Il 31 maggio 1881, nasce il comune di Rio Marina. Il sindaco prof. Giuseppe Braschi protesta clamorosamente per la ventilata proposta, oltre che per il distacco dal comune di Rio Castello, di trasferire addirittura la sede municipale
alla frazione. C’era stato il giorno prima, al Teatro Garibaldi( oggi chiamato teatrino comunale), un ordine del giorno dell’assemblea popolare che andava in quell’indirizzo.
(Tratto dal “Corriere Elbano”).
Il 31 maggio 1817, il tifo petecchiale da qualche giorno si è manifestato a Portoferraio. Lo sbigottimento e la miseria sono al colmo. Al Forte Inglese viene improvvisato un ospedale per ricoverare i colpiti.
(Tratto dal “Corriere Elbano”).
Il 31 maggio 1859, nella chiesa del SS. Sacramento a Portoferraio le truppe della guarnigione, durante la seconda guerra d’Indipendenza, giurarono fedeltà a Vittorio Emanuele, mentre nello stesso giorno, nella chiesa Arcipretale veniva detta una messa per i caduti di Curtatone e Montanara.
(Tratto dal libro “Porto Azzurro nascita, vita e vicende” di Valdo Vadi).
Il 31 maggio 1879, il comune di Portolongone, come già gli altri comuni Elbani deliberano incaricando il comune di Portoferraio di prospettare al Governo i rilievi fatti dall’assemblea dei comuni, per chiedere l’adozione di qualche
provvedimento per sollevare le popolazioni dallo stato miserevole in cui versavano.
(Tratto dal libro “Porto Azzurro nascita, vita e vicende” di Valdo Vadi).
Il 31 maggio 1548, fra aspre polemiche è posta la prima pietra di fondazione della fortezza “da basso”, la Stella.
(Tratto dal libro “Cosmopolis Portoferraio Medicea secoli XVI-XVII”).
Il 31 maggio 1848, il sotto-tenente Diego Angioletti di Rio Castello scrive da Goito al capitano Sassi facendogli il resoconto della battaglia di Curtatone.
(Tratto dal libro “L’Elba s’è desta).
Il 31 maggio 1813, alle ore 11 del mattino a Portoferraio, c’è la cerimonia di insediamento di Pierre Traditi Maire.
(Tratto da “Lo Scoglio” n. 118).
Il 31 maggio 1803, giungeva a Portoferraio la notizia della formale dichiarazione delle ostilità tra la Francia e l’Inghilterra. Gli Elbani ora correvano ad arruolarsi nelle file dell’esercito napoleonico e si presidiavano tutte le fortificazioni nel timore di incursioni inglesi, provvedendo anche alla costruzione di nuovi fortini destinati all’avvistamento navale.
(Tratto dal libro “Breve storia dell’Elba dalle origini al 1860” di Anna
Benvenuti).