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Al Cerboni un incontro in occasione della Festa del Mare

Presente il Comandante del Porto, si è parlato di tutela dell'ambiente marino

Il Comandante Santo Altavilla, Capo del Compartimento Marittimo e della Capitaneria di Porto di
Portoferraio, è stato accolto all’ITCG Cerboni di Portoferraio il 14 aprile scorso, in occasione della
celebrazione – a livello nazionale – della Giornata del Mare e della Cultura marinara, coadiuvato dal STV
Marco Bonasera. Un evento organizzato nell’ambito del progetto “Vela a Scuola”, sviluppato in
collaborazione con la Lega Navale Italiana di Portoferraio. Si tratta di un’iniziativa nata nel 2018 con l’entrata
in vigore del nuovo Decreto sul Codice della Nautica.
Lo scopo di questa giornata è quello di sviluppare la cultura del mare tra i giovani e giovanissimi.
Il Comandante della Capitaneria in persona, presentato dalla Dott.ssa Lorena Provenzali, Vice Presidente
della Lega Navale di Portoferraio, ha parlato alle classi dell’ ITCG Cerboni 1A Grafica e Comunicazione e 1A
Informatica, spiegando agli studenti e alle studentesse l’importanza di questa risorsa di grande valore
culturale, scientifico, ricreativo ed economico.
Introdotto dal Comandante Altavilla, il STV Marco Bonasera ha poi approfondito con informazioni, grafici e
persino eccellenti disegni animati di v. Steve Cutts, illustratore e animatore londinese, le conoscenze dei
ragazzi per la tutela dell’ambiente marino e costiero, nonché per lo sviluppo della cultura del mare.
L’urgenza della questione ambientale infatti non è più riservata solo agli scienziati, ma se ne stanno
occupando persino tutte le grandi personalità del nostro tempo: dal Papa al Presidente degli Stati Uniti.
Da tempo è diventato ormai un argomento trattato sotto forme diverse, persino al cinema, per poter
sensibilizzare tutte le persone a comprendere l’importanza di questo rilevante aspetto della nostra vita.
È un profondo conoscitore della materia il Comandante Altavilla, grazie sia ai suoi studi (la Laurea in
Giurisprudenza e il Master di II livello in Diritto dell’Ambiente), che all’esperienza maturata sin dal 2013
presso il Reparto Ambientale Marino del Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto al
Ministero dell’Ambiente.
A seguire, lo ha spiegato molto bene agli studenti e alle studentesse il STV Bonasera, che lo hanno seguito
con grande attenzione nella sua conferenza che ha spaziato dalle informazioni geografiche alla storia alla
climatologia, agli effetti nefasti che possono verificarsi sul pianeta se la situazione non viene regolamentata
e tenuta costantemente sotto controllo.
Dobbiamo essere consapevoli del fatto che il cambiamento climatico non è più reversibile e rischia di
diventare qualcosa di grave se non interveniamo in tempo. È una questione che va affrontata a livello
globale, da ciascuno di noi .
Per evitare lo scenario catastrofico che si potrebbe prospettare a causa dell’inquinamento e del
riscaldamento globale, possiamo – e dobbiamo- intraprendere tutte quelle azioni che permetteranno di
tenere la situazione sotto controllo.
La ricerca scientifica ci ha permesso di comprendere già da molto tempo che la Rivoluzione industriale degli
anni Settanta, quella che ci ha dato la grande prosperità e la straordinaria quantità di mezzi tecnologici di
cui disponiamo, ha raggiunto oggi un costo veramente molto elevato per la nostra generazione e
soprattutto per quelle future.
Il progresso, inteso come crescita, ci permette di fruire di una vita più comoda, la medicina ha fatto passi da
gigante, disponiamo di case confortevoli, ma il pianeta deve assolutamente rigenerarsi.
Il dibattito sui limiti dello sviluppo, infatti, aveva già avuto inizio nell’autunno del 1971, quando risultati
frammentari del progetto del MIT statunitense arrivarono al pubblico per opera di due giornalisti olandesi.
