Da una nostra lettrice (e collega) riceviamo e pubblichiamo integralmente:Spettabile direttore, da 50 anni ormai trascorro ogni mio momento libero alla Zanca che amo e considero in tutto e per tutto la mia seconda casa.
Sono ritornata nella mia amata Isola dopo 3 anni di assenza ed ho ritrovato un paesaggio quasi lunare; devastati orti e giardini, ( il mio compreso) macchia mediterranea e fichi d’india rinsecchiti, risultato di un incontrollato proliferare di mufloni e cinghiali. Parlando con gli abitanti dei comuni coinvolti ho constatato che sono ormai sfiduciati e si sentono totalmente impotenti perché inascoltati: l’abbattimento di 4/5 esemplari una tantum non sembra sortire risultato alcuno.
Io stessa sono stata svegliata più notti e mattine all’alba “ l’ora dei mufloni “ dagli zoccoli di numerosi animali sia in giardino che sul tetto di casa col timore che lo sfondassero ( parliamo di 70/80 kg l’uno ) e ne ho avvistati sia al Ficaccio che sopra la provinciale una cinquantina.
Rientrata a domicilio mi sono documentata ed ho appurato che già dal 2017, ISPRA, aveva stilato un report dove si mettevano in guardia le autorità da un effettivo pericolo per la distruzione dell’eco sistema di queste due specie alloctone.
Tra poco inizierà la stagione estiva dove saranno in pericolo, inoltre, sia automobilisti che motociclisti che percorreranno numerosi le buie strade dell’anello occidentale.
Quanto e cosa dovremo aspettare perché vengano prese decisioni più efficaci e risolutive?
Giovanni Anselmi
È tutto vero purtroppo,ci sono anche tantissimi cinghiali che creano danni,ma il problema non è considerato nella giusta dimensione.
Non è giusto che si deve spendere un sacco di soldi per difendersi dagli animali selvatici.
5 Maggio 2023 alle 14:10