Oggi finisce il Giro d’Italia: una edizione seguitissima all’isola d’Elba in tv, anche per la presenza di Simone Velasco, corridore “pro” elbano in gara nelle fila dell’Astana Qazaqstan. Tutti a caccia del numero 38 nelle fughe di ogni giorno, e Simone (il 38 è il suo numero di gara…) si è fatto vedere spesso, molto bene nella prima settimana, con qualche acciacco e compiti di squadra in più nelle altre due. Oggi si arriva a Roma in passarella (forse…) e per Velasco il compito principale sarà quello di fare da “pretoriano” a Mark Cavendish, suo compagno di squadra, uno degli sprinter più titolati della storia, al suo atto finale con tanto di ritiro già annunciato a fine stagione. Abbiamo sentito Simone poco prima della partenza.
“Ti abbiamo visto sulle Tre Cime con il ginocchio fasciato a fare il tuo dovere di squadra... Purtroppo i postumi della caduta di Bergamo, dove mi son preso dentro con Mollema, si sono fatti sentire, comunque sono rimasto davanti fino al Passo delle Tre Croci e sono stato staccato un pò solo nel finale. Abbiamo cercato di lavorare bene per Cavendish quando ce n’è stata l’occasione, ma non siamo stati fortunati. La crono di Monte Lussari ha chiuso i conti per la vittoria finale ma anche per il TUO giro… come riassumi il tutto? Nella crono ho sentito tutta la stanchezza di tre settimane di gara sotto la pioggia, ho reso meno della metà delle mie possibilità (ora Velasco è 26.mo in classifica generalr, ndr) in ogni caso per me è stato un Giro che è andato più che bene, nella prima settimana avevo la condizione giusta; poi ho sofferto il maltempo: alla fine della tappa di Viareggio mi sono ammalato, e porto ancora i postumi della tosse e del raffreddore. Ho pagato anche la strategia di aver cercato di tener botta in ogni tappa: forse avrei dovuto mollare un pò di più qualche volta, per poi trovarmi fresco al momento giusto (come ha fatto Dainese, che ha rischiato di andare fuori tempo massimo a Bergamo e poi ha vinto una delle ultime tappe, ndr.) Cosa farò dopo il Giro? Un pò di recupero, poi il Giro di Svizzera (dall’11 al 18 giugno) e i Campionati Italiani. Dopo, un bello stacco. Per quanto riguarda l’ultima tappa di oggi, è l’ultima opportunità per Cavendish di fare bene, ma dovremo stare molto attenti perchè sarà una tappa molto nervosa e con solo 14 secondi di distacco fra Roglic eThomas potrebbe succedere di tutto. Non mi aspetto una passerella finale: il ciclismo come avete visto anche qui al Giro sta cambiando sotto tutti gli aspetti, e tutto si gioca sul filo dei secondi”.
Di seguito il video dell’Astana sull’arrivo alle Tre Cime di Lavaredo