Continua la raccolta firme per il referendum ITALIA PER LA PACE.
Il comitato promotore organizza una nuova serie di appuntamenti all’Elba per raccogliere adesioni e spiela le motivazioni che lo spingono a perseguire questo obiettivo.
Ecco i calendario delle iniziative:
PORTOFERRAIO
sabato 27 maggio dalle 16 alle 19 – Conad Superstore
PORTO AZZURRO
sabato 27 maggio dalle 10 alle 12 – Mercato settimanale (piazza De Santis)
Si ricorda che verranno raccolte le firme dei soli residenti nel comune e di portare con sè un documento di riconoscimento valido.
Ecco il video con l’intervista con uno degli esponenti del comitato elbano.
Noemi Alessi
Caro Alessandro, ci conosciamo di vista. Il tuo discorso non farebbe una piega, avresti ragione da vendere se i presupposti su cui si basano fossero veri. Purtroppo c’è una storia precedente che viene taciuta e nascosta accuratamente. Sono molti anni che questa guerra viene preparata, organizzando golpe e anche finanziando gruppi armati di soldati nazisti (non neo nazisti ma proprio nazisti ispirati a quelli che abbiamo conosciuto). Queste informazioni viaggiano sulla rete ma non sono “fake” o “propaganda putiniana” sono fatti che si possono provare. Sulla democraticità dell’Ucraina poi, che ha vietato da anni la lingua russa, ucciso giornalisti dissidenti, incarcerato pure religiosi ortodossi e molto altro che non sto a riferire, insomma, non scherziamo. Siamo in una guerra folle voluta e creata da poteri che guadagnano sulla sofferenza e la morte. Quella degli ucraini e quella dei russi e di tutti i popoli e le terre che sono in guerra per gli stessi motivi, guerre create ad ok per gli interessi di pochissimi. Ti saluto
27 Maggio 2023 alle 11:02
Graziano Rinaldi
Caro Alessandro
Visto che ci conosciamo permettimi di essere confidenziale.
La tua premessa: “tutti volgiamo la pace” non è corretta.
Molte potenti forze spingono alla guerra. Oggi come in passato.
Chi detiene il potere investe molto nella propaganda per far credere che ci sono i cattivi (loro) che vogliono la guerra e i buoni (noi) che cercano la pace, ma chi ha confidenza con la storia sa che non è così.
I nemici di ieri sono gli alleati di oggi e saranno i cani rabbiosi di domani.
Quel che rimarrà sono le ossa bianche e il sangue rappreso delle vittime, i corpi straziati di militari, uomini, donne, bambini, le mutilazioni, le violenze, il dolore fisico e la sofferenza delle vedove e degli orfani, la distruzione e l’odio tra i popoli.
Nessuno potrà fermare tutto questo se continuiamo a fare (ipocritamente) la guerra inviando armi.
Tu parli di resa incondizionata, noi al contrario diciamo che per evitarla è necessario che da parte dell’Europa e dell’Italia in particolare, sia richiesto il cessate il fuoco e un tavolo di trattative.
L’alternativa è proprio lo sventramento dell’Ucraina con ulteriori lutti e devastazioni.
Oppure il piano B: terza guerra mondiale atomica.
Vieni a trovarci ai tavoli dove raccogliamo le firme, capirai che non stiamo perdendo tempo per umiliare l’Ucraina in favore della Federazione Russa, ma per ritrovare l’umanità che le guerre fanno perdere… anche a chi non combatte direttamente.
Un caro saluto
Graziano Rinaldi
27 Maggio 2023 alle 10:15
alessandro lucchesi
Vogliamo tutti la pace. Certamente. Ma quello che voi proponete,cioè lo stop alla fornitura di armi all’Ukraina, non è la Pace ,si chiama Resa di un Paese invaso dall’esercito di uno stato illiberale e anti-occidentale.
26 Maggio 2023 alle 21:34
Mariagrazia
Lei parla della Russia come di uno stato illiberale, e può anche essere. Ma non meno degli Stati Uniti, che con la scusa di”esportare”la democrazia, negli ultimi trent’anni hanno promosso la pace a suon di bombe in quasi tutto il mondo. L’Ucraina è la vittima sacrificale di una guerra ben più grande, fortemente voluta dagli Stati Uniti, che hanno violato accordi su accordi, soprattutto quello di Minsk, che per ammissione sia di Angela Merkel, sia del comandante della NATO Stoltenberg, sono serviti a prender tempo, per dar modo all’Ucraina di armarsi. Può trovare facilmente i discorsi originali con qualche ricerca sul web. Indipendentemente da come la si pensi, è un dato di fatto che si è spinto la strada della guerra piuttosto che quella delle trattative, rifiutate più e più volte a prescindere. Ed è un dato di fatto che la nostra costituzione, che ormai viene considerata poco più di una linea guida da poter interpretare a proprio piacimento, RIPUDIA la guerra. Ci è vietato vendere armi a paesi belligeranti. Ci è vietato intervenire in conflitti di Paesi non appartenenti alla NATO. Contravvenire a questo, equivale a una dichiarazione di guerra.
L’unica obiezione valida, semmai, sarebbe quella di chiedere un ulteriore referendum. Per chiedere la riconversione “green”, per usare un termine che va tanto di moda, delle fabbriche d’armi, e divenire un Paese neutrale. Anche se non servirebbe a nulla, visto che custodiamo sul nostro territorio le testate nucleari di ultima generazione degli Stati Uniti.
La Pace si scontra contro tanti interessi economici. Noi vogliamo prenderci cura dell’Uomo. Basta armi, vogliamo delle trattative. Rinnovo l’invito di un intervento precedente: venga ai banchetti, e confrontiamoci serenamente. La Pace, comincia da qui.
29 Maggio 2023 alle 10:04