Abbiamo intrapreso una crescita smodata, non tenendo conto degli allarmi dei nostri predecessori, come
aveva giustamente messo in luce con grande lungimiranza Aurelio Peccei in “The limits to Growth” nel 1972.
Un manager che già negli anni Settanta aveva lavorato in Russia e ricoperto posizioni apicali in importanti
aziende come la FIAT (anche in Cina e SudAmerica) e l’Olivetti, e aveva sentito la necessità di ampliare i suoi
orizzonti oltre la sua attività manageriale di grande successo.
Il grande dibattito suscitato da Limits to growth, che si era diffuso rapidamente in tutto il mondo, e
l’instancabile attività di Peccei e dei membri del Club di Roma negli anni Settanta non sono riusciti però a
sviluppare completamente una coscienza globale.
Soltanto ora, a distanza di 50 anni, le idee lungimiranti di Peccei sono capite un po’ da tutti, purtroppo a
causa delle attuali condizioni del mondo.
Cosa si può fare concretamente?
Dobbiamo portare avanti la transizione energetica. È importante produrre meno rifiuti e riciclarli tutti, sono
cose che si possono fare semplicemente con la raccolta differenziata.
Altrimenti i rifiuti creano un problema non solo al clima, ma anche alla vita, perché possono finire in mare e
costituire una grave minaccia pure per tutta la fauna marina che si nutre ad esempio della plastica e le
microplastiche vengono trasferite lungo la catena alimentare, arrivando sulla nostra tavola.
Dobbiamo poi tener conto del fatto che il Mediterraneo non si può rigenerare come gli oceani, perché è un
mare “chiuso” tra lo Stretto di Gibilterra e il Canale di Suez.
La Guardia Costiera, fra i tanti compiti che le sono stati assegnati dal Ministero dell’Ambiente e della
Sicurezza energetica si occupa della tutela dell’ambiente ed è presente in modo capillare in tutta Italia.
Di recente è stata approvata la cosiddetta Legge Salvamare (maggio 2022) che consente ai pescatori e alle
diverse associazioni di settore di raccogliere e portare a riva i rifiuti in mare, laghi, fiumi e lagune e di
conferirli in appositi spazi predisposti nei porti italiani.
Un punto di svolta, se si considera che fino a quella data chi portava rifiuti a riva rischiava di essere
sanzionato o di pagare una tassa commisurata al quantitativo, come se li avesse prodotti a bordo!
Il mare che noi tutti amiamo e dobbiamo rispettare, che all’Elba è per fortuna un angolo di paradiso, deve
purtroppo subire continui “attacchi” a livello ambientale da parte di persone senza scrupoli.
È di fondamentale importanza uno sviluppo sostenibile e responsabile dei rifiuti che reimmettiamo
nell’ambiente. Ciascuno di noi ha l’obbligo di rispettare l’ambiente e difenderlo.
È un impegno lodevole quello svolto dalla scuola, attraverso i propri docenti, in questi progetti. Un
ringraziamento va alla Dirigente scolastica Professoressa Lorella Di Biagio, che permette agli studenti e alle
studentesse la partecipazione a questi importanti eventi, affinché possano imparare molto, non solo dai
programmi scolastici, tiene a specificare la Dott.ssa Lorena Provenzali della Lega Navale italiana
Portoferraio.
Ognuno di noi deve fare un piccolo gesto per salvare il futuro. Ognuno di noi ha l’obbligo di preservare e
prevenire la perdita della biodiversità. Dobbiamo salvaguardare il futuro delle prossime generazioni e lo
possiamo fare con semplici gesti quotidiani.
Un sentito ringraziamento va al Comandante Altavilla, al STV Marco Bonasera, alla Dirigente scolastica
Professoressa Lorella Di Biagio, al Vice Preside Professore Achille Bruzzi Alieti, agli insegnanti presenti alla
conferenza Professoresse Lara Deiana, Paola Farallo e Simonetta Neto (referente per l’ITCG Cerboni del
progetto “Vela a scuola”), Professori Giacomo La Rosa, Nicola Marovelli, Alfredo Nazzaro, Federico
Nomellini, Davide Stellati

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