Accadde il 3 agosto, l’annuario della memoria elbana

di Giovanni Frangioni

Nell’agosto 1907, dopo cinque anni che era in funzione, scoppia l’altoforno n. 2 dell’Ilva a Portorferraio. La ghisa liquida sfondata la lamiera entra in contatto con l’acqua delle vasche di raffreddamento causando una tremenda esplosione. Tre operai muoiono e dodici rimangono feriti. Tutta la città si accalca ai cancelli della “Marina”. (Tratto da “Lo Scoglio” n. 108).

Nell’agosto 1852, la popolazione di Montecristo contava 11 uomini. Il fattore, cioè l’Abrial, il caporale che aveva la funzione di comandante dell’isola, i quattro addetti ai lavori agricoli e cinque pescatori che avevano avviato un commercio col pescato con Genova attraverso un collegamento settimanale effettuato con una imbarcazione genovese. (Tratto dal libro “Storie Storielle Schizzi & Schiribizzi” di Leonida Foresi).

Nell’agosto del 1929, viene presentata al Prefetto di Livorno, da parte di Orlandini dei sindacati fascisti, la situazione dello stato di disoccupazione di
Portoferraio. 300 operai sono iscritti al Collocamento… Portoferraio non ha altre risorse se non quella degli Alti Forni e Cementeria… non vi è assorbimento agricolo… la massima parte dei disoccupati non hanno altro risorsa… agli Alti Forni si riscontra scarsità assoluta di maestranze, tanto che si richiedono continui
straordinari, doppi e tripli turni e spostamenti di maestranze da reparto a reparto. Queste notizie, offerte dall’Ufficio di Collocamento, non offrivano comunque il
quadro reale e completo del numero dei disoccupati della zona poiché si riferivano espressamente a coloro che chiedevano aiuto all’ufficio predetto.
(Tratto dal libro “La Camera di Lavoro di Piombino dalle origini agli anni sessanta”).

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