In questi periodo in cui domina la surreale discussione sull’ampliamento dell’aeroporto elbano pare che nessun soggetto né pubblico né privato, tanto scatenato su questo argomento, si occupi più del trasporto marittimo e, in particolare, della convenzione in scadenza il prossimo anno. Tanto accanimento per un aeroporto che porta ( e porterebbe anche a pista allungata) sulla nostra isola poche migliaia di persone e il silenzio assoluto sul servizio che conta milioni di “passaggi” .
E da parte delle istituzioni pubbliche il silenzio è assordante anche sull’attuale qualità del servizio, da qualunque punto di vista si ponga l’osservazione: orari scombinati col trasporto ferroviario, durata della navigazione sempre più indefinita, ritardi cronici, corse soppresse, traghetti fatiscenti e inquinamento alle stelle. E che dire sul rispetto della convenzione in scadenza per quanto riguardi gli obblighi sul rinnovamento della flotta ?
Non vogliamo certo infierire sul soggetto privato che al tempo si è trovato a vedersi “donare” dal potere politico regionale un quasi monopolio sulla tratta: Moby e il suo patron Onorato sono già abbastanza nei guai. Ma non possiamo dimenticare che una parte delle inchieste giudiziarie in corso riguarda proprio i finanziamenti delle aziende di Onorato ai partiti e raggruppamenti politici (dai renziani ai cinquestelle, passando inevitabilmente per il Pd ma non disdegnando la destra).
Ed allora “chi pensa male sbaglia ma….” questo silenzio ci insospettisce. Vorremmo vedere i nostri sindaci impegnati nei confronti della Regione affinchè la nuova convenzione sia stipulata nella massima trasparenza e con le più ampie garanzie per il diritto alla mobilità degli elbani. Vorremmo sentirli battere il pugno sul tavolino per una puntuale verifica sul passato e su come Moby/Toremar ha gestito questi anni. Ecco, il problema non vorremmo che fosse l’impossibilità di “battere i pugni sul tavolo” con chi, secondo la magistratura inquirente, proprio quel tavolo ti ha pagato. Magari pensando intanto ad una proroga del contratto di servizio attuale. Sapete cari elbani il Covid, la Guerra, l’inflazione, il rincaro dei carburanti, sono tutte scuse pronte ad essere un buon argomento per un rinvio.
Il Partito della Rifondazione Comunista auspica quindi che si cambi strada, che tanti soggetti si sveglino dal torpore attuale e coinvolgano la popolazione in un dibattito aperto e trasparente sulla gestione del servizio di trasporto marittimo. Servizio assolutamente fondamentale sia per il nostro diritto alla mobilità che per la nostra economia.
Partito della Rifondazione Comunista – Circolo Isola d’Elba