Si terrà martedì 18 luglio p.v. alle 18:30 a Rio nell’Elba la cerimonia di assegnazione del Premio Lorenzo Claris Appiani, che quest’anno proclama Francesca Lazzarato vincitrice dell’ottava edizione con la traduzione del romanzo argentino Le cugine pubblicato nel 2022 da edizioni Sur.
Il premio Lorenzo Claris Appiani, nato otto anni fa per celebrare la memoria del giovane avvocato ucciso nel Palazzo di Giustizia di Milano e il legame con la sua terra d’origine, ha l’obiettivo di dare luce alle figure quasi invisibili dei traduttori e traduttrici, attori insostituibili e necessari nel delicato processo di mediazione culturale; inoltre si propone di dare risalto al valore culturale e sociale non solo del mestiere del traduttore, ma anche della letteratura e dell’editoria indipendente. Come di consueto la cerimonia di premiazione sarà l’evento d’apertura di Elba Book Festival.
Per l’ottava edizione del premio, la famiglia Appiani, in accordo con le componenti della giuria, ha scelto di indagare la letteratura ispanofona tradotta in italiano e dunque una produzione narrativa contemporanea assai vasta, che ci avvicina ad ambienti culturali e geografici differenti con l’obiettivo di indagare contesti letterari suggestivi e narrazioni nuove.
La giuria, composta da quattro componenti, due espressi dall’Università per Stranieri di Siena e due indicati dall’Associazione Culturale Elba Book Festival è formata da: Giulia Marcucci, presidente, professoressa di lingua e traduzione russa e direttrice del Centro Studi sulla Traduzione (CeST), nonché traduttrice di saggistica e narrativa contemporanea russa; Beatrice Garzelli, professoressa di lingua e traduzione spagnola, direttrice del Centro Linguistico CLASS e vice direttrice di Dipartimento; Barbara Bertoni, traduttrice dallo spagnolo, dal francese, dal catalano, dal portoghese e dall’inglese, curatrice di Trādūxit, laboratorio di traduzione letteraria collettiva dall’italiano in spagnolo; Ilide Carmignani, traduttrice di alcuni dei più importanti autori di lingua spagnola, impegnata a diffondere l’importanza del ruolo culturale del traduttore, curatrice dell’Autore Invisibile, incontri sulla traduzione, per il Salone Internazionale del Libro di Torino e animatrice di importanti iniziative in questo campo.
Dichiarazione di Giulia Marcucci, presidente della giuria
L’ottava edizione del Premio di traduzione letteraria Lorenzo Claris Appiani ha visto protagonista la letteratura ispanofona tradotta in italiano. Nel ricco novero di titoli giunti – più di trenta, differenti per genere e firmati da scrittori e scrittrici appartenenti a generazioni e aree geografiche svariate (Argentina, Colombia, Guatemala, Spagna), e editi da una moltitudine di editrici italiane indipendenti – la giuria composta da Barbara Bertoni, Ilide Carmignani, Beatrice Garzelli e Giulia Marcucci attribuisce il premio a Francesca Lazzarato per la traduzione del romanzo Le cugine di Aurora Venturini edito da Sur. La traduttrice si è distinta per una resa impeccabile, fluida, creativa e rispettosa del flusso di coscienza e di pensieri complesso, fratturato e originalissimo della protagonista Yuna, la cui evoluzione da bambina «minorata», cresciuta in un mondo familiare prettamente femminile e deforme, a pittrice di successo avviene di pari passo con l’evolversi della sua lingua – da povera, sgrammaticata e caratterizzata da turpiloquio, forte oralità e continui slittamenti temporali e di senso, a una più ricca e evoluta, ma pur sempre oscillante tra registri diversi.
Inoltre, la giuria assegna una menzione d’onore al traduttore Valerio Nardoni per La voce a te dovuta (con testo spagnolo a fronte) di Pedro Salinas edita da Passigli. Nardoni si è distinto per un progetto di traduzione poetica coerente ed equilibrato, nell’apprezzabile sforzo di una versione che restituisce con eleganza la misura metrica e le emozioni dell’io poetico.
