Di recente l’associazione Circolo della Vela, che oltre a promuovere la disciplina sportiva gestisce con profitto una grande porzione di demanio pubblico sul waterfront di Marciana Marina fino al prossimo 31 dicembre e quindi dal futuro più che incerto, ha sostituito lo storico “container” di via Nello Bonanno ─ utilizzato come magazzino dall’alba dei tempi ─ con un altro prefabbricato monoblocco; è evidente, dal momento che i lavori sono proceduti spediti, che l’Amministrazione abbia acconsentito a tale intervento. La struttura, oltre a stonare con l’ambiente circostante, ha richiesto importanti lavori su suolo pubblico utili al cambio di destinazione d’uso, quali allacci a fognature, energia elettrica, posa di cisterne e tutto ciò che è servito per convertire il magazzino in bagni e docce. Tutto questo, con metodi e tempistiche che non possono passare inosservati, creando inoltre un precedente pericoloso.
Come premessa, è opportuno un breve excursus sull’area in questione. La strada dei “sassi” e il suo parcheggio nascono con Piano Regolatore del 1972 e vedono la loro attuazione nel 1986, quando fu avviato con le norme dell’epoca il procedimento di esproprio delle particelle interessate al fine di costruire la strada «di pubblica utilità, indifferibilità ed urgenza». I lavori si conclusero nel 1988, anno in cui fu anche posizionato ─ in via provvisoria e temporanea per una importante manifestazione sportiva ─ il “container” magazzino. Dopo una vita, in vista del progetto di riqualificazione della via con una bitumata da cima a fondo sotto il primo mandato Allori, i proprietari hanno aperto un contenzioso rivolgendosi al TAR, chiedendo la restituzione dei terreni, per chissà quale motivo mai espropriati, ma soltanto «occupati d’urgenza». Cominciato dunque il breve braccio di ferro ─ i più attenti ricorderanno i cartelli sparsi indicanti proprietà privata ─ l’Ente, forte di pareri legali, del tempo intercorso, della inedificabilità dell’area e della pubblica utilità, ha provveduto con delibera del 13 agosto 2020 a una acquisizione sanante, corrispondendo agli eredi, ovviamente insoddisfatti, una cifra irrisoria (10€ al metro quadro per una superficie di circa 1100 metri quadrati).
Nel 2021 è stato poi adottato definitivamente il Piano Operativo Comunale che classifica l’area di via Nello Bonanno come parcheggio pubblico riservato allo standard portuale (PP3) e non certamente come verde pubblico. Le aree a verde pubblico possono essere date in gestione con maggiore facilità, e solitamente tutta la comunità ne trae un beneficio.
Noi speravamo che quel brutto magazzino venisse una volta per tutte smaltito. E che il Circolo della Vela riqualificasse i servizi esistenti nei propri spazi di Via Murzi ─ concessi oltretutto in comodato gratuito proprio dal Comune ─ o all’interno della propria sede. E invece ci sbagliavamo.
Considerato che l’Amministrazione comunale ha il dovere di garantire a tutti i soggetti che operano nel porto, tra loro in concorrenza, pari diritti e opportunità, ci chiediamo quale sarebbe la posizione del Sindaco se anche altre associazioni sportive (ASD Amici del Mare), altri privati titolari di concessioni demaniali marittime (come i “Posti Barca da Massimo”) o qualsiasi altro concessionario, richiedessero di edificare e posizionare i propri servizi ai diportisti nella medesima via parallela al lungomare, magari dinanzi il cimitero o, perché no, in fila accanto al nuovo casotto grigio del CVMM.
Inoltre si ricordi che sia la citata ASD Amici del Mare così come l’azienda Porto di Marciana Marina presso la diga foranea, gestiscono delle sub-concessioni, affidate loro dal Comune di Marciana Marina titolare della concessione demaniale, elargendo migliaia di euro di canone annuo alle pubbliche casse; invece, il Circolo della Vela non paga alcun canone all’Ente ma una risibile cifra che non arriva a 10.000€ annue soltanto all’Agenzia del Demanio, poiché concessionario antico i cui spazi molto presto saranno regolati da nuova giurisprudenza per effetto della celebre direttiva europea Bolkenstein.
Graziella villa
È “ È evidente che i lavori sono proceduti spediti e che l’Amministrazione abbia acconsentito a tale intervento. La struttura, oltre a stonare con l’ambiente circostante, ha richiesto importanti lavori su suolo pubblico utili al cambio di destinazione d’uso, quali allacci a fognature, energia elettrica, posa di cisterne e tutto ciò che è servito per convertire il magazzino in bagni e docce. Tutto questo, con metodi e tempistiche che non possono passare inosservati, creando inoltre un precedente pericoloso. “ condivido e riporto quanto espresso nel migliore dei modi.
Non deve passare inosservato e spero che ci sia un seguito perché non ci sono e non possono esserci che conclusioni evidenti .
15 Luglio 2023 alle 23:20