Traffico passeggeri, auto nuove e forestali in costante crescita e tonnellaggio merci in sostanziale tenuta, nonostante la pesante crisi economica determinata dal conflitto russo – ucraino.
I numeri registrati nell’anno appena trascorso ufficializzano la buona capacità di resilienza del Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale, che grazie alle buone prestazioni di Piombino e dei porti elbani (Portoferraio, Rio Marina e Cavo) si proietta con rinnovata energia verso il 2023.
I dati sui traffici passeggeri certificano meglio di altri la sostanziale uscita dei porti di competenza dell’AdSP dal biennio della crisi pandemica. La somma dei volumi movimentati registra un più 20,5 per cento rispetto al 2021, con numeri prossimi alle 10 milioni di unità, di cui 2.811.322 di passeggeri ferry nel solo porto di Livorno (+26,3%).
Crescita a tre cifre per il mercato delle crociere, che ha chiuso il 2022 con un +691% sull’anno precedente, raggiungendo quota 468 mila passeggeri, di cui 437mila nel solo scalo labronico (+676,9%). In risalita anche il traffico traghetti, con 9 milioni di passeggeri e una crescita su base annuale del 15,5%.
I dati registrano la sostanziale tenuta per il settore delle merci che, globalmente, chiude il 2022 con 39.118.620 tonnellate (circa 32 milioni nel porto di Livorno) e una flessione del 5,3% sull’anno precedente.
Nel dettaglio, le rinfuse liquide hanno chiuso con un meno 13,5% sull’anno precedente, a 6.409.230 tonnellate di merce. In calo anche le rinfuse solide, dell’11,8% sul 2021, a quota 1.859.502 tonnellate di merce.
In tenuta il traffico rotabile, che ha archiviato l’anno con un -3,4% sul 2021, a quota 649.963 mezzi rotabili movimentati, di cui 480.873 a Livorno (-5,7%).
In lieve calo anche il traffico containerizzato. Nei 12 mesi appena trascorsi, sono stati movimentati complessivamente 751.872 container, di cui 751.811 imbarcati/sbarcati nel solo porto di Livorno.
Quantunque le movimentazioni siano complessivamente calate del 5%, l’analisi sulla movimentazione dei container al netto del trasbordo restituisce un dato positivo.
Tra Gennaio e Dicembre sono infatti transitati dalle banchine livornesi 469.288 contenitori pieni, 35.529 in più rispetto all’anno precedente (+8,2%); 173.442 i vuoti (+13,2% su base annuale). Al netto delle attività di transhipment, le movimentazioni da/per l’hinterland sono complessivamente aumentate del 9,5%.
I numeri del 2022 registrano poi una lieve ripresa del traffico delle auto nuove: a Livorno sono stati movimentati 491.159 veicoli, il 5,1% in più rispetto ai 463.338 mezzi dell’anno passato. Crescita a doppia cifra per i prodotti forestali che hanno registrato un nuovo record di merce sbarcata/imbarcata nello scalo labronico, confermando il trend di crescita positiva nonostante la crisi pandemica. Il traffico ha chiuso l’anno con un aumento del 19,2% sul 2021, a 2.131.105 tonnellate di merce.
L’analisi per porti evidenzia anche la tenuta in lieve aumento dello scalo piombinese, che ha archiviato l’anno con 4.277.748 tonnellate di merce e un +1,2% su base annuale. Un dato importante alla luce della situazione di difficoltà delle principali industrie.
In lieve aumento tutti i principali parametri di traffico, a cominciare dai rotabili, che hanno raggiunto quota 85.114 unità (+3,6%) e dai passeggeri ferry, cresciuti nel complesso del 10,8%, a 3.167.093 unità. In ripresa il traffico crocieristico: nel 2022 sono transitati dalle banchine del porto 14.514 passeggeri, con un aumento del 736,1% rispetto al precedente anno. Bene anche il traffico dei veicoli privati (+5,2%).
Per quanto riguarda i porti elbani di Portoferraio, Rio Marina e Cavo, il 2022 si è chiuso con un dato generale di 2.931.383 tonnellate di merce movimentata, in crescita del 7,7% sul 2021.
Complessivamente sono stati movimentati 83.976 mezzi rotabili, di cui 41.195 allo sbarco e 42.781 all’imbarco, con una crescita su base annuale del 3,9%.
Il traffico passeggeri restituisce una crescita dell’11,5% sul 2021, a 3.025.076 unità, mentre le navi da crociera hanno fatto segnare un incremento del 660%, a con 15.679 unità.
“I numeri registrati nel 2022 rispecchiano pienamente le conseguenze della fase attuale e pregressa” è il commento del presidente dell’AdSP, Luciano Guerrieri. “In questi anni i porti del Sistema hanno dovuto affrontare una crisi umanitaria senza precedenti e oggi si trovano a dover fare i conti con una situazione economica generale difficile, caratterizzata dall’incremento dei costi energetici e di trasporto e dalle incertezze di uno scenario caratterizzato da un tasso di inflazione elevato” aggiunge.
“La ridefinizione delle catene globali del valore, l’accorciamento della supply chain e il progressivo riavvicinamento della produzione nel Vecchio Continente o in altre aree, potrebbe aprire nuove opportunità di sviluppo per quei porti che sapranno adattarsi alle nuove dinamiche: per questo lavoreremo con ancora maggiore convinzione per rendere più attrattivo il nostro sistema portuale, puntando non soltanto sul potenziamento dell’offerta infrastrutturale ma anche sullo sviluppo della ZLS e degli assi di collegamento intermodale”.
Marco Casale