Riceviamo e pubblichiamo
Oggi 22 agosto apprendiamo dalla stampa locale che il Ministro Urso si è finalmente espresso in merito alla presunta, ora dichiarata, inattività del rigassificatore ormeggiato da mesi all’imboccatura del porto di Piombino.
Ricordiamo al Ministro che i progetti noi li abbiamo letti e che non è prevista in progetto alcuna pausa estiva, bensì rifornimenti settimanali per consentire, si diceva un tempo, all’Italia di sopravvivere ai geli invernali.
Come è sotto gli occhi di ognuno non era vero, l’Italia è sopravvissuta senza il gas piombinese, e sopravviverebbe ancora ad ottobre, dato che gli stoccaggi sono pieni al 90.%.
La verità è molto semplice, come abbiamo sempre detto, ed è che l’Italia non ha alcun bisogno del gas piombinese, dato che esporta gas da sempre.
Infatti il solito progetto parla esplicitamente di questo, di esportazioni di gas tramite metaniere small da Piombino verso destinazioni ignote.
Non si poteva farlo a luglio?
No, perché queste metaniere small non sono ancora autorizzate.
E quindi a luglio non è stato necessario lavorare, neanche ad agosto, forse neanche a settembre.
Stoccaggi pieni, costi non remunerativi, impossibilità di esportare.
Rigassificatore ormeggiato inutilmente da mesi nel nostro piccolo porto.
Come definire questa operazione se non un flop colossale della politica e delle strategie economiche nazionali e regionali?
E a ottobre cosa succederà?
Non lo sappiamo, ma ottobre è ancora lontano.
Con il buon senso, totalmente mancato in questa vicenda, ci chiediamo che fretta c’era di imporre a un territorio un impianto non voluto.
Se non lavora non inquina, o inquina poco, questo è chiaro, ma quanti soldi sprecati!!!
Antonio Riccio
Non è la prima né sarà l’ultima delle opere miliardarie inutili imposte dai nostri corrotti governanti!!!
26 Agosto 2023 alle 11:48
Francesco Bertolini
Il rigassificatore di Piombino e quello di Ravenna rappresentano alla perfezione il sistema politico Italiano
I soldi spesi ufficialmente per queste opere sono in realtà “marchette” pagate ai vari partiti (chi più chi meno, ma tutti coinvolti e complici)
La parte più triste della storia è che c’è ancora gente che crede alla narrazione malata e corrotta che ci propinano.
E chi per fortuna vede poco più avanti del gregge viene additato come “complottista”
Che amarezza!
26 Agosto 2023 alle 0:59