SECONDA PARTE
In Portoferraio,sin dal cinquecento Il pubblico orologio con il suo rintocco scandisce le ore che trascorrono col suono del campanone.
Come tutti gli orologi dell’ epoca, il pubblico orologio è molto grosso perchè dotato di un macchinario complesso.
E’ utile sia agli abitanti cittadini sia alla guarnigione dei militari che presidia la città.
“Fa il principale ornamento di una Città civile”.
Nel 1813 con queste parole il sindaco aggiunto di Portoferraio, Candido Bigeschi, si esprime quando il consiglio comunale decide di trasferirlo dal convento dei francescani nel luogo dove tuttora si trova: sul palazzo comunale.
Dare la possibilità ad ogni cittadino di conoscere l’ora della giornata,non solo osservando il canopo dell’orologio ma anche ascoltando il caratteristico suono delle ore trascorse rintoccate dal campanone, era un servizio di pubblica utilità.
Nel settecento la misurazione pubblica del tempo non era così diffusa come oggi.
All’Elba, Portoferraio era l’unica comunità a possedere un pubblico orologio essendo assente nelle altre. E’ Antonio Ferri ,governatore generale del principato di Piombino che lo fa sapere nella sua relazione sulla visita fatta all’Elba nel 1738 (Cfr pg 60 di “Visita del governatore generale del principato di Piombino alle comunità di Capoliveri,Marciana,Poggio,Sant’ilario e San Piero- dall’11 agosto al 13 settembre 1738-“Ilaria Monti.Elbaprint. 2000)
Un servizio di pubblica utilità per la cui attuazione era necessaria attenzione e cura continua al macchinario. Come sopra accennato,essendo la macchina del pubblico orologio complessa e voluminosa era indispensabile la presenza di qualcuno che la conoscesse bene per custodirla provvedendo alla manutenzione .
A Portoferraio divenne questo un vero e proprio impiego del comune: il custode del pubblico orologio .
Un documento inedito che ho ritrovato nell’archivio storico di Portoferraio lo certifica.
Nell’ottobre del 1793 Lorenzo Sandrucci fa istanza al comune per essere confermato in detto impiego .
“Ill.mi SS.ri Gonfaloniere e Priori Rappresentanti la Magnifica Comunità di Porto Ferrajo
Lorenzo Sandrucci Custode di questo orologio ,umilissimo servo della SS.rie L.S. Molto Magnifiche rappresenta qualmente essendo spirato il tempo della sua conferma fece e fa istanza di essere confermato in detto impiego …
Io Lorenzo Sandrucci Mano Propria
a 23 ottobre 179tre”
(Filza “Istanze e negozi della comunità e forno dall’anno 1793 al 1795” C29.Carta senza numero di pagina. Archivio preunitario.Archivio della comunità di Portoferraio 1554-1800.Carteggio magistrale.Archivio storico comune Portoferraio )
MARCELLO CAMICI
COLOMBO WALTER
L’ultimo erede del Sandrucci è stato Giovanni Calafati, che puntualmente ogni giorno provvedeva alla ricarica dei bilancieri, sia di quello sul Comune che di quello sulla porta a mare.
Dopo di lui le amministrazioni hanno sostituito i vecchi movimenti manuali con quelli più moderni elettrici.
Con Nanni, difficilmente (se non in caso di sua malattia) l’orologi restavano fermi, dopo di lui anche mesi se non di più.
4 Agosto 2023 alle 13:17