Nell’ambito del convegno “Strumenti utili al sostegno delle attività delle filarmoniche” organizzato in occasione del bicentenario della Filarmonica di Suvereto, la Fondazione Isola d’Elba parteciperà con una relazione della direttrice Patrizia Lupi dal titolo “Dalle tradizioni musicali elbane alla partecipazione attiva dei cittadini nel terzo settore”. Molto da raccontare, sia in relazione alla storia delle bande dei paesi elbani che dei musicisti che hanno raggiunto fama e successi fuori dall’Isola. Si parlerà anche dell’emigrazione musicale elbana che con Muzio Antonio Murzi e Antonio Anselmi Berti, emigrati in Venezuela alla fine del XIX secolo hanno lasciato tracce indelebili nella storia della musica internazionale. Basti ricordare Josè Antonio Abreu Anselmi, nipote di quell’Anselmi partito da Marciana in cerca di fortuna portandosi nel bagaglio i suoi strumenti musicali. Abreu creò nel 1975 un metodo pedagogico chiamato “El Sistema” che punta a integrare i giovani attraverso l’insegnamento gratuito e collettivo della musica, ormai diffuso in tutto il mondo. Fra gli elbani più famosi Giuseppe Pietri, di famiglia riese ma nato a Sant’Ilario che mostrò fin da giovanissimo un grande talento che gli ha permesso di solcare i palcoscenici di tutto il mondo. Ed ancora il tenere Renato Cioni e il baritono Giuseppe Taddei fino ad arrivare ai più giovani musicisti quali Moreno Falciani o Jacopo Taddei, formatisi nella Filarmonica di Portoferraio
Ancora oggi, la Filarmonica Pietri di Portoferraio, sotto la guida dei Maestri Bacigalupi e D’Ecclesiis, ha rinsaldato le fila per recuperare l’antica tradizione coinvolgendo giovani volontari. L’interesse per il mondo musicale è ulteriormente testimoniato da iniziative di grande pregio, come il Festival “Elba Isola musicale d’Europa” arrivato alla sua 27° edizione che ha visto sfilare nelle piazze e nei teatri elbani musicisti di grandissimo prestigio. Si parlerà infine dell’attività della Fondazione Isola d’Elba volta a rinsaldare i rapporti con la comunità attraverso attività rivolte al sociale ed alla cultura oltre che al recupero delle tradizioni, della memoria e dei vecchi mestieri. Va in questa direzione il progetto “Cittadini custodi della cultura contadina elbana” che prende le mosse in questi giorni con un denso programma di attività.