Dopo le elezioni di Rio si rendono utili alcune riflessioni politiche che interessano le prospettive che si apriranno prossimamente in altre amministrazioni comunali elbane. Partirei dalla rivendicazione avanzata dal centro destra elbano, con le dichiarazioni di dirigenti locali di Forza Italia, della Lega e di Fratelli d’Italia, di una loro vittoria con la rielezione del Sindaco Corsini. Queste dichiarazioni fanno certo chiarezza particolarmente su chi, pur ritenendosi di orientamento di sinistra, chi in buona fede, ma anche chi non, hanno sostenuto e votato la lista. Abbiamo avuto, proprio su questo punto un dibattito, anche lacerante, proprio a sinistra, particolarmente in forze di centrosinistra e tra elettori di Sinistra Italiana e dello stesso Partito Democratico, dove emblematica è stata la diatriba nella sezione di Rio nell’Elba che in modo forzato e scorretto si era schierata a favore di Corsini e contro la proposta di una Lista alternativa, sostenuta dalla dirigenza elbana e piombinese e dalla sezione PD di Rio Marina. Il PD ha scelto di costruire o concorrere a costruire una lista ed un programma alternativo al Corsini e riuscendo a coagulare intorno a Umberto Canovaro (superando il rischio di più liste), che voglio ringraziare per l’impegno profuso in questa battaglia, una lista ed un programma molto aderente alle problematiche del nostro territorio e che faceva tesoro dell’esperienza negativa di Corsini. Certamente c’è chi ha voluto giocare su questi elementi di ambiguità della lista Corsini, facendola apparire come neutra, ne di destra né di sinistra e se la rivendicazione di appartenenza al Centrodestra elbano dell’attuale amministrazione Corsini (dopo aver tentato di sostituirlo con Il Ferrari), fosse stata fatta dai dirigenti di FI e Lega locali, prima e non dopo il voto, forse alcuni personaggi di sinistra si sarebbero ricreduti dallo schierare le proprie truppe (non tutte fortunatamente, e ne le più significative) a favore di Corsini e forse non ci sarebbe stato quello scarto di pochi voti che avrebbe consentito a Umberto Canovaro di vincere. Dobbiamo riconoscere che la presa di posizione del PD elbano di fare una lista alternativa al Corsini, smentendo quella della sezione di Rio nell’Elba, ha dato una spinta positiva, nella fase finale alla costruzione di un’unica lista, Umberto Canovaro, che potesse essere veramente alternativa e competitiva ed i risultati dei centri di Rio Marina, Rio nell’Elba e Bagnaia dove Corsini ha perso, gli hanno dato ragione. Il tallone di Achille è stato il Cavo dove la presenza consistente nella lista, candidato sindaco compreso, ha fatto da traino elettorale. Adesso però è necessario trarre alcune valutazioni ed anche lezioni da questa sconfitta. La prima essenziale è che il Centrosinistra deve essere unito e largo senza esclusivismi partitici. Diciamo che tutta questa vicenda elettorale è figlia di una stagione politica, che personalmente auspicherei si chiudesse prima possibile, nella quale le formule dominanti nella formazione delle liste e degli schieramenti erano quelle che io definisco dell’antipolitica: “ne di destra né di sinistra” , ” fuori i partiti”, ” liste espressione della società civile contrapposta alla società politica” ” liste civiche” ecc. cadendo in una anonimia politica dove alla fine a prevalere erano e sono stati solo interessi particolari, corporativi, categoriali, adagiandosi ad una mera amministrazione corrente, burocratica. Mi augurerei invece che questa stagione appunto si chiudesse definitivamente e si aprisse una nuova fase nelle amministrazioni comunali, fin’oggi bistrattate e perseguitate impropriamente da chi le vede e vedeva come un intoppo alla libera e spregiudicata logica del mercato, dei poteri, interessi e gruppi forti del territorio. Ora questa chiusura e apertura di una nuova stagione è legata principalmente ad una rinascita del centrosinistra elbano, dei suoi valori e contenuti distintivi, che riporti in auge la storica alternanza e alternatività tra destra e sinistra nella formazione di schieramenti amministrativi (mi verrebbe da citare un famoso pamphlet di Bobbio). Questa distinzione esiste, non solo nei riferimenti ideali e valoriali, ma, basta fare un esempio usando due categorie ed indirizzi di governo e amministrazione, Pubblico e Privato, o Partecipazione e Decisionismo. In questi anni il Pubblico è stato denigrato e degradato ad essere ancella del privato ed i comuni sono stati dei semplici registratori di richieste, senza programmazione e progetto. Se guardiamo cosa è successo all’Elba in questi anni di logica privata, c’è stato un peggioramento di tutti i servizi pubblici e collettivi, dai trasporti marittimi a quelli terrestri, dalla mobilità alle infrastrutture portuali e viarie, con strade dissestate e mal tenute, dall’istruzione alla Sanità che ha visto un ridimensionamento di servizi e personale, fino alle abitazioni per residenti o alle forme carenti di assistenza. Il Decisionismo, propagandato come un semplificatore antiburocratico è risultato invece un allontanatore degli amministratori pubblici dai cittadini. Pur avendo perso in questa tornata, il centrosinistra comprenda che è possibile vincere il centro destra se ricompatta le forze disponibili e impegnate a cambiamenti veri e che guardino agli interessi generali, pubblici, collettivi. Il PD, SI il M5S elbani, sono chiamati a sostenere questa sfida liberandosi da tare antipolitiche e divisive di una stagione politica fallimentare. Questa è l’unica strada percorribile per chi voglia rendere il centro sinistra visibile, competitivo, alternativo e in grado di ridare fiducia nel voto e nel cambiamento a chi si è astenuto dall’impegno politico o abbia o voglia disertare le urne.
Le elezioni a Rio una lezione per il centrosinistra elbano
di Pino Coluccia
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