Portoferraio

Resta in carcere Mounir Ghallab, è accusato di omicidio

E' indiziato per la morte di Angelo Carugati. Bocciato l'appello dell'avvocato difensore

Resta in carcere Mounir Ghallab accusato dell’omicidio del cuoco Angelo Carugati, ucciso nella notte tra il primo e il due febbraio scorsi in una stanza di proprietà comunale accanto il tunnel di Porta a Terra a Portoferraio, usato come rifugio di fortuna. I giudici hanno bocciato l’appello del suo avvocato, Nicola Giribaldi. Secondo i magistrati sono credibili le dichiarazioni del testimone che ha indicato Ghallab quale autore del delitto, un ventitreenne elbano che aveva assistito al litigio fra i due e al pestaggio. I carabinieri, coordinati dal sostituto procuratore Niccolò Volpe, avevano fermato il giovane come persona gravemente indiziata del delitto poco dopo l’omicidio per il quale è indagato, la stessa notte, trovandogli addosso l’orologio della vittima il suo cellulare, motivo per il quale è anche accusato di rapina. La giudice per le indagini preliminari, Tiziana Pasquali, aveva poi convalidato il fermo e durante l’interrogatorio di garanzia Ghallab si è avvalso della facoltà di non rispondere. Altri particolari intanto sono emersi dalle indagini, i tre avrebbero cenato nella stanza del delitto dopo avere acquistato una cena da asporto . Poi di notte, la lite, degenerata e che ha visto il presunto assassino colpire la vittima alla testa con una pentola e una valigia, anche se la causa della morte, secondo l’autopsia, è un’emorragia provocata dalla rottura della milza. L’avvocato Giribaldi legale dell’imputato non crede al racconto del testimone e chiede, adesso in Cassazione, la revoca della misura cautelare in carcere. Secondo il racconto del testimone, e stando anche alle risultanze dei rilievi scientifici dei Carabinieri, intervenuti anche da Firenze , sarebbe stato Ghallab a uccidere Angelo Carugati . Il giovane, per il momento, resta nel carcere delle Sughere a Livorno.

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