Conclusa la stagione estiva al Museo Open Air Italo Bolano

di Fondazione Italo Bolano

Oltre 30 eventi pomeridiani e serali, tra mostre, conferenze, presentazioni, concerti, teatro, incontri sul benessere psicofisico e poi laboratori di ceramica e di altre arti, performance, mostre e molto altro, con la partecipazione di decine di grandi e piccini : questo il primo bilancio dell’attività culturale svolta nell’estate appena trascorsa al Museo Open Air Italo Bolano.

Il Museo si apre quindi sempre più a quanto previsto dal suo fondatore, Italo Bolano quasi 60 anni fa: “un luogo dove artisti e pubblico possono incontrarsi, discutere e lavorare, dove tutti possono organizzare manifestazioni culturali, comprese quelle teatrali.Un luogo inoltre dove l’uomo, avendo conosciuto i suoi limiti, cerca l’incontro con i suoi simili e meditando sulla natura e sull’arte, può iniziarsi alla conoscenza. I.B.1969”
Dopo gli anni di abbandono forzato dovuto alla malattia di Italo, abbiamo completato il recupero del giardino, grazie anche all’aiuto fondamentale di alcuni volontari che non ringrazieremo mai abbastanza.

Grazie al munifico contributo di Rossana e Mario La Nera con Assochipping abbiamo ridato la vita a l’Onda, l’opera in ceramica di 13 metri realizzata da Italo Bolano nel 1995 che da tempo non buttava più acqua e che era una fontana, inaugurata ufficialmente dai bimbi del Centro estivo di Marina di Campo che quest’anno era chiamato proprio l’Onda.

L’acqua è stata protagonista per il secondo anno di alcuni eventi di Aquamour, fondato da Barbara Albasio e Stéphane Madelin dopo il loro viaggio intorno al mondo alla ricerca dei Messaggeri dell’Acqua. E i Messaggeri del Mare hanno onorato molte volte il Museo con la loro partecipazione.

Abbiamo anche arricchito il Museo Open Air con il  “totem” di acciaio e vetro dallas, dedicato da Bolano a Cosimo Primo, fondatore di Cosmopoli per i suoi 500 anni dalla nascita e mai potuto portare all’Elba. Inoltre abbiamo riscoperto un’opera in ceramica del 2006 ricollocando su altra base l’opera che la copriva in modo “temporaneo”.

Quest’anno abbiamo anche dato inizio al recupero della parte privata, il Mondo segreto di Italo Bolano con i luoghi dove abitava al Museo e il suo studio, dove creava gran parte delle sue opere in ceramica e su tela.

Questa parte verrà ufficialmente resa visitabile il prossimo anno.

A conclusione di questa bella estate due annunci molto importanti per la continuità del Museo.
L’artista Mimmo Roselli, che tra poco partirà per la Bolivia dove da 20 anni conduce una splendida “scuola d’arte” tra i giovani del popolo Guaranì, è stato protagonista di una splendida mostra da luglio a settembre e ha arricchito il Museo con la sua installazione “site-specific” dal titolo “Di un abbraccio 1-2-3-4-”; Roselli ha deciso di donare l’opera al Museo Open Air quale omaggio all’amico Italo Bolano con il quale condivideva i principi di impegno sociale per l’educazione all’arte.

E’ per il Museo e per l’Elba un evento veramente eccezionale perchè ci arricchisce di un’opera contemporanea di grande pregio e significato artistico.

Il secondo annuncio riguarda un’ opera che risale agli anni ’60 e che era stata donata al Museo all’epoca in cui molti artisti internazionali, giungendo alla scoperta dell’Isola scoprivano il Centro da poco fondato da Bolano e vi si intrattenevano, lasciando una loro opera.
Ebbene, l’opera in questione, dopo un’accurata pulizia dalla ruggine, ha rivelato il suo autore, che aveva nascosto sotto il colore il suo nome: Lasar Galpern, il russo coreografo e artista, amico di Chagall, che aveva partecipato alla prima mostra di Arte Moderna organizzata da Italo Bolano nel 1965 nei locali del Circolo di Carpani, assieme ad altri artisti internazionali quali Emil Schumaker, Edna Howe, Nina Melova ed altri.

E’ un’opera in ferro, che rappresenta due figure una maschile ed una femminile, dipinte in rosa e in azzurro abbracciate e unite tra loro da un filo in ottone che le allaccia e le consacra come teneri amanti.
L’opera, in fase di restauro, verrà presentata e inaugurata il prossimo anno.
La Fondazione proseguirà la sua attività a Prato durante tutto l’autunno e inverno e già la sua Direttrice artistica Erica Romano sta predisponendo un ricco calendario di eventi.

A rivederci al primo maggio 2024 all’Open Air Museum per proseguire il cammino dell’Arte, che è vita della vita!:

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