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Il nido di Galenzana sarà sorvegliato con le telecamere

L'entusiasmo di Arpat e di Legambiente. E' il primo nido della stagione in Toscana

La sorpresa è stata ancora una volta grande: se l’estate 2022 all’Isola d’Elba si era conclusa con una inattesa nidificazione di tartaruga marina Caretta caretta nella piccola e frequentatissima spiaggia di Sant’Andrea, l’estate del 2023 non ancora ufficialmente iniziata si apre con un’eccezionale nidificazione a Galenzana, una selvaggia spiaggia di Marina di Campo, nel Comune di Campo nell’Elba, nel Parco Nazionale Arcipelago Toscano.

Infatti, intorno alle 8,00 del 14 giugno la signora Raffaella Tolasi, mentre faceva una passeggiata sulla spiaggia, si è imbattuta in delle strane tracce che somigliavano esattamente a quelle dei cartelli informativi sulla nidificazione delle tartarughe marine, realizzati da Legambiente, Osservatorio Toscano per la Biodiversità e Parco Nazionale Arcipelago Toscano, uno dei quali era stato piantato a pochi metri dalle tracce dai volontari del Cigno Verde.

La signora ha immediatamente allertato la Capitaneria di Porto che ha provveduto a mettere in sicurezza e recintare l’area della possibile nidificazione e che ha subito avvertito l’Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana (ARPAT) che ha subito mandato i suoi esperti all’Elba, accompagnati a Galenzana dalla responsabile di Legambiente per il progetto Tartarughe marine Isa Tonso.

I sondaggi realizzati dalla dottoressa  Cecilia Mancusi del Settore Mare di ARPAT hanno dato un risultato positivo: sono state individuate le uova e la nidificazione è stata confermata, proprio al confine del Parco Nazionale che ora provvederà a mettere ulteriormente in sicurezza il nido con telecamere di sorveglianza.

«Siamo contenti – afferma il Direttore generale di ARPAT Pietro Rubellini – di essere riusciti tempestivamente ad individuare  il primo nido in Toscana; il monitoraggio che effettuiamo per la rete dell’Osservatorio Toscano per la Biodiversità di Regione Toscana, in collaborazione anche con Legambiente, ci permette di proteggere un altro elemento che potrà portare più biodiversità nel nostro mare. D’altra parte dobbiamo considerare che il fatto che le tartarughe si stiano spostando a nord per la loro nidificazione è testimonianza, purtroppo, del forte riscaldamento del mar Tirreno che negli ultimi dieci anni è avvenuto in  conseguenza del cambiamento climatico».

Secondo ARPAT la particolarità di questo nido, che è il primo della stagione individuato in Toscana, è che si trova su una spiaggia non troppo frequentata, senza stabilimenti balneari e senza illuminazione, accessibile solo a piedi, condizioni che fanno ben sperare per il proseguo dello sviluppo delle uova anche se la spiaggia non è molto profonda ed il nido è posto a 7 metri dalla battigia in una baia comunque chiusa e riparata.

Umberto Mazzantini, responsabile mare di Legambiente Toscana sottolinea che «Le nostre amiche tartarughe hanno compiuto un nuovo miracolo, sfidando i fulmini e i tuoni di ieri notte, questa volta una di loro ha scelto la spiaggia simbolo delle battaglie ambientaliste elbane che Legambiente ha salvato da progetti portuali e che è ancora al centro di iniziative per garantire che rimanga accessibile e che resti un bene comune, come mamma tartaruga ha autorevolmente ribadito con la deposizione delle sue miracolose uova di inizio estate».

Isa Tonso aggiunge: «E’ per questo che abbiamo deciso di chiamare mamma tartaruga Fiorella, in onore della nostra storica socia Fiorella Battaglini che è stata la più strenua difensora di quella striscia di sabbia dove la tartaruga ha depositato le sue uova. E’ una gran bella notizia che premia tutte le volontarie e i volontari che ogni mattina si alzano all’alba per cercare le tracce delle Caretta caretta e che conferma che l’Elba è davvero e sempre di più l’Isola delle tartarughe. Ringraziamo di cuore la signora Tolasi per la segnalazione, la Capitaneria di Porto e ARPAT per il pronto intervento sul sito  e il Parco e il Comune di Campo nell’Elba per l’immediato interessamento».

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