Tocca all’amministrazione assumersi questa responsabilità

L’affluenza al referendum di Campo è stata buona. Al di sopra delle mie aspettative, sono sincero.
Ha prevalso di poco il no all’allungamento della pista con 730 voti contro i 646 che sono a favore.
Dunque, circa il 19% degli aventi diritto al voto campesi si è dimostrato contrario all’allungamento della pista.
Il 3% degli elettori elbani, più o meno.
In un contesto di totale disinformazione e di tempi referendari (30 giorni, neanche i 45 consueti) che non hanno favorito la formazione di un’opinione consapevole -in un senso e nell’altro – e considerato lo schieramento dell’amministrazione comunale di Campo nell’Elba per il no all’allungamento, mi pare che ci sia parecchio su cui riflettere.
Archiviato comunque il referendum che non ha raggiunto il quorum e quindi non è vincolante per l’amministrazione, restano lì aperte tutte le questioni.
La prima, l’assemblea dei soci del 27 aprile di Toscana Aeroporti che potrebbe decidere, col suo 13%, di uscire dalla compagine societaria di Alatoscana (l’attuale gestore) privandola di competenze e know how difficilmente reperibili sul mercato se non a costi poco conciliabili con il bilancio di una società che diventerebbe di fatto interamente pubblica.
Col rischio, lì dietro l’angolo, della chiusura dello scalo elbano.
Perdita di posti di lavoro e di un servizio che continuo a considerare indispensabile nel presente e soprattutto nel futuro della terza isola italiana.
Insomma, non è cambiato nulla.
Tocca all’amministrazione comunale assumersi questa responsabilità.
Io, per quel che posso, continuerò a lavorare affinché l’aeroporto possa crescere.