Accadde il 7 maggio, l’annuario della memoria elbana

di Giovanni Frangioni

Il 7 maggio 1944, a Portoferraio, iniziano una serie di nuove incursioni aree alleate. Vennero colpite la caserma Vittorio Veneto della GNR, lo stabilimento Ilva e il pontile di imbarco con l’affondamento di un rimorchiatore, danni alle
abitazioni civili, al cimitero e si ebbero numerosi feriti gravi.
(Tratto dal libro “Antifascisti e perseguitati elbani” a cura di Ivano Tognarini).

Il 7 maggio 1990, a Portoferraio, viene soppresso l’antico Pontone le cui ruote erano azionate a braccia dai galeotti. Era adibito dal Genio Civile per l’escavazione del porto.
(Tratto dal “Corriere Elbano”).

Nel maggio 1879, ci fu una significativa manifestazione, a Portoferraio, che mise al centro il disagio economico degli Elbani in cui l’isola era caduta e, nel tempo stesso, ne proponevano i rimedi. L’iniziativa fu fatta su invito del sindaco di Portoferraio Cav. Feliciano Romanelli. Vi parteciparono anche le altre comunità elbane.
(Tratto dal libro “Porto Azzurro nascita, vita e vicende” di Valdo Vadi).

Nel maggio 1740, la popolazione di Longone era di 865 anime, comprendendosi in tale cifra la compagnia dei volontari elbani che constava di cento uomini e faceva parte della guarnigione, con mogli e figli.
(Tratto dal libro “Porto Azzurro nascita, vita e vicende” di Valdo Vadi ).

Nel maggio 1813, che vedeva abbattuti i vessilli napoleonici nella battaglia di Lipsia (16 ottobre), due fregate inglesi sbarcavano 150 uomini nelle vicinanze di San Piero, mentre un altro contingente conquistava la torre di Marina di
Campo. La reazione congiunta delle terre di Sant’Ilario e San Piero costrinse gli Inglesi alla ritirata.
(Tratto dal libro “Breve Storia dell’Elba dalle origini al 1860” di Anna
Benvenuti).

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