Riceviamo e pubblichiamo: Sembrerebbe ordinaria amministrazione nella scuola ad inizio del secolo scorso ma invece riguarda un episodio accaduto nella primavera del 2022 in un istituto superiore di secondo grado dell’isola d’Elba. Durante un Consiglio di Classe convocato per discutere l’eventuale
adozione di provvedimenti disciplinari da prendere nei confronti di alcune alunne, un professore esprime il proprio dissenso per una proposta a suo parere ingiusta e sproporzionata e viene censurato dal Dirigente Scolastico ma per il Giudice del Lavoro di Livorno l’agire del docente è pienamente legittimo e annulla il provvedimento disciplinare a carico del docente irrogato dal DS.
Questa la motivazione della sentenza nella causa iscritta al N.R.G. 614/2022:
“Il comportamento del ricorrente non pare sussumibile nella disposizione sopra richiamata quale violazione dei doveri d’ufficio o lesiva degli interessi e dell’immagine della PA, apparendo piuttosto come l’espressione – forse eccessiva nei modi e nei toni – di un convinto dissenso rispetto alla proposta di sanzione avanzata da altro collega, dopo che erano già state decisi altri provvedimenti disciplinari per altre alunne. Quanto, poi, all’insinuazione mossa dal docente alla Dirigente circa il fatto che le sanzioni erano già state concordate dalla stessa con alcuni docenti, anche tale comportamento non pare di per sé lesivo di interessi o dell’immagine della PA, ma al più della Dirigente che, infatti, “ritenendosi (personalmente) offesa e visti i toni accesi della discussione” ha unilateralmente deciso di aggiornare il Consiglio di Classe “a data da destinarsi”.
Il docente è stato difeso dall’avvocato Luca Marchese della Gilda degli insegnanti di Livorno, sindacato che si conferma combattivo nella difesa dei diritti della categoria.
La Gilda è un sindacato degli insegnanti fatto da insegnanti a tutela degli insegnanti.