiente  circostante, completando l’opera senza necessità di ulteriori dettagli.                       Il richiamo semiotico a cui l’artista sembra ispirarsi è quello della scuola metafisica di Picasso o di De Chirico con i quali in qualche modo potrebbe essere confrontato attraverso un’ulteriore sfaccettatura nella percezione del tempo. L’opera stimola molte riflessioni, sia dal punto di vista pittorico che introspettivo dell’osservatore e del suo mondo interiore.

Un altro significato – Un’analisi più attenta del quadro rivela un aspetto interessante: la capacità del dipinto di esprimere qualcos’altro. Il pittore ha creato un’opera ben concepita e completa nella sua formalità che suggerisce per la sequenza dei riferimenti pittorici, una interpretazione simbolica più profonda. La chiave di lettura del dipinto è quella della “ Torre del Tempo “. Questa rappresenta la percezione umana del tempo che viene indicata in modo emblematico da due orologi posti sulla sommità della struttura con due quadranti che alludono agli occhi; struttura che assume una forma quasi antropomorfa chiusa in una corazza marrone a campana, posta su due grandi piedi di roccia come volesse sorreggere il peso emblematico  degli eventi esistenziali.

L’inizio del percorso –  il concetto del tempo simboleggiato nel quadro è quello dell’arco della esistenza umana. Iniziando a sinistra, il basso livello dell’acqua del mare e la sua ampiezza che si perde all’orizzonte, alludono ai giorni infiniti e spensierati dell’adolescenza. La Torre rappresenta il punto di svolta nel passare del tempo: dalla giovinezza al presente e da qui, al futuro. Quando si raggiunge la Torre attraverso il lungo e ampio cammino della prima parte dell’vita, i due quadranti dell’orologio segnano simbolicamente la medesima ora.

 

La seconda parte del percorso – Da qui, ripartendo nel viaggio, il nuovo trascorrere del tempo è simboleggiato in modo più evidente dal secondo quadrante che si differenzia dal primo di 90°, da cui comincia ad avvertirsi una differente percezione del trascorrere degli anni successivi. La Torre diventa quindi il punto di partenza per una nuova prospettiva sul futuro, inclusi gli oneri e gli eventi che contribuiranno al grande cambiamento. Il passaggio tortuoso e stretto a destra della Torre, inizialmente dettagliato ma poi stilizzato per generalizzare le difficoltà allegoriche della salita, si eleva verso un piano superiore rappresentando il trascendente dell’esistenza umana.

Lungo la salita – Questa è un’efficace raffigurazione della realtà in cui il tempo stesso, inizialmente lusinghiero, rende quasi infiniti momenti felici della giovinezza, ma successivamente tradisce le aspettative con la salita più ripida e difficile simboleggiata  dalle volte serpeggianti e dalle ringhiere di sostegno. Tuttavia questa ascesa può anche essere interpretata come una crescita della coscienza e dell’esperienza personale ma soprattutto come una crescita spirituale che illumina il cammino.

Concludendo – Il pittore ha saputo narrare la visione del tempo con le sue lusinghe e con la realtà che ognuno può scoprire nel proprio percorso di vita, ritraendo la Torre proprio da quella esatta angolatura da cui ha potuto ottenere, pur nel prospetto delle realtà, anche il senso simbolico descritto. In conclusione il quadro di Angelucci assume un significato universale in cui ognuno può vedere, riflettere e meglio comprendere il punto di svolta della propria esistenza. Si tratta di un’opera meditativa che dovrebbe essere ulteriormente studiata e apprezzata in futuro. Nessuno però, dovrebbe lamentarsi del tempo trascorso perché “Ogni età ai suoi piaceri “; e in ultima analisi, il quadro qui commentato, lo conferma.

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