Un inedito del grande Renato Cioni all’Open Air Museum

Il filmato del 1996 verrà riproposto lunedì 10 luglio. Il racconto di Alessandra Ribaldone

I numerosi turisti che frequentano l’Elba o per la prima volta o da molti anni, spesso come il miraggio desiderato tutto l’anno per quei quindici giorni di libertà – oggi magari una settimana – in un’Isola che affascina e ammalia, ricordano l’Isola proprio per questo: per il suo mare cristallino, per la dolcezza del suo clima e per i mille altri tesori che sa offrire.

Pochi, molto pochi, abitanti compresi, soprattutto quelli più giovani, sanno o ricordano che l’Elba ha dato i natali ad un grande tenore che ha percorso i palchi di tutto il mondo nel periodo d’oro della lirica, a metà del secolo scorso: Renato Cioni.

Elbano di nascita e di cuore, proprio come nelle belle favole, figlio di pescatori appassionati al “bel canto”, si era appena diplomato al Conservatorio Cherubini di Firenze che la sua carriera esplose in modo travolgente, tanto da essere chiamato a cantare in tutti i più grandi teatri d’Italia prima e presto del mondo.

Nomi illustri della lirica di quegli anni si ricordano accanto al giovane Cioni: Magda Olivero, Anna Moffo, Renata Scotto, Joan Sutherland, Mirella Freni, Renata Tebaldi, solo per citarne alcune e tra tutte Lei, “la Divina”, Maria Callas, con la quale duettò in una memorabile rappresentazione di Tosca per la regia di Franco Zeffirelli al Coven Garden di Londra, davanti ad un pubblico in delirio e alla presenza della Regina Elisabetta. E sempre per la regia di Zeffirelli alla Scala, con Traviata accanto a Mirella Freni diretta da Herbert von Karajan.

Renato Cioni, con la sua voce luminosa, flessibile, schietta, tecnicamente salda, sicura, capace di mille sfumature e morbidezze, ha saputo magnificamente incarnare sui palcoscenici lirici di tutto il mondo, l’eroe virile, guerriero, innamorato e infelice del melodramma romantico italiano”. Così scrive di lui Rossella Celebrini, in veste di Presidente del Soroptimist Isola d’Elba nella prefazione del volume di Giuliano Giuliani “Renato Cioni – Una vita da tenore – 2021. Rossella, musicista e oggi bravissima organizzatrice di matrimoni ed eventi, ebbe l’onore di accompagnarlo al pianoforte in un concerto e ne parla con grande ammirazione e affetto.

Io stessa ebbi il piacere e l’onore di conoscerlo qualche anno fa, ormai già anziano ma sempre avvolto da un alone di grande signorilità, in occasione di una festa in onore suo e della sua amatissima consorte, Loretta, alla quale lo legava una grande storia d’amore.

Da una delle “capsule del tempo” che piano piano sto aprendo, conservata nell’immenso archivio di Italo Bolano, è emersa una registrazione in VHS datata 24 marzo 1996.

All’Open Air Museum Italo Bolano si inaugurava una sezione sperimentale del laboratorio di “Bauhaus, natura arte crescita”, aperto agli ospiti della sezione di igiene mentale presso l’Ospedale di Portoferraio, diretta dal dott. Santoro, che prevedeva, tra l’altro, corsi di arteterapia e musicoterapica.

Era uno degli esperimenti sociali che Italo attuava al Museo, con la grande visione che l’arte è soprattutto stimolo di crescita per chi la fa e per chi la condivide.

Dopo una messa cantata dalla formidabile corale di Marina di Campo – tra i partecipanti Giorgio Giusti – Italo Bolano presentava con commozione ed entusiasmo il grande Renato Cioni che per l’occasione si esibì assieme al fratello Franco, meno famoso ma anche lui dalla splendida voce tenorile.

Questo filmato, con tutte le imperfezioni e la scarsa risoluzione dovute alla registrazione amatoriale dell’epoca, verrà riproposto lunedì 10 luglio alle ore 21, nel Giardino dell’arte dove fu realizzato quasi trent’anni fa e ci restituirà la grande voce di Renato Cioni in una “rappresentazione” assolutamente inedita e mai proiettata al grande pubblico. Avremo l’onore della presenza di Cristina Cioni che, grande figlia d’arte, calca ormai da diversi anni i palchi non solo dell’Elba ma anche d’oltre il canale, esibendosi con la sua voce calda e morbida, appassionata interprete di un repertorio moderno ed “ever green”.

L’organizzazione della serata è dovuta a Giampiero Palmieri, abilissimo ricercatore storico oltre che fotografo di grande sensibilità, che proporrà una selezione delle più belle arie interpretate da Cioni, accanto ad alcune delle soprano più sopra citate.

Con questo evento vogliamo ricordare non solo uno dei figli illustri di quest’Isola che troppo spesso si dimentica proprio di loro, ma anche riaprire uno spiraglio su una delle arti più nobili nella quale l’uomo possa cimentarsi, la musica lirica.

Perché “l’arte è vita della vita”.

Nelle foto:
Renato Cioni in una foto di scena

Italo Bolano, Renato Cioni e Franco Cioni al Museo il 26 marzo 1996 – foto tratte dal filmato

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