Esprimo la mia gratitudine alla famiglia Appiani per tenere viva l’attenzione sulla qualità e l’impegno del lavoro di traduttori e traduttrici, a Roberta Bergamaschi e a tutti gli organizzatori dell’Elbabook Festival, e alle colleghe della giuria per lo scambio ricco e produttivo sul lavoro di selezione.
Chi sono le componenti della giuria di quest’anno
Barbara Bertoni si dedica da oltre trent’anni alla traduzione letteraria. Traduce soprattutto dallo spagnolo, ma anche dal francese, dal catalano, dal portoghese e dall’inglese. Ha tradotto più di cinquanta di volumi di narrativa per le seguenti case editrici: Adelphi, Giunti, Neri Pozza, Frassinelli, Passigli, Marcos y Marcos, Sellerio, Marco Tropea, Il Saggiatore, Voland. Tra gli autori tradotti: Roberto Bolaño, Georges Simenon, Abilio Estévez, Augusto Monterroso, Carmen Laforet e molti altri. Nel 2002 ha vinto il premio dell’Instituto Cervantes alla migliore traduzione di un libro di narrativa di un autore contemporaneo con Una lunga marcia di Rafael Chirbes. Ha ottenuto diverse borse di studio per lavorare a progetti di traduzione letteraria in centri italiani e internazionali; ha insegnato traduzione dallo spagnolo all’italiano e viceversa in diverse università italiane e straniere. Nel 2015 ha creato il Laboratorio Trādūxit, laboratorio di traduzione letteraria collettiva dall’italiano in spagnolo, che dirige presso l’Istituto Italiano di Cultura Città del Messico.
Ilide Carmignani, traduttrice letteraria, conta fra i suoi autori Bolaño, Borges, Cernuda, Cortázar, Fuentes, García Márquez, Neruda, Onetti, Paz, Sepúlveda. Ha vinto il Premio di Traduzione dell’Istituto Cervantes, il Premio Nazionale di Traduzione del Ministero per i Beni Culturali, il Premio Bodini, il Premio Quercia del Myr, il Premio La Lettura – Corriere della Sera e il Premio Cultura del Mediterraneo. Fa parte del comitato editoriale del Salone del Libro di Torino. Ha pubblicato Gli autori invisibili. Incontri sulla traduzione letteraria (Besa 2008) e Storia di Luis Sepúlveda e del suo gatto Zorba (Salani 2021). Collabora con “TuttoLibri – La Stampa” e “Gli asini”.
Beatrice Garzelli è professoressa ordinaria di lingua e traduzione spagnola presso l’Università per Stranieri di Siena dove è direttrice del Centro Linguistico CLASS e vice direttrice di Dipartimento. Si occupa di traduttologia, di traduzione dallo spagnolo in italiano di testi letterari del Siglo de Oro e contemporanei e di traduzione audiovisiva. Ha pubblicato Traducir el Siglo de Oro. Quevedo y sus contemporáneos (IDEA, 2018) e La traducción audiovisual español-italiano. Películas y cortos entre humor y habla soez (Peter Lang, 2020). Attualmente aderisce ad un progetto editoriale che prevede la traduzione in italiano di tutta l’opera di B. Gracián (I classici della letteratura europea, Bompiani).
Giulia Marcucci è professoressa associata presso l’Università per Stranieri di Siena dove insegna lingua e traduzione russa e dove dirige il Centro Studi sulla Traduzione (CeST). Ha tradotto saggistica, romanzi e racconti russi contemporanei (tra gli autori ricordiamo L. Petruševskaja, A. Astvacaturov, M. Elizarov, R. Senčin, D. Prigov, L. Rubinštejn, O. Slavnikova, N. Abgarjan e altri). Nel 2012 ha vinto il premio letterario “Italia-Russia. Attraverso i secoli” come traduttrice di “Il museo dei fetidi” di A. Astvacaturov (Felici ed., 2012) e “Cartoni” di M. Elizarov (Atmosphere, 2012). Nel 2018 ha vinto la IV edizione del premio letterario “Polski Kot” con “Falce senza martello. Racconti post-sovietici” (miglior opera tradotta in italiano dalle lingue slave). È autrice di due monografie su A. P. Čechov: Lo scrittore bifronte. Anton Čechov tra letteratura e cinema (1909-1973) (Aracne 2011) e Čechov in Italia. La duchessa d’Andria e altre traduzioni (1905-1936) (Quodlibet 2022).