Il 28 aprile 1814, il ministro della guerra Dupont annuncia al generale Dalesme, governatore dell’isola, l’arrivo di Napoleone all’Elba. “Vi prevengo o Signore, scriveva Dupont, a l’abdicazione di Bonaparte, già imperatore, a cui
consegnerete l’isola”. Comunicata la lettera al sindaco di Portoferraio, Pietro Traditi, questi, il 3 maggio, adunò il consiglio comunale per proporre di solennizzare, con tutta la pompa possibile, festeggiamenti per l’arrivo di
Napoleone con la distribuzione di pane ai poveri … .
(Tratto dal libro “Per non dimenticare…” di Leonida Foresi.).
Il 28 aprile 1814, giungeva, nella rada di Portoferraio, una corvetta inglese recante un dispaccio col quale si comunicava che era stata raggiunta una pace generale, con la restaurazione, sul trono di Francia, della dinastia Borbonica. L’avvento della pace fu festeggiato dovunque, nell’Isola: ma non per questo cessarono i fermenti. I pareri degli Elbani erano, infatti, profondamente divisi riguardo della futura sorte dell’Isola. Chi teneva per l’Inghilterra, chi per
Napoli, chi addirittura, per il Principe di Piombino e chi, infine, per la Francia. (Tratto dal libro “Porto Azzurro nascita, vita e vicende”di Valdo Vadi).
Il 28 aprile 1548, “il progetto Belluzzi” (la fondazione di Portoferraio) è approvato. Con la massima celerità si inviano sull’isola navi con ottocento soldati e quattrocento guastatori e tutto il materiale occorrente a fortificare di
terra; i lavori tra enormi difficoltà iniziano immediatamente.
(Tratto dal libro “Cosmopolis Portoferraio Medicea Secoli XVI—XVII).